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Non tuffarti dove capita: "Goletta Verde" boccia 15 tratti di mare in Sicilia, ecco quali

Nel monitoraggio effettuato da "Goletta Verde", la storica imbarcazione di Legambiente, dei 26 punti monitorati, 15 tratti di mare siciliano risultano oltre i limiti di legge

Balarm
La redazione
  • 5 agosto 2020

Goletta verde di Legambiente

Dei 26 punti monitorati, 15 tratti di mare siciliano risultano oltre i limiti di legge. Di questi, 10 sono stati giudicati “fortemente inquinati” e 5 “inquinati”. È questa la fotografia scattata lungo le coste della Sicilia da un team di tecnici e volontari di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che ogni anno viaggia lungo le coste italiane per prelevare e analizzare campioni d'acqua e valutarne lo stato di salute.

In Sicilia, la maglia nera va alla provincia di Catania con tre punti analizzati e tutti risultati “fortemente inquinati”: la spiaggia di fronte al canale Forcile nella contrada Pontano d’Arci di Catania, il tratto di mare di fronte allo scarico fognario di Aci Trezza e quello di fronte alla foce del torrente Macchia in località Sant’Anna a Mascali.

“Fortemente inquinati” anche il punto in mare sulla foce del fiume Alcantara fra i Comuni di Giardini Naxos e Calatabiano, così come la spiaggia libera sul lungomare Colombo, in località Divieto, a Villafranca Tirrena e la foce del torrente Patrì a Barcellona Pozzo di Gotto.
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Dei nove punti campionati in provincia di Palermo, bocciato come “fortemente inquinato” il lungomare Piano Stenditore a Santa Flavia, mentre “inquinati” risultano essere lo sbocco dello scarico Diaz, in via Messina Marine a Palermo, la foce del torrente Nocella tra Terrasini e Trappeto e la foce del torrente Pinto a Trappeto.

I rimanenti cinque punti, la spiaggia di piazza Marina sul molo di Cefalù, la spiaggia libera dopo lo stabilimento Mormino al porto di Termini Imerese, la spiaggia di Sferracavallo di Palermo, la foce del fiume Chiachea di Carini e la spiaggia La Praiola di Terrasini, sono risultati "entro i limiti”.

In provincia di Trapani, bollino nero per la foce del fiume Delia, sul lungomare di Levante di Mazara del Vallo. E, in provincia di Agrigento, per la foce del torrente Cansalamone nel territorio di Sciacca. Male anche per i due punti analizzati in provincia di Caltanissetta, la spiaggia di fronte alla foce del torrente Rizzuto a Butera e la foce del fiume Gattano a Gela.

Buone notizie per il ragusano con il punto campionato nel territorio di Scicli risultato “entro i limiti”. Mentre "inquinato" a Siracusa il mare di fronte alla foce del Canale Grimaldi.

«Cambiano i fattori, le località più o meno inquinate, gli scarichi abusivi scoperti, i depuratori che non funzionano – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia –, ma purtroppo i dati che emergono anche quest’anno dai monitoraggi di Goletta Verde ci consegnano un mare siciliano che non gode di buona salute, anzi è davvero messo male e non poteva essere diverso il responso.

D’altronde, ancora oggi, malgrado continuiamo a pagare multe salatissime all’Unione Europea per la mancata depurazione, nulla è stato fatto per voltare pagina, per avere più rispetto e amore per i nostri fiumi e il nostro mare. Eppure, anche al tempo del Covid, le nostre spiagge sono affollate e ricercate. Ognuno si faccia il proprio esame di coscienza.

Ci sarà qualche sindaco che si lamenterà per il nostro test, altri che saranno più contenti, altri ancora, magari, tireranno un sospiro di sollievo. Ma nessuno si preoccuperà, da domani mattina, di rimboccarsi le maniche e lavorare per far sì che i propri cittadini non continuino a sporcare le acque.»

Permangono le criticità sulla cartellonistica informativa rivolta ai cittadini che, nonostante sia obbligatoria ormai da anni per i Comuni, non viene ancora rispettata. 6 dei 15 punti oltre i limiti di legge riscontrati in Sicilia sono sprovvisti di cartello di divieto di balneazione mentre solo in 2 dei 26 punti monitorati, ci sono i cartelli informativi sulla qualità delle acque, che sono un obbligo di legge da diversi anni.
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