ITINERARI E LUOGHI
Sulla nuova via Francigena in Sicilia: tra castelli, paesaggi e santuari (senza tempo)
Un percorso tracciato dai normanni che rivive dopo secoli, con tappe e luoghi da scoprire. Lunga 300 km, per percorrerla tutta ci vogliono 14 giorni di cammino
In Sicilia esiste la via Francigena, un lungo sistema di comunicazione che si snoda per tutta l’Isola, tra strade, antiche trazzere e percorsi rurali.
Percorsi che attraversano l’Isola e che ogni anno attirano migliaia di curiosi e avventurosi, che vanno alla ricerca delle radici storiche della propria terra.
Tra questi tragitti ce n’è uno nuovo che verrà aperto ufficialmente al pubblico sabato 11 novembre con una giornata dedicata agli appassionati (e non solo) che potranno radunarsi a Niscemi e andare così alla scoperta della "nuova strada", la via Francigena Fabaria.
Questo percorso fa parte delle altre vie già presenti nell’Isola: la Magna via Francigena, la via Francigena Normanna e la Francigena Mazarense.
Oggi questo percorso rivive con tappe e luoghi da scoprire. Il tragitto è di 300 chilometri, tocca 20 comunità e oltre 110 siti. Parte da Agrigento e raggiunge Maniace per un cammino in 14 giorni.
L'appuntamento dunque è per l'11 novembre a Niscemi per l’apertura ufficiale del cammino lungo la Via Francigena Fabaria, sesta tappa del tratto principale che si snoda lungo la costa e arriva fino a Gela. Ma anche quinta tappa nell'itinerario dei castelli che segue Butera.
L'itinerario della Via Francigena Fabaria attraversa i comuni di Agrigento-Palma di Montechiaro, Licata, Falconara, Gela, Niscemi, Caltagirone, Grammichele, Militello in Val di Catania, Lentini, Simeto, Paternò, Adrano, Bronte, Maniace.
Si possono, inoltre, intraprendere altri percorsi: la “variante dei Castelli” che attraversa i comuni di Agrigento, Favara, Naro, Campobello, Ravanusa, Riesi, Butera, e Niscemi per poi proseguire verso Caltagirone.
Oppure la “variante Iblea” tra i comuni di Vizzini, Monterosso, Chiaramonte Gulfi, Ragusa, Modica, Scicli, Ispica per terminare a Noto. Infine la “variante del Simeto” che tocca i comuni di Catania, Paternò, Adrano, Bronte, Randazzo e Maniace.
Il periodo migliore per addentrarsi nel percorso è la primavera, da aprile a giugno, o l'autunno, da settembre a novembre, con adeguato equipaggiamento per fronteggiare le temperature, calde o umide.
Il percorso è su terreno collinare. Tanti sono poi i siti che si possono visitare lungo il cammino, tra questi il Castello di Palma di Montechiaro, il Parco dell’Etna, il Castello di Lombardia a Enna, il Castello di Falconara a Butera, il Castello di Donnafugata a Ragusa.
Per scoprire questo nuovo itinerario, dunque, appuntamento l'11 novembre a Niscemi. Si conoscerà così un percorso frutto di un lungo lavoro di ricerca documentata, di siti mappati e cartografie, per far rivivere il tragitto.
Il raduno è per le 9 per una passeggiata inaugurale con partenza da piazza Vittorio Emanuele III, procedendo verso contrada Canale.
Alle 9,30 taglio del nastro e posa della prima piastrella indicativa all'Abbeveratoio Canale. «Un percorso ricco di storia, di ricchezze naturalistiche – sottolinea il sindaco, Massimiliano Valentino Conti - paesaggistiche e un modo antico di scoprire i luoghi lungo i 300 km che partono da Agrigento fino a Maniace.
Luoghi che diventano luoghi dell'anima se osservati e vissuti, come il santuario di Maria SS del bosco o il belvedere sulla piana di Gela o i percorsi all'interno della sughereta o la riflessione ai piedi della quercia più grande d'Europa. Sono orgoglioso di presentare questo percorso e invito tutti a visitare Niscemi e le sue straordinarie bellezze».
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