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Se li ricevevi a Pasqua (in Sicilia) ti sposavi: come si preparano i "cuddura cu l'ova"

A forma di corona intrecciata e con un uovo sodo dentro, erano i biscotti che le donne offrivano in dono ai loro futuri sposi nel giorno di Pasqua: come si fanno

Balarm
La redazione
  • 25 marzo 2024

La cuddura cu l'ova, chiamata anche cuddhura o coddura, è uno dei protagonisti del menù di Pasqua siciliano.

Il suo nome deriva dal greco antico kollura che significa corona e fa riferimento alla caratteristica forma circolare del dolce, solitamente di piccole dimensioni.

La sua tradizione è diffusa in tutto il meridione, dove il termine viene usato per indicare delle ciambelle intrecciate, sebbene presenti delle leggere varianti: in Puglia, ad esempio, ci sono le scarcelle, mentre in Calabria durante il periodo pasquale si prepara la cuzzupa.

La versione siciliana prevede una pasta frolla morbida, preparata con lo strutto, che viene intrecciata e decorata con zuccherini colorati.

All'interno di ogni cuddura viene disposto un uovo sodo intero e con tutto il guscio, fermato poi con striscioline, treccine o cordoncini di impasto messi a croce.

La presenza delle uova, che sono sempre in numero dispari, è presto spiegata: un tempo, insieme a carni e formaggi, non venivano consumate durante il periodo della Quaresima, ma erano invece concesse in occasione della Pasqua.
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Secondo la tradizione, la cuddura risalirebbe ai tempi degli antichi Greci, che offrivano agli dei le cosiddette focacce coulloura in segno di benevolenza.

In epoca cristiana il nome passò a indicare i biscotti dolci che le donne offrivano in dono ai loro futuri sposi la domenica di Pasqua, giorno della Resurrezione, dopo averli portati in chiesa il Sabato Santo per farli benedire.

Oltre alla forma circolare, le cuddura cu l'ova possono assumere diverse forme legate alla simbologia pasquale, tra cui campana (campanaru), cestino (pannareddu) e colomba (gadduzzu), ma anche cuore o pupe.

Ecco come preparare una deliziosa cuddura cu l'ova.

Ingredienti per 4 persone
- 500 g di farina 00
- 150 g di burro
- 200 g di zucchero semolato
- 5 uova + 1 albume
- scorza e succo di limone q.b.
- 1 bustina di lievito per dolci
- 350 g di zucchero a velo
- codette colorate q.b.

La ricetta originale prevede lo strutto ma per una questione di leggerezza (e di reperibilità) useremo il burro.

Preparazione
Prendete una ciotola capiente e mischiate la farina con lo zucchero semolato e il lievito.

Una volta che le polveri saranno ben mescolate fra di loro, aggiungete le uova, una alla volta, il burro a temperatura ambiente e la scorza di limone grattugiata.

Cominciate ad impastare per far incorporare il tutto e una volta che avrete ottenuto un composto morbido e bello omogeneo, mettetelo su una teglia da forno foderata.

Adesso viene la parte divertente: modellare la cuddura! Potete sbizzarrirvi e scegliere fra le forme più diverse fra loro, dal classico coniglio pasquale a un cuore di pasta, dalla colomba a un cestino, oppure potete dargli una forma tonda, più semplice e classica.

Una volta scelta la forma della vostra cuddura, mettete un uovo crudo (che si cuocerà in forno) al centro e sigillatelo con una croce di pasta.

Cuocete i biscotti a 180°C per circa una mezzora.

Mentre aspettate la cottura, realizzate la glassa per il vostro dolce: montate a neve un albume e incorporate lo zucchero a velo e il succo di limone, mescolando delicatamente.

Sfornate la cuddura e glassatela, infine decorate con delle codette colorate.

La vostra coddura pasquale è pronta per essere donata al vostro futuro marito! (o a chi preferite)

Conservazione
Consigliamo di conservare per massimo 3-4 giorni la cuddura, in un luogo fresco e asciutto e lontano da fonti di calore. Meglio se conservate il dolce sotto una campana di vetro per dolci apposita.
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