ITINERARI E LUOGHI
Non solo per gli esperti del trekking: cinque itinerari rigeneranti da fare a piedi in Sicilia
Grazie al trekking migliaia di amanti della natura hanno riscoperto un modo salutare di trascorrere il tempo libero, camminando e fotografando panorami mozzafiato
Rocche del Castro (foto di Siciliaweekend.info)
Grazie al trekking migliaia di amanti della natura hanno riscoperto un modo salutare di trascorrere il proprio tempo libero, camminando e fotografando panorami mozzafiato ma spesso poco conosciuti.
Numerose associazioni negli ultimi anni, ma anche comuni e enti forestali si sono adoperati tutti insieme per ripulire e finalmente mettere in sicurezza numerosi sentieri e percorsi naturalistici da tempo abbandonati, ridando così alla Sicilia la possibilità di essere nuovamente percorsa e conosciuta con i piedi per terra e il naso all’insù.
Tanti sono i percorsi che gli escursionisti, trekkinisti e appassionati dell’into the wild possono scegliere di sperimentare, ognuno con una difficoltà diversa, ma per molti di questi percorsi è sempre più consigliato evitare di prendere l’iniziativa avventurandosi in solitudine (specialmente per i novellini dell’escursionismo) ed è sicuramente meglio in questi casi fare gruppo con le numerose associazioni esistenti nel territorio.
Il primo sentiero, di livello escursionistico facile, è quello delle Rocche del Crasto, un rilievo alto 1.315 metri, che fa parte della catena dei monti Nebrodi appartenenti all'Appennino siculo. Le Rocche del Crasto si trovano incastonate tra i comuni di Alcara Li Fusi, San Marco d’Alunzio e Longi.
«Potete partite da Portella Gazzana e proseguire su un sentiero segnato - dice Gabriella - paesaggi, colori e tramonti mozzafiato su questo percorso di circa 7 km che vi condurrà fino alla casa del sole, un luogo accogliente per la pausa pranzo, e sul percorso se siete fortunati potreste avvistare anche qualche grifone o qualche aquila reale».
Al secondo posto c’è Capo Milazzo, con le sue bellissime piscine di Venere: un percorso breve ma considerato uno dei più belli della Sicilia perché interamente panoramico sul mare. Lungo il percorso ci si imbatte in vecchie leggende riguardanti le attività dei rais del tonno e pescatori del borgo, e a fine percorso si trova la chiesetta di Sant’Antonio incastonata nella roccia, luogo in cui si fermò il Santo nel suo pellegrinare.
«Per la semplicità del percorso lo consiglio anche alle famiglie – continua Gabriella - perché l’area è attrezzata anche per soste e pic-nic e perché da quel belvedere ci sono i tramonti più belli che io abbia mai visto».
Il terzo posto è riservato alla Riserva dello Zingaro, un paradiso di pace a cavallo tra Scopello e San Vito lo capo. Il percorso misura 14 km circa, è adatto anche alle famiglie con bambini abituati a camminare, e si compone di tre livelli: la parte bassa con le calette e le spiagge, ma anche con numerosi musei da visitare lungo il percorso; la parte media nel mezzo e infine il percorso più alto.
«I tre percorsi sono comunicanti tra loro e quindi potete percorrerlo a vostro piacimento, ma io vi consiglio di partire dal lato di Scopello e una volta arrivati in fondo di percorrere anche gli altri due. Nella parte alta spesso s’incontrano cavalli selvaggi che cavalcano in libertà e inoltre i più tenebrosi possono addentrarsi nella suggestiva grotta del sughero».
Al quarto posto troviamo Floresta, il comune più alto della nostra isola, circa 1250 mt, in provincia di Messina. Qui il percorso si fa più difficile perchè si snoda per circa 15 km intorno a tre laghi: il lago Trearie, il lago Cartolari e il lago Pisciotto, ma se la giornata è quella giusta sono assicurate foto come cartoline.
In ultimo, ma non certo per importanza, anche la Sicilia ha il suo sentiero naturalistico per eccellenza, un cammino paragonabile per bellezza ed emozione solo al famoso cammino di Santiago: si chiama Magna via Francigena, inaugurato solo un paio di anni fa. Si tratta di un sentiero storico che risale ai tempi dei bizantini che è stato mappato grazie a vecchi documenti ritrovati, testimonianze storiche e antiche postazioni di blocco dislocate lungo il percorso.
Un percorso lungo circa 183 km, che collega Palermo ad Agrigento, da percorrere a piedi, in bici oppure per gli animi più liberi anche a cavallo: 9 tappe in 9 giorni, tra campi di grano, riserve naturali, vigneti e uliveti.
“Sono appena rientrata dall’esperienza di questo percorso – afferma Gabriella – ed è veramente un paesaggio e una Sicilia che parla da sola, passo dopo passo v’innamorerete di questa meravigliosa terra e sono certa che tornerete a casa fieri di essere siciliani».
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