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Per il tram c'è una data (se tutto va bene): quando e dove iniziano i cantieri a Palermo

Stavolta si fa sul serio: partono i rilievi topografici per la realizzazione della prima linea e scattano limitazioni al traffico. Ecco quando è previsto l'inizio dei lavori

Anna Brisciano
Laureanda in comunicazione
  • 2 aprile 2024

Un tram a Palermo

Nuove linee del tram: stavolta si parte (davvero) a Palermo. Iniziano ufficialmente da oggi, martedì 2 aprile, i primi rilievi topografici per la realizzazione della linea C, la prima a essere realizzata, ossia quella che collegherà la zona della stazione centrale con i poli universitari.

Come vi abbiamo raccontato in articoli precedenti, nel “Progetto delle nuove linee tranviarie della città di Palermo”, redatto dall’amministrazione comunale per l’ampliamento del sistema tram, si prevede la realizzazione di 7 tratte.

Il cronoprogramma prevede una prima (e lunga) fase per la realizzazione delle prime 4 tratte: A, B, C ed E1. A questa seguirà poi la seconda tranche con altrettante nuove linee: D, E2, F e G.

Come approvato dalla giunta comunale a giugno scorso, si parte dalla linea C, che costituisce un prolungamento dell’attuale tratta esistente su viale Regione Siciliana dallo svincolo Calatafimi, con importanti interferenze sul traffico veicolare, fino allo svincolo Basile.
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Un lungo iter che al momento vede la ditta che si sta occupando dei lavori (la Società SIS spa) impegnata nell’esecuzione dei rilievi topografici lungo il percorso della futura linea C.

Partono quindi i primi cantieri mobili per consentire l'esecuzione dei test. Il Comune ha pubblicato una nuova ordinanza che istituisce divieti e modifiche alla viabilità nelle zone coinvolte all’interno della tratta. Tra queste: corso Calatafimi all’altezza dell’intersezione con Via Giuseppe Pollaci e le corsie laterali di viale Regione Siciliana Sud Est: all’altezza del civ. 270; all’intersezione con viale SS. Maria Mediatrice; all’altezza di Via Pietro Platania; all’altezza di Via Palmerino; all’altezza del civ. 683; all’altezza del civ. 399; e all’altezza di via Altofonte.

Gli altri rilievi topografici verranno fatti lungo le corsie laterali di Viale Regione Siciliana Sud Est in corrispondenza dell’intersezione con il Canale Boccadifalco e in via Ernesto Basile all’altezza del civ. 26. Anche in corso Tukory: all’altezza del civ. 278; all’intersezione con via Filiciuzza; all’intersezione con via Generale L. Cadorna; all’intersezione con via C. Avolio; all’intersezione con piazza Porta S. Agata via Del Vespro; all’altezza del civ. 77; all’intersezione con via Perez; e, infine, all’altezza di piazza S. Antonino.

Contemporaneamente l’impresa esecutrice dei lavori vuole procedere con rilievi presso Piazza Albert Einstein, dal momento che fungerà da raccordo fra la tratta C, su cui si sta lavorando, e la linea 3 che attualmente parte dal Cep e fa capolinea alla Stazione Notarbartolo.

Durante il periodo dei rilevi scatteranno alcune limitazioni alla circolazione veicolare e pedonale, come chiusura al traffico e divieti di sosta, nelle zone coinvolte (sopraindicate) e solo per il tempo necessario all'esecuzione dei test, per i quali è previsto il ricorso a cantieri mobili.

Al fine di ridurre possibili disagi, i lavori potrebbero essere eseguiti anche durante le ore notturne e nei giorni festivi e prefestivi. Saranno in ogni caso resi noti ai passanti da apposita segnaletica stradale.

Per quanto concerne l’inizio dei lavori veri e propri, invece, si dovrà attendere non solo la fine dei rilievi ma anche l’approvazione del progetto definitivo. Qualora andasse tutto secondo i piani, i primi cantieri della tratta C saranno attivi già dai primi di settembre.

A tal proposito abbiamo sentito il Rup del progetto, l’architetto Alessandro Augello: «I lavori dovrebbero iniziare da Via Ernesto Basile, di fronte al già presente cantiere posizionato all’interno di parcheggio Basile - continua - Contemporaneamente potrebbero esserci altrove dei piccoli cantieri aperti per sistemare le sottoreti, come a Piazzale Einstein. Ciò però non può essere certo finché non viene approvato il cronoprogramma dei lavori», conclude l’architetto.
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