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Pititto, lagnusia e struruseria: quali sono le emozioni di un siciliano (stile "Inside Out")

Come nel film della Pixar, abbiamo provato a descrivere gli stati d'animo e i pensieri nella mente di un siciliano. E tu in quale emozione ti riconosci di più

Salvo Caruso
Content creator
  • 26 luglio 2024

La vita di ogni essere umano è caratterizzata da momenti belli e brutti, che plasmano le nostre emozioni e i nostri stati d'animo, aiutandoci a crescere e a comprendere meglio la complessità della vita (o almeno ci proviamo).

Grazie al successo del film Pixar Inside Out 2 , che ha saputo portare sul grande schermo proprio questa tematica, mi sono chiesto: quali sono le emozioni che vivono dentro i siciliani?

Immaginiamo di trovarci nella testa di un piccolo neonato durante le prime ore della sua vita. Sono tre le emozioni che fin da subito prendono forma e che probabilmente non lo lasceranno mai più: Pititto, Lagnusia e Struruseria.

Il Pititto (la fame) per un siciliano è paragonabile alla "gioia suprema", quel dolce bisogno sempre presente che aspetta di essere soddisfatto in tantissimi modi. La cucina siciliana non ha limiti e in qualsiasi momento il "disio" di un piatto in particolare è sempre presente. Infatti, mentre vi scrivo queste parole, sto pensando alla Caponata di Melanzane, di cui abbiamo scritto la ricetta qui.
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Lagnusia (la noia) fa parte del nostro DNA. Ci saranno sicuramente le eccezioni, ma in realtà al siciliano medio "ci siddia puru campare". Il picco di vivacità di un siciliano viene vissuto solo nel periodo che va dall'asilo alla fine delle scuole elementari. Poi inizia il vero "siddiamento", che parte dal non voler più fare i compiti a desiderare di essere in pensione già a 20 anni.

La Struruseria, inutile negarlo, è un tratto comune a tutti. Da quando emettiamo il primo "picchio" (pianto) fino alla fine dei nostri giorni, il siciliano non nasconde il suo fastidio. Se qualcosa non va secondo i suoi piani o non incontra la sua simpatia, non tenta nemmeno di nasconderlo, ma gode nel mostrarti tutto il suo disappunto con un atteggiamento quasi vendicativo.

Crescendo, le emozioni aumentano e iniziamo a conoscere Nibbuso (la rabbia), che ci aiuta ad assimilare vocaboli nuovi e molto coloriti, indispensabili per la nostra quotidianità e per la nostra salute mentale.

Poi è la volta di Fuddia (pazzia) e Malafiura (vergogna), che camminano quasi sempre a braccetto, soprattutto dopo una serata più allegra del solito, conclusa col rendersi conto che probabilmente non dovresti farti vedere in un certo luogo per un po' di tempo.

Con l'avanzare dell'età, seduta su una sedia tenendo le gambe incrociate, improvvisamente compare Curtigghio (il pettegolezzo). È l'emozione che ti tiene compagnia, che ti occupa intere giornate e che azzera tutte le altre emozioni. Lei è la tua migliore amica, quella di cui non potresti fare a meno. Ogni tanto cerchi di allontanarla, ma alla fine dei conti, che male c'è nello "sparlare"?

Ogni tanto si palesano le emozioni "rare" come U Curaggiu (il coraggio), quello che ha contraddistinto uomini e donne che hanno lottato per l'isola con dedizione, anche al costo della propria vita.

È un'emozione che va alimentata e mai soffocata, che tutti dovrebbero avere la forza di esternare per poter controbattere tutte quelle persone prive di emozioni ed educazione, che recano solo danni alla propria terra e al prossimo.

Siamo un popolo che sa ridere e piangere, che sa arrabbiarsi e perdonare, che sa vivere intensamente ogni attimo. E proprio in questa intensità sta la bellezza della vita siciliana, una vita che, tra alti e bassi, ci regala sempre nuovi motivi per amare la nostra terra e la nostra gente.
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