Se ci metti piede te ne innamori: a Cefalù c'è una spiaggia dove non puoi non tuffarti

Se siete in cerca di un luogo da sogno, una baia magari poco battuta e che riserva sorprese all'insegna della bellezza, in Sicilia c'è un luogo che può fare al caso vostro.

Si tratta di quella che viene chiamata baia dei "Sette frati" o "Baia dei sette emiri". Ci troviamo a due passi da Cefalù, in località Mazzaforno, lungo quel tratto di costa che è facilmente individuabile non appena usciti dal casello autostradale della Palermo-Messina.

Davanti ai nostri occhi, dall'alto, si stagliano delle rocce attorniate da un mare spettacolare che invita ed attrae proprio lì. E allora vi ci portiamo.

Proprio all'uscita dell'autostrada, per accedervi, basta andare in direzione della cittadina normanna, quasi di fronte allo svincolo autostradale (ci sono i cartelli di varie indicazioni turistiche) bisogna imboccare, sulla sinistra, una stradina che scende verso il mare.

Seguitela sino allo slargo utilizzato come parcheggio a pagamento o utilizzate le strisce blu e indirizzatevi lungo la stradina che va verso il mare. Trovere dopo una breve camminata il vialetto scosceso con la corda che vi farà raggiungere la spiaggia. Fate attenzione se siete con bambini. Pochi passi ancora e sarete dentro questa piccola fetta di paradiso terrestre.La spiaggia, come è facile immaginare, prende il nome proprio dalle piccole formazioni rocciose che emergono dall'acqua: sette scogli in fila che sembrano, con l'aiuto di un pizzico di immaginazione, tanti frati messi in fila in preghiera.

La spiaggia, però, è nota anche per una leggenda. Pare che ci sia stata una donna che tentò di fuggire con un pescatore di cui si era innamorata. La donna venne inseguita dai sette fratelli della ragazza, che cercavano di impedirne la fuga. Gli dei, però, pietrificarono gli inseguitori, lasciandoli per sempre in mare.

Dopo aver trascorso una giornata all'interno della baia potreste spostarvi a Cefalù per una passeggiata fra i suoi vicoli e un'immancabile foto al duomo tutelato dall'Unesco, oppure rimanere fra quelle acque, aspettare il tramonto e poi fare un bagno quando il sole sarà andato via e l'acqua del mare sarà tiepida e accogliente.