ITINERARI E LUOGHI
Terapeutico ed immerso nelle campagne siciliane: il "segreto" nascosto di Sclafani Bagni
Secondo gli abitanti del luogo la sua acqua, che sgorga a una temperatura di 37 gradi, è "miracolosa" per la cura delle malattie della pelle e per i dolori derivanti dall’artrosi
Le terme di Sclafani Bagni (foto di Ignazio Farulo)
Il luogo pare fosse dedicato al dio della medicina Esculapio (Asclepio, in arabo Sqlafiah – da qui Sclafani), perché le acque termali avrebbero proprietà miracolose.
A far costruire lo stabilimento, poi andato in rovina, fu nel 1848 il Conte di Sclafani. Rimase attivo per pochi anni, poi fu distrutto da una frana. Nel 1857 è stato ricostruito in una nuova posizione ma, nonostante diverse passate ristrutturazioni, oggi versa in stato di abbandono.
Un tempo è stato al centro di una fiorente attività terapeutica. Aveva un grande atrio centrale, sul quale si affacciavano le camere che ospitavano i bagnanti, in un’altra ala dell’edificio c’erano le stanze da bagno, in cui arrivava l’acqua direttamente dalla sorgente, calda e un altro settore era riservato al pensionato, con camere e cucine anche per i parenti dei pazienti che arrivavano da ogni parte della Sicilia per curarsi.
L’acqua sgorga a una temperatura di circa 37 gradi e ha una composizione clorurato-solfato- alcalina.
La presenza di acido solfidrico la classifica come acqua termale sulfurea. È completamente priva di ammoniaca, nitriti e solfati. Fino agli anni Ottanta del secolo scorso veniva convogliata nelle vasche della Masseria Bagni, cioè l’antico stabilimento fatto costruire dal conte.
Secondo gli abitanti del luogo la sua acqua è miracolosa per la cura delle malattie della pelle (micosi) e per i dolori derivanti dall’artrosi. Sclafani Bagni e il paesaggio che lo circonda, con una splendida visuale sulla riserva naturale Orientata Bosco Favara e Bosco Granza, incantò Maurits Cornelis Escher che lo celebrò con un'incisione.
Come arrivare
Sclafani Bagni è il paese più piccolo della provincia di Palermo e il terzo più piccolo della Sicilia, dopo Roccafiorita e Gallodoro. Si trova sulle Madonie che dominano il paesaggio ed è molto vicino all’autostrada A19.
Per arrivare da Palermo, lasciare l’autostrada Palermo-Catania allo svincolo di Scillato, proseguire per Caltavuturo e poi per Sclafani Bagni.
Arrivati nel paese, si può proseguire anche a piedi, percorrere un sentiero panoramico che è l'ultimo tratto della via Francigena, oppure si può andare in macchina seguendo le indicazioni per Cerda. Dopo un paio di chilometri, vanno seguite le indicazioni per le terme e da lì, dopo qualche tornante, una stradina porta alla pozza termale.
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