Poteva succedere a chiunque: in ricordo di Andrea, Salvo e Massimo uccisi a Monreale
"Tre bravi ragazzi" come tanti. Il dramma è che al loro posto poteva esserci chiunque. I ritratti (e i ricordi) dei tre ventenni uccisi nella sparatoria di Monreale

Andrea Miceli, Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo. i tre ragazzi morti nella sparatoria di Monreale.
Salvatore Turdo, 23 anni, e Andrea Miceli, di 3 più grande, erano cugini e lavoravano entrambi come carpentieri nell'azienda edile del padre di Miceli. Con Pirozzo, 26 anni, che invece non aveva un impiego fisso e lavorava saltuariamente come corriere, i due cugini si conoscevano da quando erano bambini. Un'amicizia praticamente ventennale che li ha visti condividere tutto: amici, serate, divertimento, passioni e purtroppo, anche il tragico destino.
«Tre pezzi del mio cuore… non meritavate questo assolutamente, tre ragazzi d’oro, spero che possiate riposare in pace... insieme fin da piccolini e oggi mi lasciate cosi... cugini»: è questo il ricordo struggente di un amico "di sempre".
Andrea Miceli aveva la passione per il calcio. Giovane attaccante del Real Pioppo, squadra della terza categoria palermitana, che ieri, domenica 27 aprile, ha rinviato la partita in segno di lutto. «Ci siamo svegliati con la peggiore notizia che potessimo ricevere - si legge in un post della squadra -. Quando un figlio della nostra terra viene strappato via con la forza, trovare parole è la cosa più complicata che si possa fare.
Ma con Andrea era diverso. Di parole ne aveva per chiunque: incitava i compagni, sfidava gli avversari, voleva sempre essere il protagonista e innamorarsi ad ogni controllo della sua amata palla. Chi si scorda il gol su punizione a Partinico, un anno fa. Chi si scorda del contropiede magico di Belmonte. Chi si scorda delle risate nello spogliatoio, delle trasferte sul bus, della tensione prima di ogni calcio di rigore.
Eppure, ti dobbiamo salutare, Andri. Veglia su di noi da lassù. Salutaci anche Massimo e Salvo, con te fino all'ultimo istante. Saluta anche il piccolo Mattia, che finalmente potrà giocare con il suo 10 preferito che tanti gol gli ha dedicato. Ti vogliamo bene campione. Orgoglio di Pioppo, orgoglio di Monreale. E l'orgoglio è l'unica cosa che non si spezza. Neanche davanti al destino atroce della nostra vita».
Miceli era anche tifosissimo della Roma. Poi la musica, le moto, gli amici e l'amore. Il suo gesto eroico prima di morire resta un esempio per tutti. Pochi minuti prima che la rissa si trasformasse in tragedia, Andrea è riuscito a mettere in salvo la fidanzata, facendola salire in auto e chiedendole di chiudersi dentro e non aprire.
Ha commosso tutti il suo ultimo post dedicato alla nipotina. «Amore mio, il tempo sembra non fermarsi e giorno dopo giorno vai crescendo sempre più in fretta. Ricordo ancora la prima volta che chiamandomi “ZIO” hai saputo far diventare il mio cuore pieno di gioia. Riesci sempre a rubarmi un sorriso con il tuo sguardo da furbetta e i tuoi modi di fare da vecchietta.
Sei stata la mia prima gioia, la prima principessa della nostra famiglia, hai saputo riempire i nostri cuori d’amore con il tuo arrivo. Ad oggi non sembra nemmeno che siano passati questi 3 anni e per questo giorno speciale voglio che tu sappia che ti starò sempre vicino e potrai contare sempre su di me. Buon compleanno principessa mia ti amo tanto tanto».
Salvatore Turdo, 23 anni, lavorava come carpentiere assieme ad Andrea. I due cugini condividevano praticamente tutto: lavoro, amici, passioni. Salvatore aveva la passione per la musica. Su Instagram poche ore prima di morire aveva postato una sua foto, un selfie a petto nudo, con la canzone di Sfera Ebbasta e Shiva in sottofondo.
Aveva una grande passione per la musica elettronica anche Massimo Pirozzo. Chi lo conosceva lo descrive come "un grande leader, sempre amichevole e allegro". Anche lui molto legato alla sua famiglia. «Sono due le cose che non devi mai fare con me: mancarmi di rispetto e sottovalutarmi», ha scritto Massimo in uno dei suoi ultimi post sui social.
«È vero che Dio raccoglie i fiori più belli ma noi non eravamo pronti a tutto ciò.. La tua famiglia non era pronta. Non meritavi tutto questo Masino del mio cuore, prego Dio che chi indegnamente ti ha tolto la vita, paghi amaramente e mi fermo qui.
Sei e sarai sempre il sole! Ragazzo unico e speciale. Ti porterò per sempre nel mio cuore, con la tua voce pimpante e la risata unica che rallegrava tutti. Ti voglio bene Masi te lo dicevo e lo continuo a dire, per sempre. Torneremo a ridere e divertirci come prima... È solo un arrivederci amico mio». Le bellissime parole di Martina in uno dei tanti post lasciati dagli amici sul profilo social di Pirozzo.
I 3 ragazzi tra pochi giorni avrebbero dovuto portare sulle spalle la statua del Santissimo Crocifisso, la tradizionale festa patronale di Monreale che si sarebbe dovuta svolgere in questi giorni ma ora annullata per lutto.
Nella sparatoria sono rimaste ferite altre due persone, un 16enne e un 33enne, che non avrebbero preso parte alla rissa ma si sarebbero trovati per caso a passare sul luogo della sparatoria.
Per i fatti nella notte scorsa, tra domenica 27 e lunedì 28 aprile, è stato fermato un ragazzo di 19 anni, Salvatore Calvaruso, residente a Palermo, nel quartiere Zen. Il giovane avrebbe prima confessato di aver preso parte alla sparatoria ma poi, davanti al pm, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.
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