STORIE
Per chi è emigrato oltreoceano: in Sicilia c'è un "ponte" che collega Carini all'America
A Carini si mantiene un legame stretto con l'America, in quanto gli emigrati sentono forte il richiamo della terra natia. E qui c'è un'associazione che lavora da 13 anni
Il Castello di Carini
L’associazione culturale "Nord America Carini IOD" nasce 13 anni fa con l’obiettivo di promuovere iniziative tese a salvaguardare la cultura e l'identità carinese negli USA.
Attualmente il presidente di Carini IOD è Natale Amato, coadiuvato dal vice Federico Davì, che sono succeduti al presidente Maurizio Randazzo e il suo vice Salvo Marsala che hanno guidato l’associazione per 5 anni. Il nuovo direttivo lavora in continuità con le iniziative avviate dal precedente ed è già operativo su nuovi progetti in cantiere.
Gianfranco Lo Piccolo, referente dell'Associazione, è molto attivo sul suo territorio e si occupa di valorizzare diversi aspetti associativi. È stato nominato nel 2015 responsabile per l’Italia dell’Associazione e cura dal 2015 tutte le iniziative che riguardano il territorio.
Uno dei campi di azione dell'associazione culturale "Nord America Carini IOD" è quello della salvaguardia e recupero di opere d’arte che si trovano sul territorio carinese e tra l'altro si occupa di ricerca storica.
Carini IOD in questi anni ha donato un pulmino per il trasporto di disabili all'Associazione Speranza, ha finanziato il restauro della vara del Cristo Morto della Chiesa del Rosario a Carini, della Statua di San Giovanni Battista, della tela delle Anime sante del Purgatorio (ultima opera finanziata) ed altre attività benefiche in favore della collettività.
Numerose sono state le attività filantropiche sia sul territorio italiano, sia in quello statunitense a supporto di famiglie in difficoltà o di attività artistiche come il finanziamento della trasferta e della messa in scena dello spettacolo "L'anno delle ceneri" di una compagnia teatrale siciliana in teatro a Philadelphia.
A Carini si mantiene un legame stretto con l'America, in quanto gli emigrati sentono forte il richiamo della terra natìa.
Non è errato affermare che l’attaccamento alla città natale sia di gran lunga superiore rispetto alla media di qualsiasi compaesano residente in Sicilia.
La festa del patrono a Carini nel passato era uno dei principali eventi che portavano gli emigrati a rientrare in vacanza e con loro in quel periodo arrivava sul tessuto economico locale una grossa quantità di investimenti su svariati settori commerciali, edilizia, calzature, abbigliamento, gioiellerie e anche quello gastronomico.
Infatti al ritorno le valige erano piene di olio e caciocavallo locale, difficili da reperire negli USA con la stessa qualità, ma anche di polpo congelato e i famosi "piscire", le violette di cui i carinesi sono voraci consumatori.
In ogni singola attività degli emigrati carinesi, per un buon 90% pizzerie e ristoranti, si trova sempre un elemento pittorico, fotografico o architettonico che ricorda qualcuno dei monumenti lasciati a Carini, che sia il Castello, la fontana dei sette cannoli, la Chiesa Madre o altri ancora.
Balarm, attenta ai luoghi, alle storie e ai personaggi della nostra Sicilia, vi invita a fare un salto per visitare questa deliziosa cittadina e per attenzionare l'attività dell'Associazione Culturale Nord America Carini IOD.
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