CRONACA
Quanta nostalgia degli anni Novanta: Cofea, Hugony, Al Pinguino, la Palermo scomparsa
Hugony, Cofea, Roney, Giovenco, Al Pinguino, Gulì: queste sono solo alcune delle attività commerciali storiche alle quali i palermitani sono particolarmente affezionati
Simbolo di una Palermo elegante e raffinata, in cui la qualità era considerato una valore primario a discapito della quantità.
Insegne di esercizi commerciali che, nel loro piccolo, hanno contribuito a disegnare e scandire le abitudini e la quotidianità dei palermitani.
L’aperitivo da Roney in via Libertà era un must have degli anni Novanta a Palermo, per non parlare della bibita "magica" (L'Autista, ndr) del bar Pinguino su via Ruggero Settimo, adesso rimpiazzato da un negozietto di cosmetica di nuova generazione.
Di fronte sull’altro lato di via Ruggero Settimo, capeggiava su tutti la granitica insegna in muratura di Hugony.
Proseguendo più avanti potevi scegliere se proseguire dritto verso la storica libreria Flaccovio oppure girare a destra su via Villareale e andare a prendere il gelato da Cofea. Accanto la frutta Giovenco, la cui insegna é ancora lì integra.
Per gli articoli di cartoleria poi nessun dubbio: era De Magistris. Così come per l’acquisto delle calzature, il negozio Spatafora era tappa obbligatoria.
Ed ancora il negozio dei fratelli Gulì, in piazzale Ungheria, avviato nel 1923 e per tanti anni leader nella produzione e nella vendita di biancheria, tessuti e indumenti da lavoro.
Della antica libreria Dante (attuale Bisso Bistrot) invece é rimasta solo l’insegna, come fosse la foto di una vecchia signora da ricordare in segno di riverenza.
Se avete il piacere di segnalare qualche altro luogo che è rimasto impresso nella vostra memoria scrivete a redazione@balarm.it.
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