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Quei soldati Usa al Circolo degli Ufficiali di Palermo: Enzo Randisi e il jazz della vittoria
Una storia del dopoguerra, il suono di una fisarmonica di un militare ispirò l'intera vita di un bimbo, divenuto poi uno dei più importanti vibrafonisti del mondo
Il Circolo degli Ufficiali di Palermo
In pieno centro, nel piano di Sant'Oliva, sorgeva il Circolo degli Ufficiali già dal 1929. Una villa in stile medioevale e architettonico con un colonnato, un porticato, un giardino e una vegetazione esotica, con papiri e piante di medio e alto fusto tipiche delle zone mediterranee.
L'interno del Circolo era rappresentato da grandi saloni arredati in stile occupati in quegli anni dai soldati americani.
Un giorno per caso, dalla piazza Sant'Oliva, passa un bambino di circa 10 anni che rimane colpito dai suoni jazz della fisarmonica che udiva proprio da quelle mura.
Ne rimarrà incantato e passerà da quella piazza, ogni giorno, sino a quando uno di quei soldati intenerito dalla curiosità del ragazzetto, lo inviterà ad entrare. L'interesse sarà tale che il militare deciderà di dargli delle lezioni gratuite di musica.
Quel militare, in quei magici pomeriggi gli regalerà il "corredo" di un soldato. Un giorno delle caramelle, un altro giorno dei cioccolatini e un altro giorno ancora qualche "V-disc", i dischi jazz della vittoria, incisi negli Stati Uniti e spediti alle truppe americane in guerra.
E proprio ascoltando Lionel Hampton, grande vibrafonista americano, che Enzo scoprirà la passione per il vibrafono, lo strumento a percussione che simula la tastiera del pianoforte. Lo colpirà uno stile divertente, un ritmo coinvolgente, in uno spettacolo carico di energia e di forte condivisione.
Il "Circolo degli Ufficiali" riaprirà i suoi battenti nel 1949 con un'alba nuova. Oggi è diventato il "Circolo Unificato dell'Esercito", mentre Enzo Randisi si rivelerà negli anni uno dei più importanti vibrafonisti del mondo.
La sede ufficiale del Circolo che rappresenta l'Esercito Italiano a Palermo rappresenta tutt'oggi tra i Circoli più eleganti e storici del Paese.
«Non basterebbe un racconto, un libro e forse neanche una vita per descrivere quello che è stato un grande pianista, il poeta del vibrafono, il primo musicista che ha scelto la sua città, Palermo, per suonare il jazz, quella musica intrisa di libertà e di espressione, in una terra carente di conoscenza ma carica di sensibilità, esportando in tutta Europa il nome della Sicilia».
Ringrazio Riccardo, figlio di Enzo, oggi pianista dell'Orchestra Jazz Siciliana della "Fondazione The Brass Group" per avermi raccontato un po' del suo grande amore per il padre.
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