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Palermo è una piccola "mamma Africa": così la BBC premia il grande cuore della Sicilia

L'esempio di integrazione che si respira in città è stato notato da un giornalista della BBC che ha definito Palermo un "hotspot multiculturale" in Europa

Balarm
La redazione
  • 15 dicembre 2020

Chris Obhei

Chi ha avuto modo di girare tra i vicoli di Palermo, soprattutto quelli del centro storico, lo avrà visto con i propri occhi: il capoluogo - come tutta la Sicilia in generale - è terra d'accoglienza con considerevoli sfumature multietniche sempre crescenti.

Questa particolare realtà ha superato i confini dell'Isola, e anche dell'Italia, approdando sul sito della BBC grazie alla testimonianza del giornalista Ismail Einashe che, "vivendo" la Palermo di oggi ne ha scoperto la sua anima sfaccettata.

Come riportato dall'articolo tale è il livello di integrazione che la tradizione e la cultura siciliana, negli anni, hanno anche ispirato la creatività soprattutto della popolazione di origine africana che vive stabilmente a Palermo. Insomma la Sicilia è terra che dona a chiunque la raggiunga.

Ma facciamo un passo indietro.

Girando tra i mercati storici, dalla Vucciria a Ballarò, è visibile a tutti l'incontro tra le due culture, quella autoctona e quella africana.
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Mentre alla Vucciria è soprattutto nelle ore dell'aperitivo e serali che la piazza si anima di sonorità e danze africane - che coinvolgono chiunque vi si trovi - al mercato di Ballarò, invece, è facile incontrare donne africane che vendono e cucinano tuberi tipici dei loro paesi, dalle banane verdi fritte alla tapioca, accanto ai piccoli negozietti che riportano lo street food locale.

La convivenza e al'accoglienza tra i popoli sono caratteri iscritti nel DNA dei siciliani, per l'evoluzione storica che l'Isola ha affrontato nei secoli, e quello che magari da fuori sembra essere difficile da comprendere, se visto con i propri occhi, fa subito pensare ad una "normale" circostanza.

Ed è per questo che Palermo è stata definita "hotspot multiculturale" in Europa.

Ci sarebbero diverse storie di accoglienza e integrazione da raccontare tra queste ad esempio quella di Chris Obehi, giovane nigeriano, che ha vinto il prestigioso premio musicale dedicato a Rosa Balistreri.

Per quanto la cantantante nota come "l'attivista con la chitarra" sia un personaggio vivo nel cuore dei palermitani il fatto che sia stato un giovane nigeriano ad aver reinterpretato la famosissima "Cu ti lu dissi", manifesto della Balistreri, è prova tangibile di come la cultura locale venga, a sua volta, accolta e assorbita da chi la respiri.

Dopo questo riconoscimento va detto che Chris Obehi ha pubblicato, riscuotendo anche un discreto successo, il suo primo album in cui canta in italiano, siciliano, Edo e inglese.

Come Chris sono nati a Palermo altri talenti musicali fra gli artisti afrobeat nigeriani, come Ray Jeezy e Nelson Billionz, noto anche come "Big Billy", che gira video musicali in città.

Del resto lo stesso Leoluca Orlando è stato definito "sindaco pro-migranti" attivandosi nell'accoglienza non solo attraverso il riconoscimento della cittadinanza (ove possibile) ma anche attraverso azioni più significative come la realizzazione all'interno del Comune della Consulta delle Culture, un organo consultivo e propositivo per le scelte di governo dell'amministrazione, rappresentativo di tutti coloro i quali hanno una nazionalità diversa da quella italiana o che hanno acquisito la cittadinanza italiana.

Sarà la vicinanza con la terra d'Africa - e perchè no anche il fatto che in epoche molto lontane la Sicilia pare fosse attaccata allo stesso continente africano - sarà l'anima conviviale dei siciliani, certo è che se c'è una città profondamente multiculturale, felicemente integrata, in Italia questa è Palermo.

Come ripete sempre il sindaco Orlando: "Chi arriva a Palermo diventa subito palermitano".
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