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Sono dolci tipici siciliani ma alcuni hanno un ingrediente "speciale": i Mastazzola di Riesi

Sono presenti in numerose parti della Sicilia, ma in parte differenti per nome e per gli ingredienti utilizzati così da avere l’impressione di assaggiare, ogni volta, un dolce diverso

Roberta Barba
Storico dell'arte
  • 27 ottobre 2021

I Mastazzola tipici di Riesi (foto di Arturo Angelo Testa)

Si sa, la Sicilia è una terra unica nel suo genere. Chiunque si trovi in Sicilia non può fare a meno di apprezzarne le sue incredibili bellezze e gustarne le golose prelibatezze.

Dappertutto nell’isola è possibile gustare uno o più prodotti locali e magari dello stesso prodotto si possono assaggiare anche più varianti. Uno dei cibi della tradizione più replicati, poiché presenti in numerose parti della Sicilia, ma in parte differenti per nome e per gli ingredienti utilizzati così da avere l’impressione di assaggiare, ogni volta, un dolce diverso: i Mostaccioli o la Mastazzola.

Il nome Mastazzola deriva da un antico termine che, a sua volta, si fa derivare dal latino mustaceum ed indica una focaccia dolce, tipica dell’antica tradizione romana, tra i cui ingredienti vi era il mosto d’uva e che veniva cotta sopra foglie di alloro. A Ragusa, ad esempio, i Mastazzola vengono preparati con il vino cotto e prendono il nome di Mustazzoli.
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Tra le varianti più particolari si distingue quella originaria di Riesi, un piccolo comune della provincia di Caltanissetta. Qui, questi biscotti piuttosto speziati prendono il nome di Mastazzola e includono tra i propri ingredienti una prelibatezza che li rende davvero unici rispetto a tutte le altre varianti: lo sciroppo di carruba.

Preparare i Mastazzola è piuttosto semplice e veloce.

Gli ingredienti per quattro persone sono: 300 gr di farina di grano duro; 250 gr di zucchero; 450 gr di sciroppo di carrube; 150 gr di mandorle; 40 gr di cacao in polvere; scorza di arancia q.b.; 1 cucchiaino di cannella.

Per la preparazione si fa riscaldare lo sciroppo di carrube a fuoco lento. Si fa sciogliere lo zucchero, mescolando per bene e mantenendo la fiamma bassa. Si unisce la scorza di arancia, la cannella e le mandorle prima tostate e poi tritate finemente. Si continua a girare e si unisce la farina, continuando a mescolare per far addensare bene il composto.

Si unisce anche il cacao e si continua a mescolare fino ad ottenere un composto lavorabile con le mani. Si ricavano così dei biscotti, vi si dà una forma rotondeggiante oppure romboidale e una volta pronti si fanno cuocere in forno alla temperatura di 200° per circa 15 minuti e, una volta cotti, si lasciano riposare per qualche minuto prima si servire in tavola.

Il gusto è incredibilmente inaspettato e delizioso.

I Mastazzola vengono solitamente preparati in casa durante tutto il periodo natalizio e anche il 2 novembre, per la Festa dei Morti, molto sentita in Sicilia, ma si trovano anche in alcune pasticcerie e panifici locali durante tutto l’anno. Per quanto riguarda l’origine di questo delizioso dolce, pare che Riesi sia la sua terra natia e che poi si sia diffuso in altre parti della Sicilia grazie ai tantissimi minatori provenienti da tutta l’isola.

Riesi, infatti, è strettamente legata all'attività di estrazione dello zolfo e le sue miniere hanno attirato a partire dal XVIII secolo la manodopera delle zone contigue. I minatori che lavoravano nella cava riesina, una volta rientrati nei loro paesi di origine, esportarono la ricetta conosciuta nel comune nisseno, modificandola e adattandola agli ingredienti tipici delle loro città, dando così vita alle diverse varietà di ricette e nomi con cui questo dolce si è diffuso.

Nel 2016, i Mastazzola di Riesi sono entrati a far parte del progetto di Slow Food “L’Arca del Gusto”, grazie soprattutto alla loro ricetta piuttosto antica e strettamente legata al territorio.
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