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Sono 15 ma hanno un solo nome: raccontano la Sicilia come non l'hai mai vista

Realtà distribuite sul territorio per dare vita a una rete preziosa, che possa valorizzare le ricchezze dei Monti Iblei: vi raccontiamo la sua storia

Federica Puglisi
Giornalista
  • 19 aprile 2025

Ecomuseo degli Iblei

Ci sono dei luoghi nella Sicilia orientale che offrono ai visitatori un’esperienza unica alla scoperta delle antiche tradizioni popolari e della biodiversità.

Non uno, bensì quindici musei si sono messi insieme per dare vita a una rete, un sistema museale, che possa valorizzare le ricchezze etnoantropologiche dei Monti Iblei.

Siamo in provincia di Siracusa e l’idea di una collaborazione tra diverse realtà, che comprende i comuni di Canicattini Bagni, Floridia, Sortino, Noto, Siracusa, Ferla, Cassaro, Buccheri, Palazzolo Acreide, nasce dalla necessità di rafforzare lo scambio di esperienze e diversificare l’offerta dei musei presenti nel territorio, valorizzando l’esistente non da soli, ma insieme.

Nel 2020 arriva il riconoscimento per questa realtà denominata "Ecomuseo degli Iblei", fra i primi 11 ecomusei della Sicilia riconosciuti con decreto del presidente della Regione Siciliana.

L'Ecomuseo punta dunque a valorizzare il patrimonio naturale, storico e culturale del territorio, promuovendo un turismo sostenibile e consapevole.

Attraverso percorsi tematici, laboratori e attività didattiche, i visitatori possono scoprire le tradizioni locali, l'artigianato e la biodiversità della zona.

L'Ecomuseo si impegna anche nella salvaguardia delle risorse naturali e nella promozione di pratiche ecologiche. Molti musei, infatti, ricadono nei comuni dove si trova la riserva di Pantalica e la Valle dell’Anapo.

La particolarità di questo Ecomuseo è quello di occuparsi della crescita culturale attraverso attività di studio, acquisizione di dati, catalogazione e ricerca sugli antichi mestieri, ma anche coinvolgere il territorio per rinsaldare quel senso di identità e appartenenza.

Si va dunque da itinerari che spaziano dall’antropologia, alla storia, alla natura, con percorsi organizzati alla scoperta del territorio.

I musei coinvolti nella rete sono a Sortino l’Antiquarium del Medioevo sortinese, il museo dell'Opera dei pupi, il museo del carretto siciliano Rio, l’antico laboratorio del miele “La casa dei nonni”.

A Canicattini Bagni il museo del tessuto, emigrante e medicina popolare, il museo etnografico "Nunzio Bruno" a Floridia, il centro espositivo museale delle tradizioni nobiliari a Palazzolo Acreide, il museo visivo e documentaristico dell'altipiano ibleo a Cassaro.

Ma anche la casa museo “Casa della memoria” a Ferla, il museo degli antichi mestieri a Buccheri, il "M.a.t." museo antropologico Testa dell’acqua a Noto.

E ancora a Siracusa il museo del mare, il museo del cinema e il "Wunderkammer" museo naturalistico. A Noto, in contrada Baroni, la fattoria – Museo “Ciuppa Tasca”.

Dunque se vi trovate da queste parti potete andare a scoprire, ad esempio, le ceramiche e gli oggetti custoditi a Buccheri, ma anche gli attrezzi della cultura contadina.

O ancora al museo Civico "Tempo" di Canicattini, i manufatti, le tecniche per la tintura dei filati con la presentazione delle piante tintorie, e poi la sezione dedicata all'emigrazione, centro di ricerca storica del fenomeno migratori e poi le ricette e rimedi della medicina popolare.

A Ferla la casa della Memoria, un'esposizione parrocchiale permanente, con oggetti sacri provenienti dalle chiese di Ferla, come ex voto, capezzali e argenteria.

Il museo etnografico di Floridia espone oggetti per la lavorazione del grano, dall'allevamento, alla pastorizia e ai cicli artigianali calzolaio, apicoltore, stagnino, bottaio, arrotino, sarta, ricamatrice, cestaio e tessitrici.

A Sortino l’Antiquarium del Medioevo sortinese, con un percorso cronologico che va dalla preistorica Pantalica sino alla pre-industrializzazione.

Ancora a Sortino il museo dell'Opera dei Pupi, con la collezione di don Ignazio Puglisi.

Il sistema rete museale degli Iblei ha di recente pubblicato un volume “La civiltà della roccia. La Valle dell’Anapo e l’Ecomuseo degli Iblei”, da un’idea del suo presidente, Paolino Uccello, e curato dalla direttrice del Srmi, Cetty Bruno.

L’opera è finalizzata a valorizzare il patrimonio naturalistico, archeologico, storico e antropologico della Valle dell’Anapo.
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