CURIOSITÀ

HomeNewsCulturaCuriosità

Ti credi a Casteldaccia ma sei in un altro paese: la curiosa storia alle porte di Palermo

Un racconto popolare, a metà fra storia e leggenda, che spiega l'antica rivalità tra due Comuni vicini che si contendono personaggi, confini e persino una piazza

Sara Abello
Giornalista
  • 12 marzo 2025

Piazza Matrice, a Casteldaccia

È il cuore di Casteldaccia e vi si trova la storica torre di Salaparuta, luogo simbolo del comune alle porte di Palermo, eppure...eppure leggenda narra che sia “miliciota”. Di che si tratta vi starete chiedendo. Beh parlo proprio della piazza di Casteldaccia che, in uno di quei racconti popolari che come spesso capita potrebbero avere un micro fondo di verità, si riporta appartente alla vicina Altavilla Milicia.

Alt, nessun odore di rivendicazione o mire espansionistiche odierne! Solo una narrazione antica come il cucco ma curiosa da riportare ai contemporanei.

Io, come tutte le cose più "particolari", l’ho scoperto per caso tra una sforbiciata e un trattamento al cuoio capelluto dalla stimolante curiosità del mio parrucchiere, baarioto di nascita e crescita ma Casteldaccese per parte di padre. A me, come Leo ama affidarmene di tanto in tanto, l’arduo compito di scoprire di più su questa storia che oggi è più che mai leggenda ma, probabilmente, cela qualcosina di verosimile al suo interno.
Adv
Tanto per cominciare, quel filino di rivalità tra un comune e l’altro, sulla base della quale sono nate storielle come quella di San Giuseppe con e senza stivali, a indicare che quando giungesse a Casteldaccia da Altavilla dovesse indossare gli stivali per il fango calpestato per strada...e come questa chissà quante altre voci di popolo ci saranno qui e là, che solo i più anziani dei rispettivi comuni possono ancora tramandare.

Ma torniamo alla nostra storia di oggi, quella sulla piazza Matrice. Di certo sappiamo che sono stati tre i principali eventi della storia di Casteldaccia: l’acquisto da parte del marchese Lungarini dell’allora “Castellazzo”, all’epoca appartenente alla Baronia di Solanto e che si presentava come una sorta di “quartiere” di villeggiatura per l’alta borghesia siciliana, amante delle estati trascorse tra agrumeti e uliveti limitrofi al piccolo centro urbano, fatto di modeste abitazioni attorno alla torre; la decisione di Eduardo Alliata nel 1843 di farne la sede delle cantine Corvo; la nascita del Comune di Casteldaccia nel 1854 per volontà di Ferdinando II di Borbone.

È proprio la piazza, protagonista del nostro racconto, ad esser il cuore di Casteldaccia con la sua iconica torre eretta nel XVI secolo con la funzione di punto di avvistamento, fungendo anche da ricovero e da difesa per uomini, animali, attrezzi da lavoro e prodotti della terra, fino a quando non divenne sede delle cantine Corvo del duca di Salaparuta.

È proprio lì che è nato il celebre vino Colomba Platino che ancora oggi rappresenta un classico dell’enologia italiana e che ci piace drinkare a feste e festazze.

D’altra parte invece, la nascita di Altavilla Milicia si deve alla famiglia Beccadelli di Bologna. Proprietari di diversi feudi, all’inizio del Seicento acquistarono anche quelli della Milicia. Fra il 1620 e il 1623 Francesco Maria avviò la richiesta e ottenne la licentia populandi, cioè l’autorizzazione dal Re di Spagna Filippo III a fondare la terra di Alta Villa.

L’impianto urbano fu curato da Mariano Smiriglio, architetto e scultore dell’urna di Santa Rosalia e dell’apparato scultoreo dei Quattro Canti di Palermo.

Questo processo di colonizzazione all’epoca era strettamente connesso all’ambizione della nuova feudalità di acquisire un sempre maggiore prestigio politico che potesse consentirle di collocarsi ai livelli più alti della scala sociale. Accumulati ingenti somme di denaro e consolidato il prestigio della famiglia fece il grande salto di costruire un paese per entrare nei ranghi del baronaggio siciliano.

Infatti quando un nuovo centro raggiungeva centocinquanta anime con un’ottantina di case, il feudatario otteneva un seggio nel parlamento feudale, trasmissibile al suo primogenito, legittimo successore e da qui, con un ulteriore versamento di denaro alla Regia Corte, perché senza soldi messa non se ne canta, potevano anche ottenere un titolo nobiliare prestigioso.

Il Comune di Altavilla fu il primo a nascere lungo la costa tra Palermo e Termini Imerese, solo in seguito sorsero Trabia, Ficarazzi, Bagheria e la stessa Casteldaccia. La nostra storiella riportata ancora oggi da tanti casteldaccesi più o meno giovani, proprio perché da sempre tramandata tra i suoi abitanti, vorrebbe giustificare ”l’appartenenza” della piazza Matrice ad Altavilla Milicia come una sorta di antico scambio.

Per giungere in una zona di campagna di Casteldaccia denominata “casi javuti”, a sottolineare la loro ubicazione abbastanza fuori mano rispetto alla cittadina, un qualche vecchio feudatario milicioto avrebbe concesso il passaggio ai casteldaccesi all’interno delle proprie terre in cambio del controllo sulla piazza.

Ora evidentemente nessuno qui ha la pretesa di conoscere a menadito secoli di storia delle due cittadine, e fatti storici comprovati non ne abbiamo, ma giusto per provare a dare un senso più o meno attendibile all’origine di questo racconto popolare, poi sicuramente arricchita da chilometri e chilometri "ri taglio e cucito" fino a confezionare un guardaroba intero, potrebbe risiedere in un’epoca molto lontana.

Durante il Medioevo in effetti, il territorio poi divenuto Comune autonomo di Casteldaccia doveva far parte della più ampia area della Milicia. Da qui non sarebbe così insolito immaginare un incipit mezzo veritiero del racconto, con la popolazione casteldaccese che per andare a lavorare le terre site "nnè casi javuti" avesse necessità di attraversare il feudo milicioto, e il signore feudatario che “magnanimo” quanto basta concede il passaggio in cambio del centro del paese.

Nulla di documentato, così che nel tempo si sia persa questa “concessione” lasciando invece spazio ad una storiella popolare e a tratti divertente come è giunta sino a noi, eppure se fosse vera ne spiegherebbe di cose...
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÚ LETTI