STORIE
Torna in Sicilia e si "inventa" un lavoro che fa felici i bambini (e i genitori): il sogno di Laura
Un'intuizione nata da un'attenta osservazione e, certamente, dalla predisposizione verso gli altri e le loro esigenze. Adesso tutti i genitori cercano Laura, perché lei combatte la noia
Laura Denile durante uno dei suoi tour dedicati ai bambini
È qui che si sale tutti a bordo della macchina del tempo di Laura e si va a ritroso a miglia di anni di distanza nella mitica Agrakas dei greci di Sicilia. Tra antichissime rovine, capitelli scolpiti, colonne mastodontiche e giganti di pietra la storia archeologica della Sicilia diventa un racconto a misura di bambino dimensionato dalla bravura e dalla competenza di una siciliana tornata alla sua terra da Atene, per restare qui dove la storia sicula ha uno dei suoi focus più importanti, trasformando questa risorsa in un lavoro ma, soprattutto, in un servizio turistico di eccellenza.
C’è voluto coraggio e intraprendenza, caparbietà e impegno e alla fine il progetto è diventato realtà e da qualche anno, prenotando direttamente con lei – il servizio privato non è collegato all’istituzione del parco - questa guida offre un’opportunità unica per le famiglie che viaggiano con i più piccoli e per loro desiderano non soltanto una vacanza ma una vera esperienza, un ricordo che sia anche utile oltre che divertente.
Qui i perché della nostra storia si svelano passo dopo passo, personaggi immaginari prendono forma, usi, costumi, battaglie e vittorie degli antichi siciliani eroi, tiranni e filosofi appaiono nell’immaginazione, restituendo al parco una dimensione epica che eccita la fantasia di questi piccoli viaggiatori. A spiegarci come è nato il progetto dall’idea alla messa in atto ce lo racconta proprio lei, instancabile ed energica Laura che oggi si divide tra l’insegnamento in lettere alla scuola media, le guide turistiche per adulti e quelle per famiglie.
Dopo la laurea in lettere classiche con indirizzo archeologico e gli anni passati a studiare ad Atene con il dottorato alla Scuola Archeologica Italiana, tornare a casa significava portasi dentro la domanda più scontata che mai: lavorare dove e come?
«Al rientro ad Agrigento - racconta Laura - ero orientata a continuare nell’ambiente universitario, archeologa sul campo nell’ambito degli scavi di ricerca o in quelli detti di “emergenza” effettuati durante lavori pubblici in caso di ritrovamento di reperti, fino a quando nel 2014 il concorso per guida turistica mi abilitava a tutti gli effetti alla conduzione.
Appena inizio ad accompagnare i turisti in giro per il parco come altrove, intuisco che offrire una visione più autentica vicina all’identità delle radici al di la degli stereotipi, susciti nei viaggiatori un maggiore appagamento trasformando il viaggio in un’esperienza emozionale innescata dal percorrere il nostro territorio, conoscere persone, immergersi nello contesto e non solo attraversarlo. Assistere alla loro felicità, al loro coinvolgimento ha cambiato totalmente quell’idea iniziale e mi ha spinto a dedicarmi quasi esclusivamente alla conduzione di gruppi italiani come stranieri alla scoperta del nostro patrimonio».
E proprio a questa esperienza maturata sul campo si deve l’intuizione sulla mancanza di una parte di quel segmento che vede coinvolti i piccoli viaggiatori che, accompagnando i genitori, si vedono spesso coinvolti in attività non proprio accattivanti, determinando un problema non indifferente innescato dalla mancanza di interesse che si trasforma in noia.
Dedicarsi alle famiglie per lei è diventata una scelta che la coinvolge molto sentimentalmente, realizza un suo desiderio diverso da quello di mera accompagnatrice. Agrigento per il suo contesto scenografico e la sua veste mitica è la meta perfetta per vivere una esperienza condivisa con i propri bimbi e trascorrere una giornata indimenticabile e scoprire come, era il tempo degli antichi greci di Sicilia.
«Così come accade in altre destinazioni in Italia e all’estero - spiega la guida turistica - le attività condivise tra adulti e bambini o dedicate specificatamente ai bambini sono fondamentali per organizzare un viaggio, diventano anche predominanti nella scelta della meta pensando a tutta la famiglia. Mi sono calata nella realtà di un bambino che sta anche studiando o starà per studiare la storia, le gesta e i miti dell’epoca nella questa era l’antica Agrakas, pensando a qualcosa che lo rendesse protagonista e lo facesse sentire parte del posto e del racconto, insomma un piccolo esploratore archeologo per un giorno!»
Quali sono le differenze sostanziali tra il turismo per adulti e quello per bambini, quali sono i presupposti sui quali costruire un’esperienza di viaggio? «Fondamentalmente non sono gli argomenti ma le modalità, se le storie devono restare fedeli alla narrazione storiografica quello che cambia è il linguaggio, il ritmo, la velocità o meglio, la lentezza con cui si conduce e i meccanismi che attivano l’interesse di un’età così densa di curiosità ed energia. Chi viaggia in Sicilia con bambini o ragazzi, ha la necessità di scegliere qualcosa che riesca a coinvolgere tutta la famiglia, che dia la possibilità di seguire i ritmi e le esigenza dei piccoli viaggiatori».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|