LIBRI
Quando la Sicilia aveva la sua Hollywood: un libro sui segreti e i pionieri del cinema
Pubblicato lo scorso settembre, il volume del palermitano Sergio Ruffino è un viaggio alle radici del cinema siciliano, tra storie di pionieri e pellicole perdute
"Capitan Blanco"
Il volume, edito da 40due Edizioni, ripercorre con rigore e passione la nascita e l'evoluzione della settima arte nell'Isola, intrecciando storie di pionieri, avventure produttive e ambizioni mai del tutto realizzate. In 168 pagine, Ruffino offre al lettore un’immersione nei primi decenni del Novecento, un'epoca di grande fermento culturale e cinematografico.
Il progetto nasce nel 2017, poi si sviluppa nel tempo fino a diventare un vero e proprio archivio di memorie.
La scintilla iniziale viene da un carteggio donato a Ruffino dal giornalista Etrio Fidora, a cui è dedicato il volume.
Questi documenti, che includono progetti ambiziosi come la creazione di una "Hollywood siciliana" e tentativi di istituire una legge sul cinema, hanno permesso all'autore di scavare a ritroso nel tempo, riportando alla luce le vicende delle prime case di produzione cinematografica siciliane.
Tra le figure di spicco della narrazione ci sono anche realtà come la Lucarelli Film e la Etna Film, che cercarono di dar vita a una filiera cinematografica autoctona. Il libro, inoltre, dedica spazio alle prime accademie di formazione artistica, come quella fondata a Palermo da Paolo Azzurri, e ai grandi nomi del cinema muto siciliano, tra cui Angelo Musco, Giovanni Grasso e Pina Menichelli.
Ruffino descrive il libro come il primo tassello di un mosaico più ampio. Accanto al volume, infatti, è in sviluppo un documentario e si prevede una futura edizione ampliata, arricchita da nuove interviste, immagini e documenti inediti. L’obiettivo è trasformare questa ricerca in una collana editoriale.
Tra i temi più affascinanti affrontati nel libro, vi è la quasi totale assenza delle pellicole del cinema muto siciliano, un vuoto che l’autore spera un giorno di colmare attraverso ritrovamenti fortuiti.
«Preferisco parlare, magari con ironia, di "mancanza" piuttosto che di distruzione - spiega Ruffino - perché a volte il tempo regala belle sorprese: spesso film che si credevano perduti per sempre riaffiorano quando meno te lo aspetti, e in questi ultimi anni sono venuto a conoscenza di pellicole girate in Sicilia tra gli anni Dieci e Venti, semi-nascoste e rimaste dimenticate».
«Tra l’altro - prosegue - dal 2010 raccolgo pellicole e supporti audiovisivi datati tra il primo Novecento e gli anni Duemila, per la costituzione (ormai imminente) di una cineteca su base a Palermo che predilige proprio "teche siciliane"».
"I Lumière di Sicilia" non si limita a raccontare un passato glorioso ma perduto, punta invece a valorizzare un’eredità culturale che merita di essere conosciuta e riscoperta. Storie come quella della Panaria Film e del Principe Francesco Alliata, o del messinese Giovanni Rappazzo, inventore della pellicola a impressione contemporanea di immagini e suoni, sottolineano l’originalità e l’innovazione che il cinema siciliano ha saputo esprimere.
«Sulla base anche di numerosi "ritrovamenti" - racconta Ruffino - vorrei allargare il progetto del singolo documentario ad una serie con puntate dedicate ad alcuni nomi specifici trattati nel libro. Con la casa editrice si sta lavorando anche all’idea della Collana.
L’entusiasmo c’è, e anche molti soggetti privati e pubblici credono nel progetto e si stanno unendo al viaggio. E si sa, l’unione farà la forza».
Disponibile già dallo scorso settembre, il volume di Sergio Ruffino include anche una conversazione con il regista Daniele Ciprì, che arricchisce ulteriormente il volume con una riflessione sui legami tra i primordi del cinema e le espressioni contemporanee.
Il lavoro dell'autore palermitano è un omaggio ai pionieri del cinema siciliano, ma anche un invito a riflettere sul valore della memoria storica e sul potenziale artistico di un territorio spesso sottovalutato.
"I Lumière di Sicilia" è un viaggio affascinante per cinefili, storici, studenti e per chiunque ami la cultura siciliana.
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