SANITÀ
Preoccupa la Cina ma ci sono casi anche in Sicilia: cosa sappiamo del virus Hmpv
L'aumento dei contagi desta preoccupazione in Asia e negli Usa. Quali sono i sintomi e le cure. L'infettivologo siciliano Cascio invita a non creare allarmismi
Non si tratta di un nuovo virus, l’Hmpv è conosciuto da diverso tempo dalla comunità scientifica e ad oggi, almeno in Italia, non si registrano aumenti significativi. «È stato identificato per la prima volta nel 2001 ed è presente nella popolazione umana da molto tempo - ha affermato la portavoce dell'organizzazione mondiale della sanità (OMS), Margaret Harris – si tratta di un virus comune che circola in inverno e in primavera, di solito provoca sintomi respiratori simili al comune raffreddore».
La similarità con altre tipologie virali stagionali non desterebbe particolari preoccupazioni, salvo che non venga contratto da persone fragili e affette da altre patologie. L’infezione può durare dai 5 ai 14 giorni, nei soggetti più a rischio i sintomi possono persistere e richiedere anche un supporto respiratorio e in casi estremi un ricovero ospedaliero.
Con un periodo di incubazione che va dai 3 ai 5 giorni la sua trasmissione avviene tramite contatto di bocca, naso e occhi con superfici contaminate o goccioline respiratorie, secrezioni di tosse e starnuti, in casi di contatti ravvicinati, così come la maggior parte delle forme virali influenzali.
Nonostante sia una forma virale abbastanza nota e non pericolosa, la presenza del virus può degenerare in infezioni delle vie respiratorie come ad esempio i polmoni o i bronchi.
Il virus si manifesta allo stesso modo in adulti e bambini: «In genere nei soggetti affetti provoca sintomi comuni, nelle persone adulte si presenta con un semplice raffreddore e infezioni delle vie aree, però può anche provocare bronchiti e polmoniti soprattutto in soggetti immunodeficienti e anziani che hanno altre malattie polmonari e cardiache - spiega il professore Antonio Cascio, direttore del reparto di malattie infettive del Policlinico di Palermo - Nei neonati può essere causa di bronchioliti».
L’HMPV colpisce i bambini in termini di frequenza, come il virus respiratorio sinciziale che diversamente dall’HMPV si presenta intorno ai 3 mesi. Le forme più gravi invece si presentano in adulti con le cosiddette comorbidità ovvero altre patologie.
Le autorità sanitarie rassicurano che l’incremento è stagionale e non costituisce un’emergenza globale.
In Italia, durante le prime settimane del 2025, il virus sarebbe stato identificato nel corso della sorveglianza virologica in 25 casi. In Sicilia come in Italia i casi riscontrati escludono possibili evoluzioni di tipo epidemico.
«Non ritengo che sia il caso di avere paura di questo virus, non ritengo possa avere la potenzialità di provocare pandemie o epidemie importanti. Chiaro è che una persona fragile, insieme ad altri virus può avere manifestazioni severe. A Palermo non si sono verificati casi particolari.
Dopo il Virus Covid-19 - continua Cascio - vi è una diffusione maggiore di tecniche diagnostiche in grado di identificare con molto anticipo il dilagare di virus e metterli in evidenza. Si tratta di tecniche molto diffuse rispetto a quanto potevano esserlo alcuni anni fa». La presenza del virus può essere verificata tramite tampone faringeo con metodi molecolari che permettono di rilevare in tempi brevi agenti patogeni responsabili.
In diversi stati con un’alta densità di popolazione, come Cina, America e India si sta registrando un aumento di contagi, in Italia però i casi rimangono sotto controllo e sotto osservazione. Intanto, l’OMS chiarisce: «Il metapneumovirus umano è virus respiratorio di stagione, sebbene non tutti eseguano regolarmente test e pubblichino dati sulle tendenze del virus».
Sebbene i dati del sistema di sorveglianza cinese siano in crescita, secondo il parere dell’Oms non ci sarebbero indicatori allarmanti considerando la sua grande somiglianza con alcune delle più comuni forme di influenza. La crescita dei contagi in Cina, viene interpretata come «un trend in aumento delle comuni infezioni respiratorie acute, comprese quelle dovute ai virus influenzali, virus respiratorio sinciziale e metapneumovirus, come previsto per questo periodo dell'anno».
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