CRONACA
Stavolta non c'è niente da fare a Palermo: acqua razionata (a turni), quando e dove
Il problema della siccità peggiora e il Comune sta prendendo delle misure. Fra pochi giorni scatta il piano di razionamento dell’acqua. La mappa dei turni e le zone
Una misura d’emergenza necessaria per garantire non soltanto il presente ma anche il futuro del servizio di erogazione idrica a Palermo, aveva spiegato mesi fa l'azienda che gestisce il servizio idrico del capoluogo.
In teoria l'avvio delle turnazioni era stato fissato per il 22 luglio. Tuttavia, il piano non è mai stato attuato a causa di una sospensione voluta dalla Regione, che aveva contestato all'Amap il fatto di non essere stata consultata nella scelta.
Quest'estate però il problema della siccità è peggiorato drasticamente. Un'ulteriore percentuale di acqua presente all'interno dei vari invasi, che trasportano il liquido all'interno della nostra provincia, è andata persa, aggravando il problema dell'emergenza idrica.
A fronte del grave problema, dopo una lunga riunione tenutasi con lo scopo di trovare delle soluzioni utili a fronteggiare la carenza d'acqua, la cabina di regia regionale per l’emergenza idrica è scesa a compromessi approvando il piano proposto dall’Amap.
Ma in cosa consiste questo disegno? Come spiega la stessa azienda, da lunedì 7 ottobre, ogni giorno a rotazione verrà sospesa l'erogazione dell'acqua all'interno dei vari distretti.
In particolare le interruzioni seguiranno i seguenti turni nelle diverse zone della città, a partire da lunedì 7 ottobre:
- Lunedì (dalle ore 8.00 alle ore 8.00 del giorno dopo):
Bonagia-Falsomiele, Arenella, Boccadifalco-Pitrè Alta; Borgo Nuovo-Passo di Rigano, Calatafimi-Villa Tasca.
- Martedì (dalle ore 8.00 alle ore 8.00 del giorno successivo)
Cep-San Giovanni Apostolo, Vergine Maria e Addaura, Cruillas Badia, Cruillas Michelangelo, Giardini-Ciaculli, Lanza di Scalea.
- Mercoledì (dalle ore 8.00 alle ore 8.00 del giorno successivo)
Marianai Alliata, Molara, Oreto Nuova, Pallavicino-Castelforte, Pietratagliata
- Giovedì (dalle ore 8.00 alle ore 8.00 del giorno successivo)
Resuttana, Roccella, Zen San Filippo Neri, Villagrazia Alta e Villagrazia Bassa.
Sono esclusi da questo piano i cosiddetti obiettivi sensibili, come ospedali e strutture sanitarie, all'interno del quale l'acqua non può mancare. Dunque, per esempio, non sono tenute in considerazione nel programma quelle zone dove sono inserite le strutture del Civico, del Policlinico, dell'Ismett e del cimitero.
Per il presidente di Legambiente Palermo, Aurelio Sanguinetti, sarebbe stato necessario agire prima: «Questa cosa doveva essere svolta prima affinché l'acqua all'interno delle dighe non si esaurisse. Ora, invece, gli invasi sono quasi vuoti e la situazione è ancora più emergenziale del solito».
Aggiunge: «Per affrontare la crisi idrica bisognerebbe fare delle campagne di sensibilizzazione per non far sprecare l'acqua. Poi la stessa rete idrica siciliana non dovrebbe disperderla. Ci sono così tante perdite che una parte di acqua degli invasi o evapora o si perde nelle campagne perché le tubature sono rotte. Inoltre, dovremmo raccogliere meglio le acque piovane quando sono disponibili per difenderci in estate nei confronti della siccità», conclude Sanguinetti.
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