CRONACA
Torna (l'odiata e amata) ora legale: ecco quando spostare le lancette dell'orologio
È una convenzione che ci fa perdere un po' di sonno ma ci fa guadagnare almeno un'ora di luce in più. E poi c'è il dato non trascurabile del risparmio energetico
Intanto, finchè le regole non cambiano, tocca conviverci. Se da una parte, il nuovo orario porta a un maggior risparmio energetico, grazie alla presenza della luce naturale, dall’altra gli effetti sul proprio corpo potrebbero farsi sentire.
Dunque, prepariamoci anche quest'anno a "perdere" un'ora di sonno e a spostare le lancette dell'orologio di un'ora in avanti (anche se smartphone e accessori elettronici si aggiornano da soli) nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo. Succederà tutto alle due quando si dovranno spostare le lancette un'ora in avanti.
Un cambiamento che ci porta a dormire di meno ma che ci regala un'ora di luce e quindi giornate più lunghe.
Ma come nasce l'ora legale?
Si tratta di una convenzione ipotizzata per primo dal presidente degli Usa, Benjamin Franklin, nel 1784, quando propose di spostare le lancette in estate per risparmiare sull’uso delle candele.
Ma è soltanto durante la Prima Guerra Mondiale che la camera dei Comuni di Londra decise di adottare il British Summer Time. Altri Paesi, tra cui l’Italia, seguirono l’esempio del Regno Unito consentendo enormi risparmi di energia elettrica.
In Italia l’ora legale venne poi riadottata durante la seconda guerra Mondiale per poi essere abolita. Venne di nuovo adottata nel 1966 e da allora è sempre rimasta.
L'ora legale è la convenzione di spostare avanti di un'ora le lancette degli orologi di un Paese per sfruttare meglio l'irradiazione del sole durante il periodo estivo.
Di contro, il termine ora solare si riferisce all'orario statale usato durante il periodo invernale, quando esso coincide con quello del meridiano del fuso orario di riferimento, chiamato anche «ora civile convenzionale».
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