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Si trasferisce a Palermo e realizza il suo sogno: una piattaforma dedicata al "benessere sessuale"

Emma, con la sua compagna, ha deciso di lasciare Milano per la pandemia. In Sicilia ha trovato il coraggio per avviare il suo progetto: una comunità online per scoprire il benessere sessuale, senza tabù o giudizi

  • 26 aprile 2021

Emma Perrotta

Immaginate di lavorare guardando il mare, oppure col sottofondo delle "abbanniate" provenienti dal mercato di Ballarò, o ancora di farvi una passeggiata al sole durante la pausa pranzo, magari mangiando panelle e crocché o una brioscia col gelato. Ma, soprattutto, immaginate di lavorare a Palermo e che il vostro capo si trovi a migliaia di chilometri da voi.

Un sogno? Assolutamente no. Quantomeno per chi, complice la pandemia e il lavoro da remoto, ha deciso di tornare a casa o, addirittura, di trasferirsi in Sicilia per sopportare meglio la difficoltà del momento, pensando alla qualità della vita che c'è oltre a quella trascorsa davanti a uno schermo.

È il caso di Emma Perrotta, calabrese di nascita ma girovaga per natura, che insieme alla sua compagna ha deciso di fare armi e bagagli lasciando Milano alla volta di Palermo per «ritrovare l'umanità», vivendo nel capoluogo siciliano almeno fino a quando l’emergenza sanitaria non sarà rientrata.
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Laureata in Architettura al Politecnico di Milano e con un master in Marketing, Emma ha sempre lavorato per grosse aziende, perlopiù americane, e lo ha fatto da un computer che ha avuto come sfondo vari Paesi in giro per il mondo: dal Canada all’Albania, dalla Gran Bretagna alle Canarie, la lista dei luoghi dove ha fatto tappa è lunga.

Quando è scoppiata la pandemia, era appena tornata in Italia e ha vissuto il lockdown con inquietudine, sia dal punto di vista emotivo che sociale. Così ha «deciso di andare in un luogo più vivibile umanamente e molto più accessibile economicamente, perché in fondo quando si attraversano momenti così drammatici si va alla ricerca degli amici e di un posto che si considera amico». E Palermo, dove aveva già vissuto in passato, per lei rappresentava tutto questo.

Proprio nella città di cui è «sempre stata innamorata» ha trovato, tra l'altro, la spinta per mollare il suo ultimo lavoro da dipendente e mettere in piedi quello che da anni era un sogno nel cassetto, ma che non aveva ancora avuto il coraggio di realizzare: MarleneWorld.com, «una comunità online, aperta e inclusiva, per scoprire il benessere sessuale, senza tabù o giudizi».

Dal nome della famosa attrice tedesco-americana Marlene Dietrich, che negli anni '20 si dichiarò bisessuale rompendo le regole di una società in cui il sesso era innominabile, il progetto «vuole rimuovere lo stigma che negli anni si è creato intorno al sesso e ai sex toys», offrendo una piattaforma in cui «comprare strumenti per l'esplorazione del proprio corpo e dialogare in modo sereno, intelligente e maturo di ciò che è naturale esattamente come mangiare, dormire e respirare».

L'idea è nata tanto tempo fa quando Emma, spirito libero e avventuriero per natura, ha cominciato a rendersi conto di non esserlo realmente, notando come anche lei avesse difficoltà a parlare serenamente di questioni legate alla sessualità perfino con le persone più intime.

«Io stessa in passato non sono riuscita a condividere un disagio sessuale con i miei amici più cari ed è proprio in quel momento che ho capito che ci fosse qualcosa di sbagliato in tutto questo» - racconta l'imprenditrice calabrese - «Non si devono avere filtri nel parlare di certi argomenti. Il sesso fa parte del nostro quotidiano ed è importante discuterne perché ci sono varie questioni collegate che bisognerebbe affrontare senza vergogna. Basti pensare, ad esempio, a malattie come l’AIDS, la clamidia o l’epatite: non sono sparite, ma nessuno ne parla più».

Un'idea, quella di Marlene, che nasce quindi per sopperire alla mancanza di educazione sessuale e di educazione alla questione di genere nei vari ambiti della nostra società, con l'ambizione di creare un luogo virtuale, «sicuro e confortevole, dove esplorare l'intimità riscoprendo il piacere sessuale e i suoi effetti positivi sulla salute fisica e mentale».

Inclusività, libertà e differenza sono le parole d’ordine del progetto. Perché alla comunità di Marlene «non interessa con chi si condivide (o non condivide) il letto, le preferenze sessuali o cosa c'è nella propria biancheria intima»: ciò che vuole affermare, piuttosto, è che «il piacere è un diritto umano».

Anche la vendita dei sex toys va incontro alle esigenze di una società fluida, che si è evoluta e trasformata nel tempo: tutti realizzati in Europa, sono prodotti di alta qualità, con un design curato e altamente smart. In alcuni casi anche genderless, proprio per dare una risposta ai cambiamenti che le generazioni stanno attraversando.

«Chi pensa ai sex toys ha un immaginario molto diverso da quello di Marlene, pensa subito ai sexy shop degli anni ’80 con prodotti a basso costo e di scarsa qualità» - racconta l’imprenditrice - «Invece l’evoluzione tecnologica ha permesso a questi dispositivi di trasformarsi da “giocattoli” a strumenti che aiutano la scoperta del piacere sì, ma anche ad affrontare problemi di salute sessuale, consentendo di raggiungere un benessere personale in senso più ampio».

Marlene e la sua comunità saranno lanciati proprio in questi giorni. Non demoralizzatevi se troverete la piattaforma in inglese, perché entro l'estate sarà anche in italiano, spagnolo e tedesco. A quel punto non avrete più scuse per non entrare a far parte del mondo creato da Emma e i suoi collaboratori per tutt* noi.

Lei ne è convinta, «la Sicilia reagirà positivamente perché affonda le sue radici in una cultura delle differenze ed è da sempre molto più predisposta ad accogliere rispetto a una città come Milano che si reputa la capitale internazionale di questo Paese».
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