ITINERARI E LUOGHI
Qui dove il mare accarezza tutti i sensi: il borgo in Sicilia tra musica, fiori (e miracoli)
Camminare qui vuol dire anche trovarsi nella viuzza dove nacque Franco Battiato o andare al quartiere "Scariceddu" dove un murale occupa un intero caseggiato
Sono a Riposto e se tutto qui va a fiore e frutto grazie alla terra impreziosita dai sedimenti vulcanici, è impossibile dimenticare "la pesca miracolosa" che mostrano i venditori di pesce, nelle pescherie che si affacciano sul "Porto dell’Etna": la "Montagna" ha anche un suo porto ed è qui.
È un susseguirsi di tesori e mostri marini, degni di un bestiario medievale per la ricchezza di forme e colori, disposti sui banchi in cui è impossibile non fermarsi.
Qui non c’è odore sgradevole, ma il profumo pungente, sensuale, dolce e salino dello Ionio. E un ciauro che accarezza i sensi mentre si passeggia sul lungomare, dove un orologio solare con una mappa del cielo invita alla serenità, "Horas Tibi serenas".
Ed è lontano che porta il mare, gli abitanti di Riposto lo sanno, che qui su questo territorio crearono un luogo attrezzato per i depositi ( Riporre, probabilmente da qui il nome) di merci e botti, dove la gente della Contea di Mascali costituita da tanti Acesi, videro nel mare un fattore di sviluppo attraverso il commercio.
Un luogo dove vi fu una fusione tra "coloni, pescatori-barcaioli –costruttori" che scelsero di rimanere intorno un antico luogo di culto, "l’Anticaglia di San Giovanni”.
Lungo la sua storia, grande fu l'apporto dato nel Risorgimento, finanziando la spedizione garibaldina e trasportando parte delle truppe al comando del generale Sirtori, dalla Sicilia alla Calabria, evitando le truppe borboniche. Il contributo dato non fu dimenticato da Garibaldi che s’interessò delle condizioni del porto che Bixio riferì essere in condizioni pessime.
Eppure qui fiorì e prosperò il commercio, luogo di approdo e partenza. Ma Riposto non è solo pesci, lungo le sue strade che s’inoltrano nelle campagne, si scoprono masserie riconvertite ad agriturismi straordinari, ricchi di agrumi ,vigneti, piante e fiori dai mille colori, dove grandi farfalle si posano su corolle invitanti.
In uno di questi a pochi km. da Riposto parlo con uno dei proprietari, sono a "Terra di Mezzo" così chiamata perché si trova tra il Vulcano e Mare.
Racconta che questa Masseria inizialmente aveva vigne, in seguito diventò un agrumeto con Limoni IGT dell’Etna, produzione lasciata quando si resero conto che non coprivano le spese, un Kg di meravigliosi limoni all’ingrosso erano pagati 14 centesimi al Kg, quando per la raccolta sempre al Kg ce ne volevano 10 di centesimi.
Situazione tristissima che ho avuto modo di costatare in altre aziende costrette a riconvertire la produzione. Così hanno fatto i proprietari di quest’azienda che hanno piantato 2000 piantine di avocado che cresceranno con un clima diventato ormai tropicale.
Tutto questo fa pensare, è triste vedere che le eccellenze di questa Terra si vanno perdendo per logiche di mercato che non tutelano i prodotti autoctoni, sempre più di nicchia, dove i costi diventano proibitivi per l’acquirente, costretto a comprare frutta proveniente da altri paesi. Passeggiare tra i tanti frutti a terra fa male, ma non si può andare a remissione con spese di produzione in continuo aumento, senza alcun aiuto o contributo, manca una politica che tuteli questi tesori nazionali.
Le aziende/agriturismi sono bellissime e accoglienti qui arrivano soprattutto tedeschi scandinavi e olandesi; in alcuni trovo antichi Palmenti, ormai diventati archeologia agricola, curiosità per gli ospiti.
Questi erano costituiti da una vasca larga e poco profonda con pareti di mattoni o di calcestruzzo, o anche scavata nella roccia impermeabile, qui l’uva era pigiata favorendo la fermentazione del mosto. Girare per le strette provinciali è un piacere è un susseguirsi di cuscini gonfi di Gelsomino profumato, carnose Pomelie dai tanti colori che si protendono da ringhiere ricciolute con persiane rigorosamente chiuse.
La vita da dentro, osserva non vista quella di fuori.
S’incontrano serre di Palme e Banane che svettano sotto “la Signora”, mentre serpeggianti Lantane multicolori si contendono bordure e massicciate. Affascinante questo posto che ha alle spalle l’Etna e su tre lati il mare Ionio. Ed una di queste serre ha una storia particolare, il proprietario coltivando una grande varietà di alberi ad alto fusto, decise di inviare come dono un grande quantitativo di alberi in Trentino a seguito del tornado che qualche anno fa distrusse molti boschi.
Un regalo dalla Sicilia fino al profondo Nord.
Camminare per Riposto vuol dire anche trovarsi dove nacque Franco Battiato, Via Rosselli , una viuzza piccola che arriva al lungomare, o andare al quartiere "Scariceddu" dove un murale occupa un intero caseggiato, il “Maestro” è dipinto da bambino, da giovane e anziano con una dicitura che riprende un suo pezzo; “E ti vengo a cercare”.
Franco Battiato riposa nel Cimitero di Riposto una semplice tomba con il suo nome, la foto, data di nascita e morte, nessun epitaffio.
La strada del grande artista arriva al lungomare tra pescherie, panchine all’ombra dove i Ripostesi si ritrovano per parlare vicino al monumento di una testa di pesce spada che con la sua "lama" svetta verso il cielo a guardia del Porto, tutto sotto la loro Madre fumante che di notte regalerà ai suoi figli, fuochi d’artificio.
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