ITINERARI E LUOGHI
Percorsi inediti alla scoperta della città antica: le misteriose cripte di Caltanissetta
Le Cripte delle chiese di una città rappresentano senza dubbio una tappa importante per il viaggiatore curioso di scoprire a fondo la storia di un luogo. Ecco quelle nissene
Le cripte di San Sebastiano
Siamo nella chiesta difronte la cattedrale, proprio nel cuore di piazza Garibaldi, a poche decine di metri dalla fontana con il Tritone, uno dei simboli della città. Durante i lavori di restauro della chiesa di San Sebastiano, nel 2005, scoprirono la cripta con i colatoi “a sedile”.
Nella cripta sotterranea oltre i colatoi sono stati ritrovati resti ossei umani e medagliette devozionali. Per chi ama esplorare è il modo giusto per tornare indietro nel tempo e fare un salto nella storia, perché si tratta di un complesso funerario con colatoi del tutto integri.
Il culto di S. Sebastiano a Caltanissetta era nato dalla devozione popolare perché il Santo ha risparmiato la città dalla peste e affonda le radici indietro nella storia se ne hanno tracce già nel 1500.
Le cripte di San Domenico
Luogo estremamente suggestivo. I recenti lavori di restauro e recupero delle cripte hanno restituito un gioiello nel gioiello alla Sicilia intera. San Domenico, che rappresenta il cuore del quartiere è stata costruita nella metà del 1400. Sono molti i documenti storici che raccontano il legame della città con il culto del Santo. Accedendo in chiesa si notano da subito le cappelle realizzate attorno alla navata centrale.
Le sue cripte accoglievano i parenti defunti e amici illustri di nobili e notabili. Interessanti anche gli studi fatti sulle tecniche di sepoltura dei monaci. Alcuni reperti, sono stati recuperati ed esposti. Altri invece tra saccheggi e il passare del tempo persi. Tuttavia grazie agli scritti se ne ha memoria restituendo storie affascinanti come quella della principessa Adelasia o dei Moncada, la cui camera sepolcrale invece purtroppo andò distrutta durante lavori di ampliamento dell’abside.
Ma è nei sotterranei che da turisti ammiriamo la “sepoltura grande”, realizzata intorno al 1700 all’ingresso della chiesa. Attualmente è coperta da una lastra di vetro, ma lo stupore di vedere il lato nascosto della chiesa ci sovrasta. Accediamo alle cripte dall' ingresso dedicato e credetemi ne vale davvero la pena, è luogo da visitare.
Il complesso di Santa Maria degli Angeli
È ai piedi del castello di pietra rossa. Da quì si gode di uno dei paesaggi più belli in assoluto del centro Sicilia. È stata la seconda parrocchia della città, nel 1239 e successivamente regia cappella di Casa Sveva.
Sembra quasi vedere la vita delle persone di quel tempo. Arriviamo a visitarla in una di quelle giornate dalle temperature ancora non troppo rigide, dove il sole brilla ed il cielo è terso e di un azzurro intenso.
Prima di arrivare nelle cripte, visito la struttura che si presenta ampia con corridoi ed arcate e con un chiostro centrale, su un terrazzo grande mi accoglie in prospettiva la statua di un Angelo e l'ombra del castello di pietra rossa che sovrasta il tutto. Decido di andare verso quella che era la struttura della chiesa, ammiro così il dipinto della Madonna e visito le cripte.
Termina una mattina alla scoperta di una Caltanissetta antica e autentica da visitare, per chi vorrà lasciarsi stupire, perché curioso o appassionato, dai luoghi segreti di questa terra.
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