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Su due ruote tra strade bianche e panorami unici: il tour nella Farfalla del Mediterraneo

Le opzioni non mancano, abbondano e racchiudono elementi di "spessore" come la natura, la sabbia, le acque, le cave. Scopriamo insieme questi luoghi paradisiaci

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 19 maggio 2024

L'isola di Favignana

"La scoperta del mondo parte per me dalla bicicletta". Le parole di Maurice de Vlaminck vanno colte al volo per provare - almeno una volta nella vita - l’ebbrezza dell’avventura a due ruote.

La Sicilia è ricca di percorsi e itinerari per cicloturisti. Anche alcune isole fanno la loro parte e, in particolare, le Egadi. Di queste, Favignana è conosciuta come la "farfalla del Mediterraneo".

Perché? Rappresenta il massimo esponente (isola) di "bike friendly" dell’intera area mediterranea. Oltre al mare, le grotte, le calette, i colori e profumi siciliani, è possibile visitare parte del territorio (con misere pendenze). Il miglior modo per raggiungere luoghi e panorami paradisiaci è quello di salire sul sellino e lasciarsi "trascinare" dalla bellezza dei contenuti spesso sorvolati.

Una delle soluzioni migliori è la bici (oltre al trekking) come mezzo adatto alle proprie esigenze. Premessa utile da non sottovalutare: nella stagione estiva è consigliato l’uso di tre oggetti indispensabili come il cappellino, gli occhiali da sole e la crema solare. I punti ombreggianti non sono molti e oltre alle calorie spese - l’esposizione prolungata può causare delle difficoltà. Adesso è giunta l’ora di valutare effettivamente il "tipo" di bici e… partire.
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La preferenza cade, oltre alle esigenze personali, a una condizione fisica da valutare. Se le difficoltà (altimetriche) sono "quasi" irrilevanti, le caratteristiche variano. L’isola non si è fatta trovare impreparata, anzi ha "escogitato" il modo per "eccellere" nelle categorie. Si parte con la mountain bike per proseguire con la "Gravel".

Non vanno dimenticate la bici da corsa e l’e-bike. In alcuni casi l’impegno è maggiore, mentre in altri prevale la "spensieratezza". Comunque vada, sarà un successo garantito.

Lo spettacolo ambientale è imprevedibile, dislocato in ogni angolo di Favignana. Nella scaletta precedente, è prevalsa "l’idea" della mountain bike normale o elettrica a pedalata assistita. È la soluzione migliore per visitare l’intero periplo isolano tra "single track".

Pedalare e immergersi nei tratti costieri è un'emozione senza costo né fatica. Le strade sterrate e bianche "inducono" invece all’utilizzo della "Gravel". Permette e consente di percorrere qualsiasi strada senza lasciarsi prendere dall’agitazione.

Quale? Incorrere in tratti "poco" rassicuranti. Non siamo di fronte ai manti stradali delle grandi corse a tappe o la Classiche, ma la bici da corsa è un’eventualità. Non è affatto la condizione migliore, però la endurance ha caratteristiche confortevoli e capacità di assorbimento delle vibrazioni. In ultimo, senza distinzioni, ecco l’e-bike. È la soluzione last-minute per un giorno.

Adatta per i meno volenterosi, i pigri che non vogliono mettere in moto la buona volontà. Avete provveduto al mezzo? Bene, quali e quanti itinerari offre il territorio ai suoi intrepidi curiosi?

Le opzioni non mancano, abbondano e racchiudono elementi di "spessore" come la natura, la sabbia, le acque, le cave e… scopriamolo insieme. La prima tappa è Punta di San Nicola.

Improvvisamente il paesaggio cambia scenario. Dal centro si passa a una zona brulla e arida. La caletta è meno conosciuta rispetto alle altre, senza sabbia e con diversi scogli che creano delle piccole piscine. L’acqua cristallina è bassa, per tutti. Lo Scalo Cavallo è la seconda tappa. Tra le più semplici da raggiungere (basta percorrere la strada principale).

È poco frequentata e si distingue per le grotte di tufo (in disuso). La morfologia è un elemento di curiosità. Calma e leggerezza conducono alla Cala Rossa. Merita un tuffo? Anche due, tre…tanti.

Conosciuta in tutta Italia? No, in tutto il mondo. Le acque color blu sono terra di conquista per i pesci, visibili già dalla spiaggetta. Il Bue Marino è la tappa di "fantasia".

Tra tufi, anfratti e scogli dalle forme particolari è il luogo adatto per i giovani. Sosta dovuta? Sì! Una bella granita per ricaricare le pile e ripartire verso… Punta Marsala e Cala Azzurra (in prossimità del faro).

Two è meglio che one? A Favignana è “quasi” d’obbligo! Insenature sabbiose mescolate a quelle rocciose celano segreti marini custoditi. Il luogo merita una “capatina” lunga, dovuta. Per chi ama i litorali interamente sabbiosi è presente il Lido Burrone e Calamoni. Ombrelloni, servizi e un bagnetto nelle acque limpide e incontaminate sono i particolari di cui godere.

La folla è un dato da non sottovalutare nella scelta. La zona orientale prevede una serie di calette incantevoli, tramonti mozzafiato e un gioco "geniale" di colori. Cala Rotonda, Punta Sottile e Faraglioni sono gli spiragli selvaggi, rilassanti, tra insenature (arco di Ulisse) e conformazioni rocciose. L’attenta lettura lascia uno spiraglio di critica.

Sì, è vero. I curiosi puntano (ipotesi) il dito nella mancata tappa del castello o l’estremità nord. Non rappresenta né un errore di battitura né di dimenticanza.

Quei luoghi, fantastici, non sono raggiungibili in bicicletta. Dietro alla fatica delle due ruote prevale - ancora - la necessità di camminare a piedi in simbiosi con la natura. Ma questa è un’altra storia da raccontare.
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