STORIA E TRADIZIONI
Scavi archeologici e lavori di restauro: il Castello della Zisa si prepara a risplendere
Stanziato un milione di euro per il restauro e per garantire migliore fruibilità. La somma permetterà di concludere un'indagine archeologica interrotta da decenni anni
Il Castello della Zisa a Palermo
Promosso dall'assessorato dei Beni culturali e dell'Identità siciliana - per il quale alcune azioni di scavi archeologici sono in corso già da un paio di mesi, seguiti dalla Sezione Archeologica della Soprintendenza dei Beni Culturali di Palermo, diretta da Lina Bellanca, e che si concluderanno tra qualche giorno - l'intervento arriva dopo decenni dall’ultima azione, realizzata nel 1972 su progetto dell’architetto Giuseppe Caronia, e mira alla conservazione e alla valorizzazione del monumento.
«Il palazzo della Zisa, al di là della sua indiscutibile importanza storico-monumentale – ha dichiarato l’assessore Alberto Samonà - rappresenta ancora oggi un esempio innovativo e moderno di architettura bioclimatica. Creata come residenza estiva, infatti, la Zisa è stata realizzata seguendo gli accorgimenti al tempo conosciuti per garantire un sistema di refrigerazione naturale; sistemi e metodi che ancora oggi sono fortemente innovativi.
Gli scavi archeologici, nella fattispecie, ripresi dopo un ventennio di oblio, come ci ha detto Lina Bellanca, soprintendente ai Beni Culturali, non ancora ultimati non permettono, al momento, di avere informazioni precise ma sono di fondamentale importanza per comprendere fino in fondo l'architettura di questi sito, risultato anche di successive stratificazioni, realizzate in epoche storiche diverse.
I lavori di restauro, in generale, interrotti già a causa del lockdown, proseguiranno per altri cinque mesi circa, pertanto si ritiene che verranno conclusi nel 2021.
«L'indagine archeologica si concluderà nei prossimi giorni - ha detto Bellanca - e poi si procederà alla valutazione di quanto riscontrato in itinere.
Bisognerà valutare i risultati e stabilire la maniera migliore per la loro valorizzazione. Le informazioni che stiamo raccogliendo ci permetteranno di rendere più comprensibile e interpretabile quanto già emerso dagli studi in precedenza, oltre alle sovrapposizioni storiche rinvenute sullo stesso sito.
Il tema è intrigante perchè una struttura più antica ha inglobato strutture piu recenti, ci potrebbero essere delle belle soprese».
Il Castello della Zisa sorgeva fuori dalle mura di Palermo, all’interno del parco reale e si estendeva con rigogliosi giardini, fontane e vasche d’acqua, da Altofonte (il cui nome era proprio “Parco”) fino alle mura del Palazzo Reale.
I lavori del progetto prevedono interventi sulla struttura e su tutto il giardino circostante, con opere di sistemazione esterna delle aree verdi e creazione di impianti idrici e di illuminazione.
Le opere di manutenzione riguardano, in particolare, interventi di rimozione delle parti rovinate e di ripristino delle strutture che pregiudicano la fruibilità del sito, il restauro delle pavimentazioni in ceramica smaltata, dei rivestimenti marmorei, degli affreschi e dei mosaici alle pareti che risentono dell’usura del tempo.
Per la maggiore accessibilità saranno eliminate le residue barriere architettoniche per l’accesso al portico; altri interventi importanti sono quelli relativi al sistema di scorrimento dell’acqua.
Si prevede, in particolare, l’impermeabilizzazione della peschiera e la creazione di un impianto di ricircolo che garantisca la qualità dell’acqua utilizzata, sottraendola a muffe e microrganismi che altererebbero i marmi su cui scorre.
Altri interventi saranno effettuati sulla terrazza di copertura dove, oltre ai lavori di impermeabilizzazione sarà migliorato il sistema di protezione con l’inserimento di lastre in vetro capaci di proteggere i visitatori che da lì si affacciano per una veduta panoramica della città.
Opere di manutenzione e miglioramento sono previste, infine, nell’area della biglietteria e del bookshop.
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