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"Stupor mundi", un programma TV tutto in lingua siciliana: l'omaggio a Federico II

"Stupor Mundi" è il nome di un programma televisivo che dura pochi minuti in onda su TVM il venerdì. L'obiettivo è quello di promuovere la lingua regionale

  • 8 febbraio 2019

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Si chiama Stupor Mundi ed é un programma di approfondimento culturale su tematiche siciliane, rigorosamente condotto in siciliano letterario. Un mini spazio televisivo ed un annesso canale YouTube (non più di 4-5 minuti circa a puntata) dedicati a promuovere la lingua regionale siciliana.

Stupro Mundi nasce originariamente, con la sua puntata 'zero' il 23 giugno del 2011, come TG settimanale di riassunto delle principali notizie in lingua siciliana, per trasformarsi oggi in un programma di intrattenimento culturale quattordicinale, nel corso del quale vengono presentate tematiche di carattere culturale, nonché produzioni artistico-culturali, e tutto in lingua siciliana.

«Il nostro obiettivo - spiega Fonso Genchi, il regista del programma - é quello di promuovere la lingua regionale siciliana attraverso l’uso dei mezzi di comunicazione più influenti, come la tv o il web».

«Crediamo fermamente nel bilinguismo culturale come un fattore assolutamente positivo - continua Fonso - e dal quale scaturiscono innegabili vantaggi anche per i bambini, come ad esempio una maggiore facilità e velocità nell’apprendimento».
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Il programma va in onda il venerdì sera su una emittente televisiva locale: TVM Palermo, per poi essere riproposto anche sul suo canale YouTube (Stupor Mundi Channel). Canzoni, video musicali, declamazioni di poesie, presentazioni di libri e produzioni artistiche, tutto spiegato in lingua siciliana seguendo però un “registro alto”.

«La scelta della lingua è stata fondamentale - continua il regista - motivo per cui, anziché optare per un dialetto, abbiamo deciso di utilizzare il siciliano letterario, riscoprendo la bellezza della Koiné siciliana, che ahimè in pochi conoscono».

Il programma infatti si caratterizza perché il registro linguistico usato dal narratore é un registro sovra-dialettale, ossia la c.d. lingua comune siciliana letteraria. In poche parole, viene usato non il dialetto, che varia da città in città, ma il siciliano scritto nelle antiche opere letterarie, il siciliano letterario comune appunto.

«Non a caso abbiamo scelto infatti il nome Stupor Mundi, perché è il soprannome con cui veniva chiamato il re Federico II durate la sua corte, e grazie al quale la lingua siciliana passó da lingua volgare a lingua letteraria».
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