Rotola tra i vicoli di Novara di Sicilia: come si gioca con il Maiorchino patrimonio Unesco
Il Ministero della Cultura lo ha iscritto, insieme ad altri 27 giochi tradizionali italiani, nel registro delle tutele del patrimonio culturale immateriale Unesco

Il lancio del maiorchino
È il gioco del maiorchino, che consiste nel lancio del formaggio di capra a pasta cruda, tipico del messinese, lungo un percorso di circa due chilometri.
Già iscritto all’Associazione Europea dei Giochi e degli Sport Tradizionali (Aejest) e all’Associazione Internazionale dei Giochi e degli Sport Tradizionali (Itsga), adesso per il tradizionale torneo arriva il riconoscimento Unesco.
Il Ministero della Cultura lo ha iscritto, insieme ad altri 27 giochi antichi italiani, nel registro delle buone pratiche di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale Unesco.
La consegna nei giorni scorsi a Roma. «Questo importante riconoscimento - si legge in una nota - gratifica anni di intenso lavoro di tutta la comunità di Novara di Sicilia».
La sfida si svolge nel periodo del carnevale a Novara. Si parte da via Duomo e si prosegue fino al muretto di Piano Don Michele dove si trova il traguardo 'a sarva.
Numerosi sono gli imprevisti, i trabocchetti, per cui non c'è mai sicurezza di vittoria e, molto spesso, accade che i giocatori meno esperti prevalgono sui più quotati.
Le regole da rispettare sono poche e semplici.
Il formaggio si lancia con una lazzada, un filo lungo poco più di un metro.
È (rigorosamente) vietato prendere la rincorsa prima di lanciare e se il Maiorchino si rompe viene sostituito da un’altra forma di formaggio.
In gara 16 squadre composte ognuna da tre persone. Vince chi arriva a colpire 'a sarva (il traguardo) con meno lanci.
Le giornate dei tornei si concludono poi con la tradizionale Sagra che dà spazio a degustazione di formaggi locali e maccheronata al sugo di carne di maiale con una spolverata dell'immancabile maiorchino.
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