RICETTE
Signore e signori, la "Scuma Fritta": l'antica ricetta siciliana che ricorda la schiuma del mare
La ricetta, badate bene, non va confusa con quella della "frittata di pasta". Molti, probabilmente non la conosceranno perché come tanti piatti "antichi" nel tempo si sono perduti
La Scuma Fritta, ricetta tradizionale siciliana
La ricetta della Scuma Fritta fa parte della tradizione culinaria siciliana ed è un primo piatto semplice e delizioso a base di spaghettini fritti, croccanti conditi con prelibato caciocavallo ragusano e pangrattato.
Molti, probabilmente non conosceranno questa ricetta, perchè come tanti piatti "antichi" nel tempo si sono perduti. Ci sta quindi rispolverare un po' la memoria e comunque farla conoscere a chi ne ignorava l'esistenza.
Una piccola curiosità prima di fornirvi ingredienti e procedimento: il nome Scuma Fritta deriva dalla forma e dal colore che assume la pasta una volta cotta e servita sul piatto; dei "nidi" di spaghetti che per la loro conformazione ricordano la schiuma del mare.
In questo caso, infatti, gli spaghettini vengono cotti appositamente per diventare una delizia croccante. A rendere unico questo piatto non è solo questo: c’è molto di più da scoprire!
400 g di spaghettini;
150 g caciocavallo ragusano grattugiato;
30 g di burro;
60 g di parmigiano;
3 uova;
pangrattato;
olio di semi;
sale;
pepe nero.
Procedimento
- Mettere sul fuoco una pentola con abbondante acqua per la cottura della pasta. Quando avrà preso il bollore, fate cuocere gli spaghettini e scolateli al dente (occhio, che cuociono in fretta!)
- A parte in una padella fate sciogliete il burro a fuoco dolce e versate all'interno la pasta. Spostate la padella dal fuoco e cospargete la pasta con il parmigiano grattugiato e il pepe.
- Mescolate bene e formate i nidi di pasta e lasciateli freddare.
- Sempre a parte preparate un piatto con il caciocavallo grattugiato, uno con il pangrattato e un altro piatto con le uova battute insieme ad un pizzico di sale.
- Scaldate l'olio per la frittura.
- Immergete i nidi di pasta uno per volta prima nelle uova battute, poi nel caciocavallo grattugiato e infine nel pangrattato.
- Friggete nell'olio bollente, fino a doratura.
Scolate bene bene e servite ben caldi.
n.b. Se non avete il caciocavallo ragusano, va benissimo quello palermitano, delizia del palato entrambi.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Lo sfarzo a Palermo, poi il furto e la crisi: i gioielli perduti di Donna Franca Florio
-
ITINERARI E LUOGHI
La piccola spiaggia che ci ricorda quanto siamo fortunati: un'oasi di pace in Sicilia