STORIE
Prende i volantini e crea sculture: l'ingegno (ecologico) di un artista di strada di Ortigia
Salvatore Randazzo è un vero artigiano del riciclo che trasforma i volantini dei supermercati in carretti siciliani, fichi d'india ma anche in orecchini e bracciali
Salvatore Randazzo
Da circa tre anni e mezzo Salvatore, operatore dell'ingegno creativo, trasforma i volantini dei supermercati - rigorosamente scaduti - in sculture: dalla sua fantasia nascono carretti siciliani, anfore, biciclette, trottole, fichi d'India, segnalibri, tartarughe, barche, velieri, stelle marine, ma anche oggetti ornamentali per il corpo come orecchini e bracciali.
Quella carta destinata al macero assume nuova vita attraverso le mani di Salvatore e l'atto del riciclo è particolarmente apprezzato da chi abita in paesi più sensibili a certi temi.
«I turisti del nord Europa sono molto attenti al tema del riciclo, appena notano il mio banchetto si stupiscono di trovarlo in un contesto come il nostro. La funzione ecologica è fondamentale in questo periodo, nella nostra società liquida», racconta.
Salvatore ha un legame viscerale con Ortigia.
Non è solo in questa avventura ma collabora con altri due ecoartigiani, Pippo Abisso, «il maestro che mi ha trasmesso l'arte», racconta, ed Elisabetta Tagliamonte, sua compagna di vita oltre che d'ingegno.
Questa passione è la conseguenza di uno stile di vita che intraprende nel 2008, quando diventa vegetariano per una serie di motivi, tra cui quello ecologico.
Poi l'episodio decisivo. «Mi dilettavo come attore di teatro, invitavo un mio ex collega di lavoro agli spettacoli e ogni volta mi portava un omaggio, una volta mi diede una tartarughina di carta riciclata (volantini) e da allora ho iniziato anch'io a creare», racconta.
Salvatore ha inoltre una laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi in Sociologia generale dedicata alle ragioni evolutive del Vegetarismo. Adeguando la scelta di vita alla creatività, oggi espone in quelle strade di Siracusa che erano le vie degli artigiani, delle maestranze.
«Sono un artista di strada, mi trovo a due passi dal Duomo. A pochi metri ho tutto, casa, putìa e mare, il "triangolo della felicità" e questo tra l'altro mi consente di utilizzare la macchina pochissime volte, quindi si inserisce nel mio stile di vita ecosostenibile», racconta.
Il nome dell'attività è formato dai termini "Ortigia" e dall'acronimo dei tre cognomi, Abisso, Randazzo, Tagliamonte: ''OrtigianA.R.T.'', che richiama dunque anche l'artigianato.
L'obiettivo del riciclo creativo è quello di sostenere la sensibilizzazione nei confronti delle tematiche che riguardano la salvaguardia dell'ambiente e di trasmettere ai giovani le antiche tecniche manuali dell'intreccio.
Il procedimento per realizzare le sue sculture rispecchia la semplicità e al contempo la perizia dell'ingegno artigianale.
«Prendo il volantino, lo taglio a listarelle, con un giro di bacchetta diventano cannucce e realizzo dei rotolini, sviluppati in lunghezza e larghezza» – racconta -. Assemblo con un punto di colla a caldo, perché utilizzare acqua e farina purtroppo non va bene».
Oltre alla scultura, Salvatore, da buon siracusano dall'anima greca, si dedica anche alla poesia e nel 2015 fonda un collettivo poetico.
«Poetaretusei432 si occupa principalmente di poetry slam (versione moderna degli antichi agoni poetici), ma anche di Ecopoesia, branca poetico-ecologica che nasce alla fine del Novecento» - racconta -. Nelle "Collezioni di Ecopoesie" ci sono anche nomi più conosciuti, come Maria Grazia Calandrone e Franco Buffoni».
Tra la scultura, il riciclo e la poesia, Salvatore ha ritagliato uno spazio votato all'ecosostenibilità e al rispetto degli insegnamenti della poesia greca riadattati in chiave moderna, sullo sfondo dei magnifici tramonti di Ortigia, tra il mito di Alfeo e Aretusa e gli echi inconfondibili dell'Orecchio di Dionisio.
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