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Nuovi rientri in Sicilia, l'ira di Musumeci: "In Sicilia devono entrare solo gli autorizzati"

Il presidente Musumeci chiede maggiore collaborazione da Roma: «Non siamo carne da macello» e chiede di non fare arrivare nessuno sull'Isola che non sia autorizzato

  • 23 marzo 2020

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Con la chiusura delle fabbriche e delle industrie al Nord Italia decise con l'ultimo decreto di Conte c'è stata una seconda ondata di rientri in Sicilia che hanno provocato lunghissime code di macchine a Villa San Giovanni. Un'immagine che ha suscitato le ire di molti e in primis del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che ha chiesto a gran voce più controlli sullo stretto di Messina per evitare i rientri.

«Non sappiamo quanto durerà questa guerra - dice nel corso di una conferenza stampa in streaming - c'è una crescita dei contagi e una tendenza al rialzo. Per questo abbiamo messo in campo misure più restrittive, abbiamo chiuso i supermercati la domenica perché non era più un fine era un alibi, domenica scorsa c'erano un sacco di siciliani in giro e non va bene. Siamo in guerra, il nostro nemico non lo conosciamo bene. Va gestito con prudenza e con cautela seguendo delle norme e ne usciremo, ne usciremo anche bene».
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Musumeci ha poi parlato della necessità di potenziare gli ospedali. «Ci vogliono almeno altri 250 nuovi posti letto in rianimazione - aggiunge -. Stiamo convertendo alcuni reparti negli ospedali pubblici e abbiamo chiesto disponibilità alle strutture pubbliche che hanno risposto prontamente. Servono altri duemila nuovi posti letto non in terapia intensiva.

Chi è arrivato da fuori deve stare in quarantena, 14 giorni isolato. Qualcuno ha scritto che ha solo 3 stanze in casa e non può mettere in quarantena i figli. Bene, stiamo acquisendo nella nostra disponibilità centinaia di posti letto negli alberghi che per ora non lavorano: 150 a Palermo, 100 a Messina e 200 a Catania. Ci hanno dato la disponibilità, questa sera firmeremo i contratti e saranno pagati con denaro pubblico».

Per quanto riguarda le mascherine, «da quando siamo in crisi in tutto sono arrivate solo 10 mila mascherine da Roma in tutto il periodo - continua il presidente -. Il ministro Boccia mi ha assicuraro che ne abbiamo comprate per 100 milioni e dovrebbero arrivare nei prossimi giorni, ma fino a quando non vedo non credo. Appena arrivano saranno subito smistate al personale sanitario medico e paramedico e poi nei posti di lavoro negli uffici pubblici, tutti devono avere il diritto ad avere una mascherina».

«C'è il divieto di passare da una regione all'altra e anche da un Comune all'altro - tuona infine Musumeci -. Dallo Stretto può passare solo chi appartiene alle forze dell'ordine, oppure chi è operatore sanitario o fa il lavoratore pendolare. La migliore cura in questo momento è rimanere nel posto dove ci si trova. Ho chiesto alle prefetture e al ministro dell'interno perché non è stato impedito che avvenisse tutto questo, non è possibile che chiunque arrivi a Villa San Giovanni pensi di potere attraversare lo Stretto. Nessuno deve entrare in Sicilia.

Oggi mi è scappata una frase: noi siciliani non vogliamo essere carne da macello. Non è allarmismo, ma di certo non possiamo adottare misure restrittive se poi non c'è chi le fa rispettare. Mi hanno detto che stamattina il traffico nello Stretto si è regolarizzato perché hanno organizzato due corsie: una per chi ha diritto ad entrare e l'altra per chi deve tornare da dove è venuto».
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