AMBIENTE
Romagnolo, un sogno svanito (a metà): il bagno non si può fare ma c'è una speranza
Romagnolo, tutto quello che c'è da sapere sul recupero del litorale palermitano: dalla possibilità di fare il bagno nel prossimo futuro alle iniziative per rilanciare la zona
Il litorale di Romagnolo a Palermo (foto Dario La Rosa)
Parliamo di Romagnolo, di quella fetta di spiaggia gigantesca che abbraccia l'intera Conca d'Oro e che, a Palermo, è rimasta nel ricordo degli utrasessantenni che, da bambini, andavano a nuotare ai bagni Virzì, piuttosto che Petrucci e via dicendo.
Tempo fa avevamo già parlato di una bellezza che non ti aspetti, perché proprio da quella zona la città appare davvero magnifica all'alba come al tramonto.
Adesso c'è di buono che un gruppo di cittadini, che amano proprio l'area di Romagnolo, si sono messi in gruppo e (a novembre scorso) hanno creato una Pro Loco di promozione turistica. Una goccia d'olio che al momento naviga con poche compagne d'avventura, ma che già lascia immaginare il sapore di ciò che potrebbe essere quella zona di litorale.
Abbiamo iniziato con la pulizia dell'arenile, che anche il Comune fa di anno in anno e siamo approdati fra i luoghi del Fai che possono essere votati per il loro recupero. Adesso speriamo che l'amministrazione possa aprire un dialogo che consenta davvero la fruizione della spiaggia sia pubblicamente che con la gestione di lidi privati».
La domanda che tutti si pongono è chiaramente questa: è possibile fare il bagno a Romagnolo?. La risposta è secca ma non si riduce al "no" che viene fuori dai cartelli che sanciscono il divieto di balneazione. Le cose da tenere in considerazione, per il futuro sono diverse e molte anche parecchio positive.
Da un lato, uno dei problemi di fondo risiede nello scarico delle acque reflue all'altezza della via Diaz, dall'altro il vicino fiume Oreto che, a seconda delle correnti, porta sporcizia. Infine c'è da tenere in considerazione anche un aspetto più complesso, lo stato di salute del mare, inteso come ambiente, habitat ricco di vita da far proliferare. L'area, è noto, è piena di sfabbricidi e rifiuti che affondano le radici nel dopoguerra.
A spiegarci la situazione ci viene incontro il direttore dell'area mare dell'Arpa Vincenzo Ruvolo. «Per rendere davvero sano questo ambiente marino nella sua interezza - spiega - occorrerebbe un intervento di bonifica seria, decennale, magari sfruttando risorse comunitarie. Un'occasione che consentirebbe di creare una immane offerta di lavoro e contemporaneamente segnerebbe l'area come un fiore all'occhiello del turismo sostenibile per i prossimi cento anni».
Sogno impossibile? La speranza è l'ultima a morire ed è forse quella da perseguire stando anche ai dati dell'Asp che riguardano la presenza dei batteri e che possono decretare, in futuro, la balneabilità dell'area.
Da ciò che si evince dai campionamenti disponibili on line, infatti, si comprende come l'acqua di Romagnolo in realtà sia pulita. Il prelievo fatto l'8 giugno 2020 mostra come la presenza dei batteri sia al di sotto della soglia minima per la balneabilità: zero Enterococchi e 10 Escherichia Coli, su un limite massimo rispetivamente di 200 e 500. Nel 2019 non si erano avuti valori così bassi ed erano stati al di sotto del limite solo in alcuni periodi dell'anno, fra cui maggio e agosto.
Per rendere un'area balneabile, però, non basta che l'acqua sia pulita. Servono servizi, assenza di scarichi e tante altre cose che al momento l'area di Romagnolo non può offrire.
Fare una passeggiata su quel lungomare, però, o tuffarsi dentro ai dipinti dell'800 che lo ritraggono sono un ottimo stimolo per far venire la voglia di spingere, pressare e sperare che, magari un giorno come è già per Mondello, Romagnolo possa tornare allo sfarzo che merita.
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