CRONACA
Palermo e "l'arte" della trasformazione delle edicole: sono i nuovi "furbetti" della città?
Due ex edicole trasformate in distributori automatici poste sotto sequestro a poche ore di distanza l'una dall'altra. Adesso si cerca di capire se si tratti di un nuovo "business"
L'edicola di via Filippo Turati trasformata in distributore (foto Balarm)
Storiche, alcune risalgono al dopoguerra, oggi vengono malamente trasformate in inanimati distributori di bevande e cibarie varie. Il tutto, stando alle prime verifiche fatte dalla polizia municipale di Palermo (settore commercio su area pubblica), senza alcuna autorizzazione.
È successo così che il 2 settembre quella che era la storica edicola di via Filippo Turati (facciata laterale del teatro Politeama Garibaldi, per intenderci) trasformata recentemente in distributore, è stata posta in sequestro amministrativo e penale. Ieri è toccato all’ex rivendita di giornali di via Maqueda, ad angolo con via Venezia.
Due edicole che i vecchi proprietari avevano messo in vendita a causa della crisi della carta stampata e il crollo drastico delle vendite.
Quello che ora si sta cercando di capire - come ci hanno spiegato - e se questo sia diventato un “business che fa gola" che prevede che delle società acquistino la licenza da terzi e poi ottenuta l’autorizzazione per rilevare l’attività di edicola, senza alcuna comunicazione la trasformino in altra attività, eludendo così controlli, permessi e autorizzazioni appunto. Attività che fruttano molti soldi in particolare in certe zone.
In via Maqueda, l'ex edicola è stata acquistata da una ditta individuale intestata a una donna palermitana di 35 anni.
Se i nuovi proprietari non chiariranno la loro posizione o non effettueranno il ripristino dello stato del bene, ci sarà la confisca e la distruzione dello stesso.
«Nel caso di via Turati si va sul penale perché si sarebbe agito indebitamente nel tentativo di volere trarne vantaggio – spiega a Balarm Rosario Gambino, funzionario della polizia municipale, settore commercio su area pubblica -, inoltre si attende anche il parere della della Sovrintendenza beni Culturali.
Al netto di quanto già conclamato dai primi accertamenti, i nuovi proprietari dovranno rispondere sistemando la loro posizione facendo per altro una richiesta di una nuova scia, e una volta ottenuta potranno interloquire con l’autorità giudiziaria. Quello che è stato acceertato fino ad ora è che non c'era alcuna autorizzazione per la trasformazione. Relativamente all'edicola di via Maqueda c'è anche l'aggravante che venivano venduti super alcolici e "shottini". Vogliamo capire se si tratti di un fenomeno che si sta estendendo a macchia d’olio in città e adesso ci occuperemo anche del controllo per altre tipologie simili di attività».
È successo così che il 2 settembre quella che era la storica edicola di via Filippo Turati (facciata laterale del teatro Politeama Garibaldi, per intenderci) trasformata recentemente in distributore, è stata posta in sequestro amministrativo e penale. Ieri è toccato all’ex rivendita di giornali di via Maqueda, ad angolo con via Venezia.
Due edicole che i vecchi proprietari avevano messo in vendita a causa della crisi della carta stampata e il crollo drastico delle vendite.
Quello che ora si sta cercando di capire - come ci hanno spiegato - e se questo sia diventato un “business che fa gola" che prevede che delle società acquistino la licenza da terzi e poi ottenuta l’autorizzazione per rilevare l’attività di edicola, senza alcuna comunicazione la trasformino in altra attività, eludendo così controlli, permessi e autorizzazioni appunto. Attività che fruttano molti soldi in particolare in certe zone.
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In via Turati oltre a sequestro amministrativo è scattato anche il sequestro penale preventivo da parte del Gip del chiosco che è stato rilevato da una società di Ficarazzi. Si tratta inoltre di un’area sottoposta a vincolo dai Beni Culturali, in quanto adiacente al teatro Politeama Garibaldi.In via Maqueda, l'ex edicola è stata acquistata da una ditta individuale intestata a una donna palermitana di 35 anni.
Se i nuovi proprietari non chiariranno la loro posizione o non effettueranno il ripristino dello stato del bene, ci sarà la confisca e la distruzione dello stesso.
«Nel caso di via Turati si va sul penale perché si sarebbe agito indebitamente nel tentativo di volere trarne vantaggio – spiega a Balarm Rosario Gambino, funzionario della polizia municipale, settore commercio su area pubblica -, inoltre si attende anche il parere della della Sovrintendenza beni Culturali.
Al netto di quanto già conclamato dai primi accertamenti, i nuovi proprietari dovranno rispondere sistemando la loro posizione facendo per altro una richiesta di una nuova scia, e una volta ottenuta potranno interloquire con l’autorità giudiziaria. Quello che è stato acceertato fino ad ora è che non c'era alcuna autorizzazione per la trasformazione. Relativamente all'edicola di via Maqueda c'è anche l'aggravante che venivano venduti super alcolici e "shottini". Vogliamo capire se si tratti di un fenomeno che si sta estendendo a macchia d’olio in città e adesso ci occuperemo anche del controllo per altre tipologie simili di attività».
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