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Panettoni, bignè e lasagne di nonna: consigli pratici per non diventare "obesi" a Natale

Una guerra che (almeno in Sicilia) è partita l'8 dicembre, è andata avanti per Santa Lucia e che adesso giunge alla battaglia finale: i pasti tra Natale e Capodanno

  • 25 dicembre 2018

Ci sono eccome alcune cose da fare per sopravvivere (quasi) indenni alle feste di Natale e Capodanno: una maratona di pranzi, cene, aperitivi e spuntini per festeggiare.

Tutto, almeno in Sicilia, inzia il giorno in cui si festeggia l’Immacolata Concezione per concludersi all'Epifania: l’inizio di quello che, per molti, è un periodo di gioia, famiglia e di solidarietà ma anche di pasti all'insegna del buon cibo di nonna, mamma e zia.

Il tutto accompagnato da un malcelato senso di angoscia legato allo scontro finale: quello con il bottone della camicia.

Ed ecco il punto: non vi preoccupate e affrontate sereni la battaglia. Tra regali, luci e giocate è un diritto di tutti noi l'assaggio selvaggio, la seconda porzione e il bicchierino in più

L’unica parola d’ordine è mantenere, nei limiti, il peso. Come? basta seguire poche semplici regole.

Che sia una cena o un pranzo a fare da evento clou della giornata, cercate di evitare tutto ciò che non è verdura nell'altro pasto: per esempio, gli amici vi invitano a cena il 26 dicembre? A pranzo cercate di farvi un bel minestrone.
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Insalate miste, ortaggi grigliati con un cucchiaio olio Evo e per carità niente pane. Mi raccomando non cadete nell'errore di mangiare quintali di frutta facendo finta che non sia ricca di zuccheri perché invece lo è.

Durante l'evento clou del giorno come il cenone di San SIlvestro o il pranzo del primo gennaio, cercate di mangiare consapevolmente.

Evitiamo di tuffarci sulla tavola come se non ci nutrissimo da sei mesi: assaggiamo tutto ma con garbo. Oppure, se vediamo che a tavola ci sono quei cannelloni che nessuno cucina mai e ne vogliamo dieci piatti, evitiamo il resto.

Per favore fate attenzione agli antipasti kiler quelli che sono quelli che ogni volta ci fregano, il nemico numero uno, quelli che esistono solo per mettere in crisi la nostra buona volontà.

Ricordiamoci che la colpa è tutta della convivialità: la risata con il cugino, l'amico e papà che fa battute sono delle distrazioni che ci portano a mangiare mille mozzarelline senza motivo. Passiamo olte.

Proviamo invece a mangiare solo quegli antipasti che magari di solito non mangiamo e a escludere il pane, che così accansiamo spazio.

E il dolce? Non aspettiamo quattro ore, mangiamolo subito: in questo modo le (poche) fibre che consumiamo durante il pasto fanno il loro lavoro e limitano l’assorbimento di zuccheri e grassi.

Quindi? Quindi è bene sapere che una cassatina mangiata in mezzo al pomeriggio, lontano dal pasto, si va a depositare dritta sui fianchi.

Eccoci arrivati al giorno dopo: come dei gladiatori abbiamo affrontato le feste e anche se ci sentiamo in colpa per tutto quello che abbiamo mangiato non dobbiamo digiunare.

Limitiamo invece i carboidrati (al posto di 80 gr di pasta ne facciamo 60 gr) e mangiamo molte verdure che ci aiutano a depuraci e drenare (spinaci, giri, carciofi, zucchine, ecc).

Le nostre alleate sono acqua e tisane: fondamentali tra una festa e l’altra, ci aiutano a combattere la ritenzione dei liquidi e al tempo stesso disintossicano quel che resta del nostro povero e affaticato fegato.

Va bene qualsiasi tipo di tisana basta che non sia zuccherata ma anche del tè verde a colazione accompagnato da cereali o fette biscottate integrali oppure la macedonia di frutta.

Il consiglio finale è comunque quello di divertirsi e rilassarsi, godiamo del tempo che passiamo insieme alle persone care e alla dieta vera ci pensiamo a gennaio.

Per spiegazioni e informazioni la dott.ssa Laura Napoli, biologo nutrizionista specialista in Biochimica Clinica è reperibile a questi numeri: 388 1962573 e 380 1772680.
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