ARTE E ARCHITETTURA
Pensare a una "Mondello Liberty" patrimonio Unesco: Villa Costa (e non solo), bellezza da valorizzare
Un gioiello Liberty in una delle più belle borgate marinare di Palermo, Mondello. L'elegante costruzione del primo ventennio del '900 "piena" di quel lessico floreale della Scuola di Architettura basiliana
Parliamo di Villa o Villino Costa, recentemente location di due film: La mafia uccide solo d’estate, regia di Pif (2013) e Momenti di trascurabile felicità, regia Daniele Luchetti (2019), posta a circa 250 mt dalla spiaggia di Mondello con uno sviluppo residenziale di circa 400 mq su più livelli ed un giardino rigoglioso di circa 1000 mq ben tenuto e all'interno del quale oltre a due pini secolari sono presenti tre palme californiane, due palme nane (Cycas) e una araucaria e ancora l'esotica Calliandra portoricensis che fiorisce regolarmente nelle sere d'estate.
Attorniata da altri villini di medesimo stile e periodo, Villa Costa traguarda il mare anche al piano terra attraverso la promenade vegetale di ficus presenti sul Viale Iris, aprendosi sulla piazzetta antistante l'ingresso al civico 32-34 senza alcun tipo di costruzione innanzi, divenendo un incrocio di flussi ventosi al limite del musicale.
La visita all'edificio rappresenta una travolgente esperienza estetica di benessere sensoriale totalmente immersiva e rigenerante.
Anche per questo, nell'ottica di una maggiore e necessaria valorizzazione delle bellezze Liberty in un contesto di forte attrazione turistica quale è Mondello, da circa due anni villa Costa - così come altre ville e villini Liberty della storica borgata - utilizza la piattaforma Airbnb (Pina's Liberty House, è il nome sul sito) per l'affitto del piano superiore.
Se ai suoni continui e cadenzati della fauna aviaria stagionale fa da contraltare il ritmico fruscio delle chiome di alberi di diversa specie di cui l'intera area è caratterizzata, i profumi delle essenze stagionali cangianti presenti nel giardino della villa e delle ville circostanti sono capaci di diventare un unicum a tratti evocativo e spirituale con la dimensione architettonica della costruzione ispirata alle sinuosità delle forme tipicamente Art Nouveau.
È qui infatti, in questa commistione raffinata, ricercata e resa tangibile dalla stessa tipologia del Villino al centro di un giardino volutamente "naturale", che si genera la misura più contemporanea della bellezza floreale in termini di sostenibilità ambientale reale, in questa sorta di rapporto di osmosi tra costruito e paesaggio in cui partiture e finiture di ferri battuti, maioliche, intonaci e gessi finiscono per concorrere alla narrazione Liberty della belle époque palermitana di inizio Novecento.
Completa il quadro di un organismo capace di sedurre a qualsiasi ora del giorno e soprattutto nelle ore serali, il raffinato equilibrio formale delle partiture di intonaco che definiscono le forme di paraste e bugnati dei cantonali capaci di incorniciare l'elegante giustapposizione di volumi che lasciano spiccare la Torre aggettivata da un delicato campionario di arti decorative con allegorie rigidamente floreali, la cui punta di estro apicale trasforma i parafulmini in oggetti artigianali di rara bellezza modernista.
Un tassello di quella bellezza sociale dell'arte che appartiene alla proprietà tanto quanto alla città intera che gode della bellezza dello skyline dalla strada e dalle terrazze panoramiche degli altri villini, in un rapporto di rimandi continui, di suoni e di odori, di riflessi e di suggestioni capaci, se moltiplicate per ogni villino d'epoca, di assurgere al necessario riconoscimento Unesco per la Mondello Liberty.
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