ITINERARI E LUOGHI
Si trova in un magnifico palazzo del '700: il luogo della memoria (da visitare) in Sicilia
Siamo nella cittadina patria natale di Giovanni Verga, sua fonte di ispirazione e scenario e palcoscenico delle gesta raccontate nelle sue celebri novelle veriste
L'ingresso del Museo dell'Immaginario Verghiano
È qui che Giovanni Verga ambienta le vicende della narrazione del "romanzo" che per antonomasia la identifica: quel Mastro don Gesualdo del "ciclo dei vinti" che rappresenta una pietra miliare del verismo verghiano. Siamo nella cittadina patria natale del grande scrittore, quella Vizzini ispirazione, scenario e palcoscenico delle gesta raccontate nelle novelle e nei libri, dove girando tra i vicoli e le piazze, si respira ancora tutta l'essenza dello spirito dello scrittore.
Piccolo ma esteso e bene allestito nell'esposizione dei cimeli e degli oggetti tenuti con estrema cura, è un vero gioiello assolutamente da visitare per gli appassionati di letteratura e non, dove aleggia l'anima dello scrittore Giovanni Verga per lasciarsi trasportare dalla sua passione e comprendere l'intuizione che mosse il suo pensiero, la sua scrittura immaginifica nella trasposizione della realtà.
E mentre ci si ferma sulle teche e tra le fotografie di famiglia, i ritratti dei suoi cari o di personaggi locali come popolari, si viene via via immersi nell'animo di Verga respirando la sua identità letteraria e la realtà storica a cavallo tra due secoli.
Passioni e suggestioni, amori e amanti di un uomo che nel suo tempo fu un "tomber de famme" di donne bellissime, che si possono scoprire in una saletta dedicata, che amò senza mai cedere al legame matrimoniale, la vita personale si intreccia e sovrappone con quella dei suoi personaggi, diventando lui stesso parte del mondo che descriveva.
Un mondo reale in cui era cresciuto che si materializza proprio nel percorso museale di Palazzo Trao Ventimiglia. Sono vere e proprie curiosità questi oggetti parte della sua quotidianità, passando da una sala all' altra emergono dal suo vissuto e raccontano stili di vita e mode del tempo in cui visse.
C'è il cofanetto che custodisce il pettine da baffi, il grande baule da viaggio elegante, accessori di abbigliamento raffinati, le riviste francesi di moda e costume, il libro firma del suo monumentale funerale dove spiccano firme illustri, come quella di De Roberto.
E tanto altro ancora da scoprire. In una sezione è dedicata al cinema e al teatro c'è la proiezione di immagini e fotogrammi del connubio fra il cinema e la letteratura che mise in trasposizione diverse opere nei primi decenni della TV italiana, alla quale le storie verghiane hanno contribuito notevolmente. Una sala di proiezione a ciclo continuo mostra stralci di film celebri e sceneggiatura televisive che hanno fatto la storia del piccolo e grande schermo, mettendo i personaggi in evidenza emergendo dalle pagine dei libri.
Perché visitare questo luogo? Perché è qui che nasce l"umanità verghiana" quella con cui l'autore ha saputo guardare ai contadini, ai più indigenti, alla voglia di riscatto e all'inedia della rassegnazione, uomini come donne, anime perse e derelitte, felici o assorte immortalate nelle sue macchine fotografiche.
Poi lui, il grande e imponente "Giovanni Carmelo Verga" nel ritratto dal pittore Ulisse Sartini, che fissa lo spettatore come uscito da una porta nel tempo aperta dallo stesso Giovanni che entra nello sguardo di chi attraversa la sala dove c'è il quadro.
Ovviamente, non è possibile mancare la visita guidata del museo e della cittadina dove sono tutte le citazioni e i luoghi simbolo iconici dell'opera di un autore antesignano della rivoluzione che cambiò la storia della letteratura mondiale.
Maggiori informazioni e prenotazioni online, sulla pagina Facebook del museo o direttamente al polo museale.
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