STORIE
Sei ragazzi, cinque paesi e una start up culinaria: a Palermo arriva Kirmal, il "delivery narrativo"
ll loro cuore batte all'unisono tra ricette africane, indiane e palermitane. Ma Kirmal non è un "catering" come tutti gli altri, nel menù c'è anche un'opzione assai particolare...
I ragazzi della start up Kilmar
È un bel gruppo affiatato quello di KIRMAL il primo delivery fusion narrativo che ha messo insieme queste sei vite, sei storie diverse ma tutte accomunate dalla passione per la cucina. Un delivery narrativo, già, perché tra le varie opzioni che si possono scegliere nel loro menù ce n'è anche una molto speciale, quella che prevede la possibilità di consumare il pasto di manicaretti etnici con un intrattenimento teatrale, dove un narratore accompagna i commensali attraverso paesi diversi e spiega le varie ricette, per quali eventi o ricorrenze vengono usate e dove.
Ma il narratore si spingerà oltre per far meglio comprendere le varie culture che animano questa piccola neonata impresa: farà scoprire grazie alla lettura di alcuni testi scelti ad hoc, anche la letteratura dei loro paesi.
Kirmal è una vera impresa sociale multiculturale legata alla ristorazione e al turismo, nata con il sostegno di Fondazione CON IL SUD: una start up di catering narrativo fusion, che prepara, consegna e accompagna piatti preparati dalle mani ma infarciti di ricordi. E di cose da raccontare ne hanno tantissime, commoventi ed emozionanti alcune come la storia di Ameth che arriva dal Gambia e ha attraversato la Libia a piedi per poi prendere una barca e sperare di arrivare tutto intero dall'altro lato, sulle coste siciliane, e così è stato, una delle prime cose che gli hanno offerto da mangiare è stata una cassata, «In Africa non siamo abituati a mangiare dolci così zuccherati - racconta - non mi è piaciuta proprio, da allora non l'ho mai più provata ma qui ho imparato anche a cucinare i dolci che a detta dei palermitani mi riescono anche molto bene!».
A Palermo oltre al gruppo di amici con i quali ha fatto nascere Kirmal ha trovato anche l'amore e da tre anni ha anche un figlio qui. Ama il cibo palermitano e spesso lo combina con le spezie del suo paese alla ricerca di nuovi gusti da proporre.
La start up dopo un periodo di rodaggio, in cui i ragazzi hanno cucinato per lo SPRAR che si trova dentro il Centro Astalli, ma anche in altre mense cittadine facendosi le ossa, adesso la realtà imprenditoriale è pronta a spiccare il volo: i sei giovani vogliono offrire esperienze sensoriali che passano dal cibo ma si nutrono di narrazioni. Proporrà menù per eventi e festival, piatti a domicilio fusion e multietnici, per le pause pranzo in ufficio; picnic e momenti di condivisione per i weekend; servizi per le comunità, i campi estivi, le scuole. Insomma piatti nati da paesi diversi, ugualmente legati al Mediterraneo, che gustati insieme sono conditi da favole, leggende, ricordi.
L’idea è quella di proporre veri e propri pasti "narrativi", cene o pranzi, per mangiare racconti o bere parole. Verranno poi (e presto) le strutture per turisti e i tour esperienziali in giro Palermo, a partire da una nuova sezione dedicata all'accoglienza dell'Ecomuseo del mare.
Contattarli è facile, basta andare sul loro sito di Kirmal e ordinare un ottimo piatto a domicilio o cercare il loro prossimo evento e prenotarsi per fare un viaggio intorno al mondo alla scoperta di nuove usanze, tradizioni e storie, il tutto per la durata di una cena.
«Questo è un progetto davvero straordinario – spiega Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione PER IL SUD - : perché dimostra in modo chiarissimo che l'accoglienza vera e l'integrazione dei migranti è un'opportunità di sviluppo per tutti i territori».
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