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Più treni, le (due) metro e le nuove fermate: cos'è e a che punto è il "Nodo" di Palermo

Pochi ne conoscono il nome ma il progetto promette di rivoluzionare la mobilità in città. Ecco cosa prevede: i cantieri, le opere in corso e (soprattutto) i tempi

  • 8 luglio 2024

Ci sono nodi che vengono al pettine e altri…per strada. Quando si sente parlare di Nodo di Palermo, la domanda e, talvolta, la confusione nasce con una “diatriba” che potremmo sintetizzare in “passante ferroviario vs anello ferroviario”.

Ma qual è la realtà dei fatti?

Tra linee in arrivo e cantieri infiniti, ecco la mappa per il capoluogo siciliano. Entro il 2026 potremmo percorrere (si spera) il doppio binario sulla tratta Orleans-Notarbartolo (requisito essenziale per aumentare la frequenza delle corse); mentre nel 2025, assistere all’attesa fermata “Libertà” dell’anello ferroviario.

Ma andiamo per gradi.

La realizzazione del progetto "Nodo di Palermo" si inserisce nel programma complessivo di potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria in corso di attuazione in Sicilia da parte di RFI. In questa macroarea, possiamo distinguere i progetti sul passante e sull’anello ferroviario.
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Cominciamo con il Passante ferroviario: secondo quanto fa sapere Rfi, il progetto di raddoppio si estende per circa 35 km di linea con 25 fermate/stazioni ed è suddiviso in 3 tratte che tutti conosciamo: A, B e C.

Nel primo caso, la Tratta A fa riferimento al percorso Palermo Centrale/Brancaccio fino a Notarbartolo con ben 6,5 km di nuovo binario con 8 fermate/stazioni, di cui 4 nuove e altre 4, invece, adeguate.

Al momento, proprio per la Tratta A, è in corso il completamento del raddoppio della linea Orleans–Notarbartolo, che (salvo imprevisti, dovrebbe essere pronto entro il 2026) e della nuova fermata Papireto, ma per quest'ultima i tempi si allungano dato che la prima gara per l'affidamento dei lavori è andata deserta e bisogna quindi rifare tutto.

«Nonostante i lavori ancora in corso sulla tratta Notarbartolo-Orleans, ancora a binario unico, il Passante ferroviario ha già fatto registrare un grande successo di pubblico, al punto che spesso, nelle ore di punta, non si riesce a trovare posto nei treni, gremitissimi di studenti e pendolari – spiega l’ingegnere Roberto Di Maria, ricercatore nel campo dei trasporti ed amministratore del blog "Sicilia in Progress" -.

Ciò a causa dell’offerta troppo esigua di convogli, ancora ferma a due treni soltanto ogni ora. In alcune stazioni, addirittura, l’offerta è dimezzata, perché un treno su due non effettua la fermata.

Senza considerare il "caso" della stazione Maredolce, in cui non ferma nessun treno. Le attuali frequenze, comunque, non possono garantire un servizio di tipo metropolitano che, per essere tale, dovrebbe contare su un treno ogni 6 minuti al massimo. Sarebbe questa l’offerta ideale per il Passante ferroviario».

In uno studio, realizzato da Di Maria e pubblicato nel 2020, risulta che la linea potrebbe soddisfare una domanda di mobilità di 85.000 viaggiatori al giorno: 10 volte quella attuale. Uno strumento prezioso per una città come Palermo, prima in Italia e decima al mondo per tempo passato dai cittadini nel traffico urbano.

Passiamo, adesso alla Tratta B, la Notarbartolo – La Malfa, con 5 km di nuovo binario e 5 fermate/stazioni, di cui 3 nuove fermate interrate. Abbiamo già assistito, nel 2023, all’attivazione del doppio binario tra la stazione Notarbartolo e La Malfa. Ma, entro il 2026, potremmo assistere al completamento (poiché i lavori sono attualmente in corso), della fermata Lazio, mentre la fermata De Gasperi è entrata in funzione lo scorso primo luglio.

Infine, sempre con riferimento al Passante ferroviario, c’è la Tratta C, nota come “La Malfa – Carini” con 16,2 km. Qui, nel 2018, abbiamo assistito all’attivazione del doppio binario tra la fermata La Malfa e Carini.

Passiamo, adesso all’Anello ferroviario. Sempre secondo Rfi, il progetto prevede il prolungamento della linea esistente Notarbartolo - Giachery con la chiusura del tracciato nella stessa stazione di Notarbartolo.

L’anello, esteso per circa 6,7 km con 8 fermate/stazioni, è suddiviso in due fasi: la prima che riguarda la Tratta Giachery – Politeama, con 1,6 km di nuovo binario e 3 nuove fermate/stazioni interrate.

In questa fase, l’appalto, che presenta uno stato di avanzamento pari all’82%, prevede l’attivazione entro i primi mesi del 2025. Saranno messi in esercizio sia la nuova fermata “Libertà”, che la nuova tratta comprensiva della fermata Porto e della stazione Politeama.

La seconda fase dell’Anello (e non del Passante), riguarda la Tratta Politeama – Notarbartolo, per un totale di 1,6 km di nuovo binario con una nuova fermata interrata, denominata “Turrisi Colonna”. La gara, in questo caso, è stata aggiudicata a dicembre 2023, e comprende anche la progettazione esecutiva. L’inizio dei lavori dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno in corso; l’attivazione salvo imprevisti, invece, dovrebbe avvenire per il 2028.

Sull’anello ferroviario, l’ingegnere Roberto Di Maria spiega che: «La linea circolare, a binario unico, non sarebbe decisiva per la mobilità palermitana. Gli utenti che la utilizzeranno non potrebbero far altro che riversarsi sul Passante ferroviario, tramite un percorso a senso unico che allunga i tempi di percorrenza, rendendo meno attraente il sistema.

Inoltre, non avrebbero la possibilità di raggiungere il centro storico cittadino, che rimane tagliato fuori da entrambi i sistemi. La soluzione definitiva per la mobilità palermitana sarebbe una vera metropolitana, di cui esiste già un progetto: si tratta della MAL (Metropolitana Automatica Leggera) che unirebbe la rotonda Oreto con lo ZEN e Mondello, lungo l’asse sud-nord. Ma questo progetto giace dimenticato in qualche cassetto del Comune di Palermo».
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