CRONACA
Sprechi, opere incompiute e cantieri fermi: la Sicilia è ancora la (triste) regina d'Italia
Il quadro desolante emerge dal primo Rapporto sull’Efficienza Infrastrutturale realizzato da Sensowork e vede la Sicilia in testa con il numero più alto di tutta Italia
È un quadro desolante quello che emerge dal primo Rapporto sull’Efficienza Infrastrutturale realizzato da Sensoworks, la startup italiana specializzata in monitoraggio infrastrutturale supportata da piattaforme multilivello.
A caratterizzare la situazione italiana ancora troppe inefficienze e sprechi, come quelli relativi alle 640 grandi opere incompiute (per un valore complessivo di 4 miliardi di euro) ed alle 400 opere bloccate per motivi burocratico-autorizzativi o per contenziosi vari (per un valore di 27 miliardi di euro).
Insomma in totale sono 1.040 le opere incompiute o bloccate in Italia.
E c'è di più. Al primo posto di questa (triste) classifica troviamo proprio la Sicilia. La regione ha infatti il numero più alto d'Italia di opere incompiute - ben 162 - pari al 25,3% del dato nazionale.
Escludendo l’ambito statale/sovra-regionale, la Sicilia si classifica inoltre al primo posto anche per lo spreco in termini economici: 488 milioni di euro, pari al 12,2% del dato nazionale che somma 4 miliardi di euro.
Per quanto riguarda poi i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, la media italiana è di 4,4 anni. Ma a livello territoriale si toccano valori ancora più elevati in Molise (5,7 anni), Basilicata (5,7 anni), Sicilia (5,3 anni) e Liguria (5,2 anni).
Le regioni più virtuose sono invece Lombardia ed Emilia Romagna, dove le opere infrastrutturali sono terminate con maggior velocità. Le due regioni si posizionano prime a pari merito con 4,1 anni di tempo medio di realizzazione.
«In regioni come la Sicilia dove una grande opera su 4 rimane incompiuta (e dove ancora oggi permangono gravissime diseconomie) - commenta Niccolò De Caro, ceo e co-fondatore di Sensoworks - possiamo dare un contributo risolutivo per invertire questa situazione, non solo migliorando la sicurezza delle infrastrutture ma anche aumentando la trasparenza della gestione degli eventi».
Intanto, a partire dal mese di maggio 2020, la società ha iniziato a lavorare a nuovi importanti progetti di monitoraggio di diverse infrastrutture autostradali (Autostrade per l’Italia) e stradali (Anas).
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