ITINERARI E LUOGHI
Se ci vai ti lascia a bocca aperta: cosa fare e vedere nell’antico borgo di Marzamemi
Benedetto dalla luce calda e dell’estremo sud-est siciliano, il borgo marinaro è la base ideale per godersi un mare cristallino e per scoprire un tassello di storia siciliana
La piazza di Marzamemi
Si tratta di una località suggestiva, caratteristica e molto romantica che si trova tra Pachino e Noto, in provincia di Siracusa. Incerta l’origine del nome, alcuni studiosi sostengono che derivi dall’arabo “Marsà al hamem” che significa Baia delle Tortore, in quanto la zona rappresenta luogo obbligato di passaggio dei piccoli volatili durante le migrazioni nel periodo primaverile.
Marzamemi era già molto nota fin dalla metà del ‘600 per la tonnara che, dopo quella di Favignana, era la più importante della Sicilia. Gli abitanti che vivevano stabilmente nella borgata erano tutti dediti alla pesca (soprattutto del tonno) e alla costruzione delle imbarcazioni. La sua storia ha infatti inizio proprio dalla sua tonnara, eretta nel 1642 sotto il dominio spagnolo, che a lungo resse l'economia siciliana aggiudicandosi la nomina di miglior stabilimento del Regno.
Solo nel dopoguerra la tonnara e la rispettiva pesca furono abbandonate lasciando solo nella mente dei pescatori i ricordi delle mattanze che per tutto l’Ottocento e l’inizio del Novecento scandivano le giornate di questo angolo di Sicilia. Agli inizi del Novecento fu costruito uno stabilimento per la lavorazione del tonno salato e successivamente per quello sott’olio, accentuando lo sviluppo dei prodotti ittici. Ancora oggi, essi sono al centro della vita del borgo marinaro.
Bagnato quasi tutto intorno dal mare Ionio, il piccolo borgo è costituito da due porticcioli, la Balata e la Fossa, a largo dei quali si possono ammirare veri e propri ecosistemi incontaminati, le due isolette di Marzamemi: l’Isola Grande e l’Isola Piccola, quest’ultima è nota anche con il nome di isolotto Brancati, per via del suggestivo ed elegante villino rosso che la domina che è di proprietà della famiglia del medico Raffaele Brancati, a sua volta cugino dello scrittore pachinese Vitaliano Brancati che vi soggiornò a lungo.
Il cuore della borgata ruota attorno a Piazza Regina Margherita dotata di una bellezza senza tempo e dove si trovano le strutture di maggiore interesse, ed è da qui che inizia la nostra passeggiata: la piazza è raggiungibile facilmente percorrendo il lungomare della Balata, che si presenta come una piccola piazza limitata in parte da case e in parte dal mare, e attraverso un suggestivo vicoletto pieno di botteghe e localini colorati, si passa sotto uno scenografico arco in pietra ed eccoci nel salotto di Marzamemi.
Lo sguardo sarà subito catturato dagli edifici in pietra, semplici ma incantevoli, con le porte di legno colorato e con i tavoli bianchi e azzurri, e le sedie impagliate di ristoranti e taverne. Subito a sinistra troviamo il Palazzo di Villadorata: antica residenza estiva signorile realizzata nel 1752 per volere del principe, sorge nel lato ovest della piazza.
Costruita in pietra arenaria, la dimora si presenta con una facciata semplice, con un portone d’ingresso in legno il cui portale è costituito da un arco con al centro una chiave con lo stemma di famiglia, sovrastato da antiche grondaie in pietra raffiguranti volti umani. In alto si trova una torre decorata con motivi geometrici e su cui sorge il terrazzo dal quale il principe controllava le imbarcazioni al largo impegnate nella pesca.
Il punto luce interno dell’intera struttura è dato dall’elegante cortile; da qui una scala in pietra a due rampe conduce alle stanze del principe. Sul retro troviamo un secondo terrazzo che dava sulla Camperia (il magazzino della tonnara), da questo punto il principe affacciandosi osservava il lavoro dei pescatori. Il suo interno è visitabile, presenta delle arcate sulle quali venivano poste delle immagini sacre e delle ciotole destinate alle offerte per la festa del patrono.
All'interno del magazzino si trovavano gli “scieri”, le antiche imbarcazioni usate per la pesca dei tonni, e le "muciare", gli uncini che servivano per tirare su il pesce, e le reti. In un angolo del magazzino c’era un piccolo “ufficio” dove avveniva la registrazione e la pesatura dei tonni (per info e visite contattare la Pro Loco Marzamemi: tel. 392.0912515).
L’interno del palazzo era ricco di opere d’arte, argenteria e mobili di pregio ma purtroppo, durante il secondo conflitto mondiale, gli appartamenti del principe furono saccheggiati. Oggi la struttura è utilizzata come location di numerose manifestazioni, realizzazioni di spot pubblicitari e riprese cinematografiche.
È stato proprio il cinema, infatti, a dare lustro a Mazamemi portandolo sul grande schermo con l'iconico film di Gabriele Salvatores, Sud, nel 1993. Il regista pubblicizzò il piccolo covo siciliano di pescatori in tutto il mondo definendolo con queste precise parole: “È il luogo dell'anima. Il profondo Sud Italia, che ricorda la Magna Grecia”. Oltre Salvatores qui hanno girato altri importanti registi come Giuseppe Tornatore (L’uomo delle stelle) e i fratelli Taviani (Kaos).
A proposito di cinema, da annotare in agenda il rinomato Festival Internazionale del Cinema di Frontiera che si tiene qui ogni anno a settembre e in occasione del quale Piazza Regina Margherita si trasforma in una suggestiva sala cinematografica sotto le stelle, che fa riemergere le atmosfere del film Nuovo Cinema Paradiso.
Attorno alla piazza troviamo anche le due chiese, entrambe dedicate a San Francesco di Paola (patrono del paese): la chiesa antica (chiesa della tonnara), ora sconsacrata, è stata costruita in pietra arenaria nello stesso anno del palazzo (1752) e si presenta parecchio danneggiata in seguito alla seconda guerra mondiale; restano soltanto una parte del campanile e accanto un arco.
Attualmente la chiesetta sta subendo lavori di restauro che trasformeranno questo bene architettonico nel luogo ideale per ospitare il nuovo Museo del Mare. La chiesa nuova, invece, è stata costruita dopo il secondo conflitto bellico in stile neogotico e presenta un grande rosone nella parte centrale della facciata.
Infine le casette dei pescatori (case dei tonnaroti), girano attorno alla piazza e danno al paesaggio un aspetto uniforme; risalgono al 1627, anno in cui fu costruita la tonnara. Nel 1752, in occasione della costruzione del Palazzo del Principe di Villadorata, furono ristrutturate. Le casette hanno struttura semplice, sono state costruite con blocchi di pietra a forma quadrata e tetto a spiovente.
La più caratteristica è la "casa del forno", detta così perchè provvista all'interno di un grandissimo forno in muratura che procurava il pane a tutti gli abitanti della tonnara. Attualmente la maggior parte di esse sono adibite ad attività ricettive turistiche, caratteristici localini e botteghe.
Il borgo è inoltre un’area pedonale ricca di locali e ristoranti tipici in cui è possibile gustare varie pietanze di pesce, a tal proposito il consiglio è quello di prenotare un tavolo al ristorante Campisi dove i primi piatti a base di pesce e pomodorino Pachino IGP la fanno da padrone.
Questo locale ha una bella terrazza che affaccia direttamente sul mare ed è strettamente collegato alla omonima grande bottega all’interno della quale è possibile acquistare conserve, dolci ma soprattutto specialità marinare: bottarga, musciame, lattume e buzzonaglia di tonno rosso, pesce spada affumicato e molto altro. Impossibile uscire a mani vuote e in questo modo sarà possibile portare con se un pò di Marzamemi. Tra i prodotti locali da non trascurare il rinomato vino Nero d’Avola del vicino palmento Rudinì.
A conclusione della visita di questo grazioso borgo affacciato sul porto, la ciliegina sulla torta sarà un rinfrescante aperitivo al Blasè che con la sua splendida location sul mare, proprio di fronte l’isolotto Brancati, regala indimenticabili tramonti.
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