ITINERARI E LUOGHI
Qui ebbe inizio la fortuna dei Florio: le immagini della (prima) bottega-dimora
Una testimonianza eccezionale di un frammento di vita familiare e intima catturata dalla grazia e dalla professionalità del fotografo Carlo Arancio
I nuovi proprietari, infatti, la famiglia Iraci, volendo fermare nel tempo, e nella storia, la bellezza decadente di questa abitazione, prima di procedere al restauro, hanno chiamato Carlo Arancio, fotografo che con il suo progetto Sicily in Decay (ve ne abbiamo parlato qui) immortala la "bellezza decadente", appunto, in ogni angolo dell’Isola.
«È stato un onore per me essere stato contattato per fotografare questo posto, un privilegio particolare quello di potere accedere con i proprietari, potendo anche confrontarmi con loro e respirare una dimensione storica e di racconto a cui normalmente, nel mio lavoro, non posso attingere.
E poi, come raramente accade, questo contatto è arrivato in un momento particolare in cui sto realizzando il primo evento espositivo con parte del materiale fotografico raccolto in tanti mesi di lavoro. Senza voler anticipare nulla posso dire che questi scatti avranno una collocazione pensata ad hoc e che, in qualche modo, renderà omaggio alla loro storia».
Questo immobile, che si trova appunto in via Materassai, a pochi passi da Piazza San Domenico, si trova nella stessa via della storica drogheria dei Florio.
In questa via ebbe inizio la fortuna imprenditoriale della dinastia, e oggi ospita alcuni uffici e persino un locale notturno.
Ripercorrendo le tappe storiche i fratelli Paolo e Ignazio Florio, con le loro rispettive famiglie, giunsero a Palermo, dalla Calabria, dopo il terremoto del 1783.
Paolo e il cognato Paolo Barbaro, nel 1797, rilevarono una drogheria, comprese tutte le droghe, dalla vedova di un certo Bottari di Bagnara Calabra. La Florio e Barbaro operò a Palermo sino al febbraio del 1803, poi la società si sciolse e rimase una bottega, nel piano di San Giacomo, di proprietà di Paolo Florio.
Tra il 1805 e 1806 la casa e bottega nel Piano di San Giacomo La Marina furono abitate, come dimostrano alcuni atti registrati dal notaio Leone il 5 settembre 1805.
Due anni dopo Paolo Florio morì e il figlio Vincenzo, piccolo all’epoca, visse con la madre e lo zio Ignazio proprio nella bottega.
Vincenzo, ormai adulto, ereditò la casa di via Matarazzari 53 (quella che vi mostriamo in queste foto) di proprietà dello zio, come si legge , infine, dal testamento redatto dal notaio Serretta il 6 settembre 1825.
Nelle foto di Carlo Arancio si può vedere cosa rimane, ad oggi, dell’alcova della prima abitazione dei Florio.
La camera da letto è strutturata con un sistema di colonne libere e di lesene alle pareti, che nel tempo sono state rubate e in parte staccate, insieme ad altri decori. Si possono intravedere tracce di palmette in metallo e rimangono ancora le ombre sui muri del crocefisso e degli ovali che, probabilmente, ospitavano i ritratti di famiglia.
Una testimonianza eccezionale di un frammento di vita familiare e intima che, con la grazia e la professionalità di Carlo Arancio, rimarranno a testimonianza di un momento importantissimo per la storia della Sicilia.
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