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Si fa in primavera con 2 ingredienti cari ai siciliani: la focaccia dalla forma "unica"

È simbolo di fertilità, femminilità e buon auspicio e unisce due ingredienti davvero speciali. Si dice che fossero così buoni che consolarono Demetra

Francesca Garofalo
Giornalista pubblicista e copywriter
  • 21 marzo 2025

Le antiche focacce al miele (foto di ArkeoGustus)

I fiori sbocciano, l’aria è più calda e il cielo risplende di un azzurro strano, quasi acrilico. Per noi umili mortali tutto intorno urla primavera, ma per l’Olimpo questo è il ritorno di Kore dall’Ade.

Ad attenderla, dopo mesi di agonia, la madre Demetra. Divina del grano e dell'agricoltura a cui dobbiamo la terra fertile e verde governata dal ciclo delle stagioni.

Ma tutte le cose rigogliose, spesso, hanno una parte invisibile che le precede: la tenacia, non priva di difficoltà. Non ce ne vogliate. Nonostante la bellezza di questa nuova e per molti allergici "maledetta primavera" è a quel sentimento che torniamo.

La difficoltà della dea agreste ad accettare la scomparsa della figlia che a Siracusa - città siciliana dove pare si sia diffuso per primo il culto di Demetra - si provava a lenire con i mylloi.

Piccole focacce con sesamo e miele, preparate dalle donne durante gli ultimi giorni delle Tesmoforie. Da "thesmos - ciò che è deposto" e dal verbo "phero - portare", queste feste a cui partecipavano solo le donne nella città aretusea duravano 10 giorni e si svolgevano in autunno, prima della semina del grano e prima del tanto atteso ritorno di Kore. Dolci offerte dalla forma peculiare.
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Infatti, avevano le sembianze delle pudende (dal latino pudere - ciò di cui vergognarsi), cioè i genitali femminili. E come se non bastasse a dare enfasi alla spettacolarità dei mylloi portati in processione c’erano gesti osceni e linguaggio volgare.

Tutto per destare ilarità in Demetra, afflitta dal dolore, e di conseguenza far crescere dopo magari una sua risata erba e grano. Una focaccia, dunque, simbolo di fertilità, femminilità e buon auspicio che unisce due degli ingredienti più cari ai siracusani: il grano e il miele, in particolare quello Ibleo per cui erano noti.

E se pensate che la preparazione dei mylloi sia troppo complessa, lo smentisce la ricetta:

Ingredienti per 4 mylloi
200 gr farina maiorca o di grano tenero
175 gr farina di grano duro
2 cucchiaini di lievito secco
1 cucchiaino di sale
2 cucchiai di miele
250 ml di acqua calda
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva

Decorazione
1 tuorlo semi di sesamo q.b

Procedimento
Unire l’ingrediente sacro, il miele, a 250 gr di farina e lievito. Aggiungere a poco a poco l'acqua calda e mescolare fino a un impasto liscio, poi amalgamare al composto il sale, la farina rimanente e il cucchiaio di olio extravergine d’oliva, continuando a impastare.

Quando il composto è pronto dividerlo in quattro parti, dare la forma di genitali femminili (per mantenere fede alla tradizione), e metterlo a lievitare su una ciotola unta d’olio per un’ora.

Recuperare le parti, stenderle e far riposare per un'altra ora. A fine lievitazione formare con le dita dei buchi su ciascuna focaccia, spennellare con il tuorlo d’uovo e spolverare con semi di sesamo.

Infornare a 200 gradi per 20 minuti. Oltre ai semi di sesamo si può aggiungere anche un trito di basilico, menta e timo miscelati a due cucchiaini di olio, da spennellare sulle focacce cinque minuti prima del fine di cottura. Il simbolo di una terra feconda è pronto.

Ma le curiosità su queste focacce non finiscono qui. Pare che fra gli ingredienti di questa ricetta, al tempo della venerazione greca, si usasse la segale cornuta nota per l’effetto allucinogeno.

Così da raggiungere l'estasi e l’apertura verso un altro mondo divino per poter, forse, vedere Demetra sorridere e avere quella ricca promessa di fertilità. Francesca Garofalo.

Fonti: ricetta - Pappa wiki Antonio Randazzo: Mito e Archeologia degli Erei Museo Diffuso.
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