CRONACA
Taglio alle scuole, facciamo chiarezza: cosa succede nei 17 istituti di Palermo e provincia
L'operazione risparmio porterà all'accorpamento di 8 scuole in città e 9 in provincia. Genitori e alunni non ci stanno, in 3mila firmano per fermare il taglio
L'Istituto Tomaselli in via degli Abruzzi
I toni sono allarmistici, ma più che di vere e proprie chiusure si tratta di accorpamenti. Per gli alunni cambierà poco: gli istituti si chiameranno in modo diverso ma le strutture rimarranno le stesse, a saltare saranno presidi e direzioni didattiche.
A ciò seguiranno novità e differenze sul piano amministrativo e organizzativo degli istituti, soprattutto per quelli che si ritroveranno "spezzati" sotto la direzione didattica di due istituti diversi.
Le scuole che verranno accorpate ad altre sono otto in città e nove in provincia, novantadue in tutta la Sicilia.
Come cambiano le scuole a Palermo
Formeranno un unico "comprensivo" la media Cesareo e la direzione didattica "Salgari". Mentre i due plessi della media Borgese, verranno affidati rispettivamente alla direzione didattica "Alessandra Siragusa" e a quella di Partanna Mondello.
La scuola media Gramsci seguirà la stessa sorte: un plesso verrà diretto dalla "Ragusa Moleti" e l'altro dalla "Arculeo". La direzione didattica Rosolino Pilo e la scuola media Boccone daranno vita a un nuovo istituto comprensivo.
Anche la direzione didattica del De Gasperi ha i giorni contati. La sede centrale verrà affidata alla scuola media "Pecoraro", mentre il plesso "Collodi" formerà una mega-scuola con il "Monti Iblei" e la media "Vittorio Emanuele Orlando".
Al superiore, il Cascino diventerà una succursale dell'alberghiero di Pallavicino: il "Borsellino".
I tagli in provincia
La stessa sorte avranno alcune scuole della provincia. I comuni di Capaci, Casteldaccia, Terrasini, Termini Imerese, Misilmeri e Belmonte Mezzagno, perderanno un’istituzione scolastica a testa per effetto degli accorpamenti.
La media Scianna di Bagheria si unirà alla direzione didattica "Cirrincione, verranno" accorpate anche il primo circolo didattico di Bagheria Giuseppe Bagnera, il terzo circolo didattico Luigi Pirandello e il primo circolo didattico di Termini Imerese.
Obiettivo risparmio
Otto sforbiciate in città e nove in provincia per contribuire al risanamento dei conti pubblici.
Il presidente del Consiglio scolastico provinciale Toti Cecala, mente del piano di dimensionamento, è soddisfatto: «Abbiamo rispettato i criteri che ci eravamo dati - spiega a Repubblica - La decisione è stata sofferta perché perdere 17 posti di dirigente scolastico e direttore dei servizi amministrativi, esclusivamente per motivi di risparmio, non è bello. Ma la legge ci imponeva di farlo».
Alunni e genitori non ci stanno. Parte la petizione su change.org che in due giorni ha raccolto quasi tremila firme.
«Il piano di dimensionamento scolastico voluto dal governo Meloni e dal ministro Valditara - si legge nella nota - sta devastando interi territori, perpetrando tagli pesantissimi che avranno come unico effetto quello di disgregare comunità scolastiche consolidate, ridurre l'organico dei lavoratori della scuola e dare il colpo definitivo al diritto allo studio in questo paese.
Non possiamo accettare passivamente quello che sta accadendo, dobbiamo dimostrare che tutte le comunità scolastiche di questa provincia sono unite per dire: no al dimensionamento scolastico».
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