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Se dal dentista ti aspetti le caramelle, in Sicilia la birra: la curiosa storia di Gabriele

Galeotto fu l’incontro con la birra artigianale a Messina, dove Gabriele, odontoiatra 33enne di Mussomeli, studiò e si specializzò: vi raccontiamo la sua storia

Roberto Mistretta
Giornalista e scrittore
  • 8 febbraio 2025

Gabriele Messina mastro birraio e dentista di Mussomeli

Una birra siciliana da podio. Prodotta in casa da un giovane dentista con la passione per la birra artigianale, la sua SikanSaison ha conquistato il 1° posto su un totale di circa 130 birre presentate alla III tappa del Campionato Italiano Homebrewer organizzato dal MoBi Movimento Birrario Italiano a Cuneo.

Galeotto fu l’incontro con la birra artigianale a Messina, la città dello Stretto dove Gabriele, che di cognome fa proprio Messina, odontoiatra 33enne di Mussomeli, studiò e si specializzò.

Un incontro avvenuto nel 2016 e che lasciò un segno profondo nel giovane professionista. Rientrato nella sua terra natia, a Mussomeli, dopo aver cominciato a lavorare nello studio dentistico del fratello, Luca, ha messo su famiglia e al contempo, trasferendosi in contrada Girafi, sulle alture di Mussomeli, ha allestito un laboratorio dove ha trasformato la curiosità in passione, producendo per sé e per gli amici diverse qualità di birra, ben quarantotto.
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«Mio fratello Luca quando ha visto il mio laboratorio e gli ho mostrato il procedimento, con la sua solita spontaneità mi ha detto: “Ma non ti conviene comprarla visto quanto ti costa farla?” Appena però gli ho fatto assaggiare una birra da poco arrivata a maturazione, ha tirato fuori cinquanta euro e m’ha detto: “Mettimene qualcuna da parte"».

Così racconta Gabriele Messina che quando si toglie il camice verde da professionista serio e meticoloso, nella villetta di contrada Girafi dove è cresciuto e dove s’è trasferito dopo il matrimonio, nel tempo libero si diletta a sperimentare e a produrre diverse qualità di birra sia chiara che scura, sia con malto d’orzo che di grano, ora agli aromi di Sicilia con retrogusto fruttato, ora con sapori più marcati e decisi, differenziando ogni birra con un’etichetta dal colore diverso. Etichetta che ha disegnato egli stesso.

Anche il marchio che ha scelto è made in family, Sikan, dal titolo di un romanzo del padre, Giuseppe, docente in pensione con la passione per la scrittura.

E la sua passione continua a crescere. Adesso si ritrova nella finalissima del Campionato Nazionale Homebrewers 2024 Mr. Maltorganizzat dal MoBi (Movimento Birraio Italiano) che si terrà il primo marzo prossimo presso The DrunkenDuck – Le più meglio birre. Il dott. Gabriele Messina invero arrivò in finale anche la scorsa edizione e si classificò terzo.

«Per molti anni –racconta ancora- ho seguito questo hobby in modo tranquillo e disinteressato fino al 2023 quando per una casualità mandai una mia birra (Saison) alla III tappa del campionato nazionale e conquistai il 1° posto della tappa.

Quel fortunato e inaspettato risultato mi è stato di grande stimolo e mi ha portato a studiare, a fare tanti step in avanti nelle mie produzioni e a produrre e condividere contenuti.

Tante birre e tanto impegno ma sono più che soddisfatto di essere riuscito a riconfermarmi. Partecipare alla finale era il mio vero ed unico obiettivo, non ho l'aspirazione di poter competere con i grandi campioni che ci saranno in finale, ma sarà un grande piacere passare una giornata con tutti loro e condividere questa esperienza insieme».

Incontriamo il dott. Gabriele Messina nel suo laboratorio: «Dopo aver scoperto per caso coi colleghi dell’università il mondo della birra artigianale, ho voluto saperne di più su questo antichissimo prodotto che in Europa trova la sua culla in Belgio, in Germania, Inghilterra.

In una libreria, dove ero andato a comperare un regalo per Valeria, oggi mia moglie, vidi un libro dal titolo Birre fatte in case. Lo sfogliai e mi intrigò.

Lo comperai e complice il fatto che non avevo esami da dare in quel periodo, lo lessi e sperimentai la primissima produzione in casa, adoperando degli estratti di malto d’orzo, ovvero dei grani d’orzo disidratati da cui attraverso un processo erano già stati estratti tutti gli zuccheri, e questo mi ha consentito di bypassare tutta la fase dell’ammostamento, un passaggio di qualche ora prima della bollitura del prodotto, quando si aggiungono il luppolo, gli aromi e le spezie per personalizzare e dare consistenza alla birra».

Il dott. Messina ha pure postato dei video su Youtube sui procedimenti che utilizza: «La birra è fatta da quattro semplice elementi: malto d’orzo o di frumento o di altri cereali; luppolo, che è l’infiorescenza di una pianta; acqua e lievito.

La prima birra da me prodotta risultò bevibile e questo fu già un primo, piccolissimo successo personale. Impiegai mezza giornata per farla e non feci scoppiare nulla. Poi cominciai a sperimentare la produzione di altre birre.

La birra, dopo la bollitura, va lasciata riposare nei fermentatori per un minimo di dieci giorni ad alcune settimane, quindi si imbottiglia, si aggiunge lo zucchero per farla rifermentare in bottiglia, per altre due-tre settimane.

E poi c’è la fase della maturazione. Se si tratta di una birra leggera e poco alcolica, in tre-quattro settimane è pronta da bere, una birra più alcolica invece può richiedere da tre a sei mesi, se non addirittura anni. C’è una birra che io faccio ogni tre anni, un’altra ogni due.

Ho chiamato la mia produzione Sikan in onore al personaggio eroe sicano del romanzo di mio padre, che per altro ricorda anche il nostro territorio dei sicani, e leghiamo quindi la birra Sikan anche al territorio e a papà».

Il dentista/mastro birraio ci mostra la sua produzione e gli strumenti e i prodotti che utilizza nel suo laboratorio artigianale: bollitori, fermentatori, misuratori di acidità, chicchi d’orzo buonissimi da masticare, luppolo.

«Finora ho sperimentato una cinquantina diverse qualità di birra, trascrivo per ognuna le dosi dei prodotti che utilizzo e quelle che più mi piacciono, le riproduco tali e quali, ad altre apporto magari dei piccoli cambiamenti. Diciamo che ho una produzione in atto di almeno venti birre che riproduco.

Si tratta di birre cotte ma in realtà sono birre crude, cioè non sottoposte a pastorizzazione, tant’è che vanno conservate al fresco per evitare che possano rovinarsi. La birra artigianale è delicata».

Gabriele Messina dopo anni di sperimentazione e consumo in famiglia, decide di mostrare a degli esperti le sue produzioni, ma è ben lontano dall’ipotizzare una produzione su vasta scala.

Anche se ovviamente adesso c’è molta curiosità per le sue birre artigianali, qualche pub gliele ha pure chieste, ma chiaramente una produzione artigianale fatta in casa prevede quantità modeste ad uso familiare o di qualche amico.

E tuttavia le ricette sono lì, e chissà che prima o poi anche da queste parti non nasca qualche microbirrificio made in terra sicana. Il nome già c’è e il marchio pure: Sikan.
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