ITINERARI E LUOGHI
Piccoli paradisi da visitare nell'entroterra in Sicilia: il mistero della Fortezza (che non c'è)
Seppure lontano da occhi indiscreti, l’entroterra siciliano nasconde in sé tanti piccoli gioielli tutti da scoprire. Vi portiamo in un tour dentro uno di questi tesori
Contrada Cautali
Un investimento importante venne fatto presso la contrada Cautali nel paese di Poggioreale. Il bosco omonimo si trova a pochi chilometri uscendo dalla cittadina per dirigersi nelle aperte campagne dell’entroterra. Il luogo - sconosciuto - rientra di competenza del Demanio Forestale del distretto 3 "Sinapa".
Un estensione di 110 ettari da vivere con una semplice passeggiata per conoscere (quello che rimane) degli aspetti ambientali nella loro essenza. Negli anni Novanta fu effettuato un ulteriore intervento con l’inserimento di eucalipti laddove fosse presente il soprassuolo. In un paesaggio "condito" dagli aspetti rurali, il piccolo polmone “prova” a colorare uno spicchio di territorio.
Negli ultimi anni è stato vittima di numerosi incendi che hanno danneggiato l’immagine e limitato la vegetazione presente. Durante il cammino si possono ammirare una quantità innumerevole di grilli. Saltellano felicemente - apparentemente senza fissa dimora - accompagnando gli attoniti visitatori.
I "meno" volenterosi possono raggiungerla (la cima) in auto e continuare a piedi per poche centinaia di metri. Il rilievo custodisce un "pezzo" di storia antica ormai perduta.
Così, improvvisamente, suona forte un pensiero di Tommaso Fazello. “Ove sono or le meraviglie tue o regno di Sicilia? Ove son quelle chiare memorie, onde potevi altrui mostrar per segni le grandezze antiche?” Lo stesso, nel XVI sec., scriveva così durante le sue fatiche alla ricerca dei tesori siciliani.
Qual è il nesso logico con la contrada Cautali? Realizzare le scoperte senza toccarne la loro esistenza.
Dagli studi effettuati (fine anni Ottanta - inizi anni Novanta) dal Soprintendente del Mare e della Regione Ferdinando Maurici, nella suddetta contrada - a pochi passi dal Pizzo Gallo, è stato identificato un sito ipotetico.
Questo, potrebbe corrispondere alla fortezza Gallo. Gli approfondimenti testimoniano che Calathali fosse un rifugio momentaneo a partire dal XII sec. sino alla prima metà del XIII sec.
I primi cenni storici (datati 1182) evidenziano l'esistenza di una “viam que ducit de” Battallaro a Kalathali senza specificare il nome della località. Il toponimo in qal’a ha rappresentato l’elemento di supposizione affinché Calathali fosse un fortilizio o abitato fortificato governato dal lordanus (di Calathali) a partire dal 1188.
Nel 1230 (fonti documentate) la fortezza fu utilizzata come rifugio dei ribelli musulmani. Secondo il Maurici, si presume, da fonti arabe, della sparizione completa durante la guerra antimusulmana voluta da Federico II. Nel 1305 il toponimo indica un tenimentum terrarum.
È una tesi sviluppata e attendibile vista la prossimità del Pizzo Gallo con Rocca Entella (comprese le sue drammatiche vicende). Inoltre, il toponimo (qal’a) è giustificato dalla presenza di un rilievo difeso come appunto potesse essere il P. Gallo. Conquistare il monte è una soddisfazione doppia perché oltre all’aspetto storico (nella percezione), offre un panorama rivolto verso l’agrigentino.
La contrada di Cautali è un libro da sfogliare. Si impara, osserva e tocca con mano il passaggio dell’uomo. Dalla storia all’agricoltura fino all’ambiente. Sono gli aspetti, tanti, a determinare l’importanza del luogo. Seppur lontano da occhi indiscreti, l’entroterra siciliano nasconde tanti piccoli paradisi da scoprire.
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