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Sette posti straordinari da vedere in Sicilia: il tour tra meraviglie che non tutti conoscono

Non c'è angolo della Sicilia che non meriti di essere esplorato. Nell'Isola, scavando un po' sotto la superficie puoi trovare meraviglie, anche poco note

Balarm
La redazione
  • 30 maggio 2023

Dal castello scavato nella roccia al sito archeologico dal panorama pazzesco; dalla stanza segreta che nascondeva geroglifici arabi o arabeggiantiche e ribattezzata la "Camera delle meraviglie" a grotte dove la natura ha scolpito vere e proprie opere d'arte e ancora, spiagge incontaminate dalle acque cristalline.

Non c'è angolo della Sicilia che non faccia sognare. Conoscerne tutte le bellezze (sono davvero tante) è impossibile. Con questo articolo vi portiamo in giro alla scoperta di sette luoghi, sette meraviglie, che non tutti conoscono.

Il Faro di Capo d'Orlando
La Sicilia è un po' l'isola dei fari e se quello di Messina è il più celebre della regione, restando in zona messinese, troviamo uno dei fari siciliani più antichi: a Capo d'Orlando. Sorge sulla punta nord-orientale e a renderlo unico è soprattutto la sua posizione panoramica, con una vista pazzesca, tra mare e montagna, da cui - nelle giornate di cielo limpido - è possibile anche scorgere le isole Eolie.
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Un luogo affascinante, da visitare soprattutto al tramonto, quando un tripudio di colori illumina il paesaggio intorno.

Castello di Sperlinga
Questo castello si trova nel piccolo comune di Sperlinga ed è scavato nella roccia di una collina. La sua posizione e le sue caratteristiche architettoniche lo rendono un luogo più unico che raro.

Tra i vari ambienti si nota una sala circolare, la cui funzione è avvolta ancora oggi nel mistero. Originariamente si credeva fosse un luogo adibito al culto, una sorta di cappella ante litteram, ma la serie di nicchie scavate in una delle pareti a distanza crescente fanno pensare a un possibile rudimentale sistema di misurazione del tempo.

Un'angusta scala scavata nella roccia, composta da 80 scalini, porta fino alla cima del Castello, dove si possono ammirare le armi militari utilizzate per respingere gli assalti al castello e le cisterne usate per convogliare le acque piovane, oltre a godere di un panorama mozzafiato sul verde circostante. (Eccolo, in questo video, in tutta la sua maestosità)

Grotta dei Santi
Il complesso rupestre denominato Grotta dei Santi si trova a pochi chilometri da Licodia Eubea, nell’ex Feudo dell’Alia. Il sito si trova nel colle detto Poggio dei Santi che si affaccia a sud su una vallata costituita dal fiume Amerillo.

È un sito di straordinario interesse storico ed artistico, caratterizzato da diversi ambienti scavati nella roccia, le cui origini si fanno risalire all’epoca arcaica e che nel corso dei secoli sono stati usati in modi e per scopi tra i più disparati.

La grotta più interessante è l'ultima, modificata per divenire un ambiente unico chiesastico. Qui è presente l'abside in cui doveva trovarsi l'altare oggi scomparso, tuttavia sono ben visibili degli affreschi che sono il reperto più prezioso del complesso. (Leggi il nostro articolo di approfondimento)

Cava d'Ispica
Il Parco Archeologico di Cava d'Ispica sorge nella parte settentrionale dell'omonima valle, lungo un percorso di circa 14 chilometri lungo i territori dei comuni di Modica, Ispica e Rosolini.

Si tratta di uno dei luoghi della nostra isola in cui l’insediamento umano si è attestato fin dall’età preistorica e racconta un periodo abbastanza ampio della nostra storia compreso tra l’età del Bronzo e il periodo medievale, fino almeno al XIV secolo, quando venne abbandonata la parte settentrionale, mentre quella meridionale continuò ad essere vitale con il sito di Spaccaforno, distrutto dal disastroso terremoto del 1693.

Immersa nella tipica vegetazione della macchia mediterranea, Cava d'Ispica custodisce necropoli preistoriche, catacombe cristiane, oratori rupestri, eremi monastici e nuclei abitativi di tipologia varia.

Torre Roccella
La Torre Roccella di Campofelice di Roccella è un'antica torre di avvistamento situata lungo la costa settentrionale della Sicilia, nella provincia di Palermo.

Sorge su un affioramento roccioso sulla spiaggia ghiaiosa di Roccella, protendendosi con l’ultima parte direttamente a strapiombo sul mare.

Il castello si componeva sostanzialmente di due parti: un grande torrione, rimasto intatto, posto all’estremità meridionale dell’affioramento roccioso e del complesso castrale; un corpo di fabbrica, di cui oggi restano solo gli ambienti basamentali, a pianta apparentemente rettangolare, originariamente a più piani, che seguiva l’andamento della rupe e si protendeva ortogonalmente alla linea di costa.

Risale al periodo medievale e faceva parte del sistema difensivo costiero utilizzato per avvistare e difendere la costa dalle incursioni piratesche. La torre è stata costruita con pietre locali e presenta una struttura robusta a base quadrata. Oggi, la Torre Roccella è un monumento storico e rappresenta un importante patrimonio culturale della zona. Regala una vista mare pazzesca.

Solunto
Forse non tutti sanno che a pochi chilometri da Palermo c'è uno dei siti archeologici più antichi ed estesi della regione. Stiamo parlando del sito archeologico di Solunto, a pochi passi da Bagheria.

Le rovine dell’antica città di Solunto si trovano a circa 20 km dal capoluogo siciliano, sulla collina denominata Monte Catalfano. Fu una delle tre colonie fenicie, con Mozia e Palermo, fondate nella Sicilia occidentale. Sorta sul promontorio di Sòlanto, e distrutta dal siracusano Dionisio I agli inizi del IV secolo a.C., la città punica fu ricostruita sulle pendici del vicino Monte Catalfano nel corso del IV sec. a.C. Alla metà del III secolo, in seguito alla prima guerra punica, passò definitivamente sotto il dominio romano.

Nel 2003 è stato aperto al pubblico il nuovo antiquarium, organizzato in due distinte sezioni che sono ospitate in altrettanti padiglioni, all’ingresso e poi alla fine del percorso, così da accompagnare i visitatori con due piccole aree museali.

Descrivere in poche righe l’intero sito è alquanto impossibile. I colori accesi del mar Tirreno, uniti alla vegetazione spontanea, giocano un ruolo fondamentale per toccare con mano un pezzo di storia siciliana. Il panorama è davvero mozzafiato.

Camera delle Meraviglie
Lì dove un tempo, scorreva il fiume Kemonia, a Palermo, scorgevano per caso dei piccoli straordinari disegni, apparentemente arabi, dipinti in argento e con la cornice in oro, gli stessi si ripresentavano sui sopraporta del medesimo ambiente invertendo la cromia dei colori: le scritte dorate e le cornici argentate.

Protagonisti dei nostri giorni sono Giuseppe e Valeria, i quali realizzano il loro sogno al centro storico, acquistando un rudere proprio in prossimità del Palazzo Reale, ignari del mistero che avrebbe avvolto una stanza, quella che doveva essere la cameretta di Tancredi, diventa il luogo incantato dal passato.
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