TEATRO

HomeNewsCulturaTeatro

"Spazio Franco", di nome e di fatto: la casa degli artisti restituita alla città di Palermo

Si muove in controtendenza e nasce per dare agli artisti la casa che meritano: la storia del laboratorio creativo palermitano ai Cantieri Culturali alla Zisa

Balarm
La redazione
  • 24 gennaio 2025

Un laboratorio per la creazione contemporanea che a Palermo accoglie teatro musica danza e performing arts: lo "Spazio Franco" ai Cantieri Culturali alla Zisa è la casa di Babel, compagnia multidisciplinare, ma in vero è una vera e propria fucina artistica di tanti altri artisti e compagnia locali, regionali e nazionali.

«Spazio Franco è cresciuto molto nel corso di questi sette anni - ci racconta Giuseppe Provinzano, attore, regista, direttore artistico-. Prima della sua creazione non c'era assolutamente nulla. Siamo partiti da zero e per zero intendiamo nel vero senso della parola: nel 2017 in quel Padiglione dei Cantieri Culturali alla Zisa non c’era nemmeno il pavimento né l’impianto elettrico, i servizi, ci pioveva dentro dal tetto e dagli infissi.

Abbiamo cercato così di immaginare un progetto culturale che rispondesse non solo alle nostre esigenze ma anche a quelle di tanti altri artisti e, non ultimo, della città».
Adv
«Spazio Franco quindi ha fondato il suo progetto culturale a partire dalle esigenze, le necessità e le mancanze che Palermo ha sempre manifestato nei confronti del mondo dello spettacolo dal vivo e verso i linguaggi contemporanei - aggiunge Provinzano - con uno approccio liquido e una proposta multidisciplinare. Non é uno spazio grandissimo fisicamente ma non teme alcun confronto perché pregno dell’amore e della competenza di chi lo attraversa».

Era il 2016 quando Babel vinceva un Avviso della Presidenza del Consiglio Dei Ministri che permetteva a formazioni under35 di ristrutturare beni pubblici per avviare progetti culturali, coprendo l'80% delle spese di allestimento.

Inizialmente l'idea era quella di avviare un progetto nella cornice dell'anfiteatro del parco Ninni Cassarà: 10 giorni dopo la notizia della vittoria dell’Avviso il parco é stato chiuso (e lo è tutt’ora) a causa della presenza di amianto, vernici e chissà cos’altro sotto la superficie.

«Siamo rimasti col cerino in mano - spiega Provinzano -ma non potevamo perdere quell’opportunità, non poteva perderla Palermo. Sarebbe stata una doppia beffa».

In quel periodo l’allora assessore alla Cultura Andrea Cusumano ereditava dal mandato precedente il progetto di rilanciare i Cantieri Culturali alla Zisa e in quel momento si è pensato di collocare il futuro "Spazio Franco" in uno dei padiglioni della Zisa.

A Palermo mancava uno spazio del genere, un luogo in cui gli artisti potessero lavorare alle proprie creazioni, uno spazio dedicato alla scena contemporanea locale collegato col meglio della scena nazionale, che guardasse al teatro come alla musica.

Uno spazio allestito tecnicamente per tutti gli usi, che fosse adatto per spettacoli ma anche per concerti, un luogo d’incontro e confronto che potesse essere frequentato da una nuova generazione di artisti e di cittadini.

Spazio Franco diventa presto un laboratorio di creazione e in continuo movimento, dove non è possibile prevedere con esattezza cosa può succedere tra nove mesi.

Ecco perché: «Mettiamo gli artisti sempre al centro di ogni nostra valutazione, come sostenerli e come accompagnarli, e cosi gli spettatori non sono solo pubblico al quale vendere un biglietto ma diventano una comunità che frequenta uno spazio con un’atmosfera e una qualità differente.

Una comunità, di artisti e spettatori, trasversale per provenienza e fascia di età, sebbene i dati ci dicano che 2/3 del nostro pubblico ha un’età tra i 30 e i 50 anni».

Attualmente sono sei gli spettacoli previsti dal 9 gennaio al 15 marzo 2025, all’interno di Scena Nostra, un focus sul meglio della scena contemporanea nostrana che presenta programmi trimestrali, in cui gli spettacoli sono per lo più nati all’interno dello Spazio Franco grazie al programma di residenze artistiche Segni_residenze franche.

«La programmazione non è il fine, ma il mezzo per mettere in contatto gli artisti con gli spettatori. Stiamo in ascolto con i loro processi creativi e presentiamo trimestralmente un nuovo focus».

Grazie al cartellone trimestrale si ha un'idea più chiara e attendibile degli spettacoli previsti, ma la stagione riserva innumerevoli sorprese.

Spazio Franco infatti è volto alla ricerca e alla sperimentazione di nuovi linguaggi, ma non solo. Si basa su un approccio multidisciplinare che vede protagonisti teatro, danza, musica, performing arts, audiovisivo e fotografia.

«Spazio Franco é diventato anche un nuovo approdo per tanti artisti nazionali che non trovano altre occasioni nel sud Italia e ci contattano scelgono perché sanno che qui vengono accolti. È un porto sicuro ed è casa nella quale gli artisti possono sia esibirsi, ma soprattutto creare.

Spazio Franco è un luogo sempre aperto che si muove in controtendenza e che con la sua fluidità si adatta alle crepe e alle "buche" di un sistema culturale tutt'altro che compatto».

Quella dello Spazio Franco è una storia che si scrive passo dopo passo, scena dopo scena. È un palco che cresce grazie al pubblico e che crea un legame tra l'artista e gli spettatori allontanandosi dagli schemi del teatro convenzionale.

Ma perché si chiama "Spazio Franco"?

Il nome è emblematico e descrive il percorso del padiglione in questione. Il suo manifesto artistico parla chiaro e recita così: « Chiamatemi Franco, preferisco. Un padiglione ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, che fu prima una falegnameria poi un magazzino poi una discarica.

Ora che sono "Franco" divento spazio. Franco dalla caducità delle stagioni, dalle direzioni che si mortificano in cartelloni e da tutte le dinamiche che intossicano il mondo degli spettacoli dal vivo, un po' come i porti franchi - conclude Giuseppe Provinzano -. Come quei luoghi in giro per il mondo in cui le condizioni di vita sono differenti e per questo libere”
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

LE FOTO PIÚ VISTE