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Palermo dice addio a Padre Ribaudo: il prete degli "ultimi" che predicava l'antimafia

Per molti anni aveva guidato prima la chiesa della Magione, poi il Santuario ai Decollati. In tanti a Palermo ricordano le sue omelie contro i mafiosi

Balarm
La redazione
  • 12 ottobre 2024

Padre don Giacomo Ribaudo

Addio a Padre don Giacomo Ribaudo, sacerdote molto noto e caro ai fedeli palermitani.

Don Giacomo, come lo chiamava chi lo seguiva da molti anni, aveva 80 anni e da tempo lottava contro una brutta malattia.

Nato a Marineo l'8 giugno 1944, è diventato sacerdote all'età di 22 anni. È stato tra i preti più discussi in città perché era considerato un prete "antimafia", anche se lui non amava sentirsi definito così. Negli anni ha infatti intrapreso un'opera di sensibilizzazione nel contrasto alla mafia e alla criminalità organizzata, oltre un assiduo impegno verso i più fragili e gli emarginati.

Non a caso è stato chiamato sempre a guidare parrocchie in quartieri a rischio e periferici: a Palermo nella chiesa della Magione, dove è rimasto per molti anni e nel santuario di Maria SS. Del Carmelo ai Decollati, nella zona tra via Oreto e corso dei Mille, proprio vicino alla "Cittadella del Povero" fondata da Biagio Conte. Ancora prima, invece era stato parroco a Villabate nella chiesa di San Giuseppe.
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L'Agi ha ricordato una sua intervista rilasciata alcuni anni fa a "Famiglia Cristiana": «Il nostro ruolo è culturale e sociale - diceva padre Ribaudo -, mentre i compiti di repressione spettano allo Stato. Noi dobbiamo annunciare il Vangelo e difendere i deboli, promuovere la giustizia e la solidarietà contro ogni forma di prepotenza e prevaricazione».

«Di fronte al fenomeno mafioso i parroci non devono esitare a denunciare con forza anche le connivenze politiche e istituzionali».

Sempre attento ai temi e agli strumenti dell’evangelizzazione, negli anni ’80 ha diretto l’Ufficio diocesano per la Pastorale. È stato autore di numerosi libri e ha persino fondato un'emittente "Tele Regina" e una testata giornalistica “Cieli Nuovi, Terra Nuova”.

«La scomparsa di padre Giacomo Ribaudo è una grave perdita per la Diocesi palermitana e per la città - ha detto il sindaco Roberto Lagalla esprimendo il suo cordoglio - ha dedicato la sua vita alle persone più deboli nei quartieri più difficili di Palermo, diffondendo con forza importanti messaggi di coraggio, denuncia e giustizia sociale contro l’influenza e la prepotenza della mafia. Il suo esempio non verrà mai dimenticato».

Cordoglio anche dal sindaco di Villabate, Gaetano Di Chiara, che annuncia il lutto cittadino in occasione dei funerali: «A nome dell'amministrazione comunale e di tutti i villabatesi, esprimo le più sentite e sincere condoglianze, ai familiari e alla Chiesa Palermitana, per la scomparsa del nostro carissimo Padre Giacomo Ribaudo. Il giorno dei funerali, per onorare Padre Giacomo, dichiarerò il lutto cittadino».

Tantissimi anche i messaggi dei fedeli sui social, come Vincenzo Aiello che ricorda le sue omelie contro la mafia: «Tutte le volte che predicava era un monito per i mafiosi. Un invito alla conversione, a essere se stessi e non ubbidienti pecore del boss capomafia».

«Oggi la chiesa palermitana è un po' più povera - scrive ancora una fedele - : ci lascia un grande nella fede, un esempio di umiltà, carità e abnegazione. La sua vita, spesa per la giustizia e l'uguaglianza, è stata di esempio per tutti coloro che hanno avuto la grazia di conoscerlo».

I funerali, presieduti dall’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, si svolgono lunedì 14 ottobre, alle ore 10.00 presso la chiesa di San Giuseppe a Villabate.

Nel salone della stessa chiesa nel pomeriggio di oggi, sabato 12 ottobre, è stata allestita la camera ardente per chi voglia dare l'ultimo saluto a Padre Giacomo.
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