PERSONAGGI
Poteva cambiare il mondo, morì in miseria: chi fu il siciliano che creò la "benzina solida"
Una scoperta senza precedenti e poco conosciuta avrebbe rivoluzionato in maniera definitiva il trasporto e l'uso dei carburanti. Ma finì in un altro modo. La sua storia
L'inventore Gaetano Fuardo
Gli incendi verranno evitati e, così, anche gli scoppi e cento altre disgrazie provocate dal petrolio o dalla benzina».
Queste sono le parole pronunciate quasi un secolo fa da Gaetano Fuardo, un inventore siciliano che avrebbe potuto cambiare per sempre il modo in cui viviamo, ma che si è trovato da solo contro vari Stati e i loro interessi economici.
L’ingegnere chimico è nato a Piazza Armerina l'8 settembre 1878 ed è noto per aver creato la benzina solida, una scoperta sensazionale che avrebbe rivoluzionato in maniera definitiva il trasporto e l'uso dei carburanti in tutto il mondo. Rimasto orfano in tenera età, Fuardo riesce a proseguire gli studi grazie al sostegno di uno zio.
Qui Fuardo mette a punto gli studi intrapresi a Milano e nel 1935 presenta ufficialmente la sua invenzione: la "benzina F". Il carburante che porta l’iniziale del suo inventore rappresenta una scoperta senza precedenti e attira immediatamente l’attenzione dei politici di varie nazioni.
Questa benzina, infatti, è molto diversa da quella a cui si è abituati; si tratta di una sostanza spugnosa e friabile, ma soprattutto ininfiammabile allo stato solido.
Per questi motivi, la "benzina F" può essere trasportata tranquillamente in sacchi di iuta su qualsiasi mezzo senza rischiare incendi o esplosioni. Grazie alla facilità di stoccaggio, con l’utilizzo della benzina solida i costi di trasporto si riducono notevolmente, rendendo superflue le petroliere specializzate.
E, nel caso di dispersione in mare, questo carburante spugnoso galleggerebbe sull’acqua come il sughero, scongiurando ipotesi di inquinamento e consentendo l’immediato recupero.
Nonostante i numerosi vantaggi, la benzina solida di Gaetano Fuardo minacciava gli interessi delle grandi compagnie petrolifere e anche quelli dei produttori di veicoli, dato che l’uso di questo carburante avrebbe comportato la modifica di tutti i cicli produttivi dei motori esistenti.
Nel 1937 Fuardo si trasferisce a Londra, dove rifiuta un contratto esclusivo con il governo britannico e cerca di tornare in Italia.
Tuttavia, il Servizio Informazioni Militare italiano, temendo che la sua invenzione potesse cadere in mani straniere, organizza il suo rapimento e lo porta in Germania.
Qui, dopo aver resistito a lungo alle richieste di Hitler, cede per gravi motivi economici e inizia a lavorare al perfezionamento della benzina solida in uno stabilimento a Westfalia, allestito appositamente per lui.
Nel frattempo, però, lo spionaggio angloamericano localizza il punto esatto in cui si trova il centro produttivo e lo bombarda per interrompere la produzione di “benzina F” in mano al führer.
L’invenzione di Fuardo trova un'applicazione significativa durante la Guerra d'Indocina.
La Francia, infatti, utilizza questo carburante per rifornire le truppe assediate a Dien Bien Phu, permettendo loro di resistere per 57 giorni. Nonostante ciò, l’inventore è ancora un personaggio "scomodo" per molte altre potenze e viene aggredito e derubato.
Dopo aver perso gran parte della sua documentazione e aver riportato gravi danni fisici, l’ingegnere siciliano viene ricoverato in ospedale, dove muore (quasi in miseria) il 29 ottobre 1962.
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