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Non è mai troppo tardi per dire addio alle sigarette: aumentano i prezzi, la tabella

Continua la guerra alle bionde come deciso nell'ultima legge di Bilancio, con nuovi aumenti ai prezzi tra i 20 e i 30 centesimi a pacchetto. Ecco la mappa dei rincari

Balarm
La redazione
  • 23 gennaio 2025

Brutte notizie per le tasche dei fumatori italiani, rincarano infatti i prezzi delle sigarette. Le modifiche erano nell'aria ma sulla scorta di quanto deciso dall'ultima legge di Bilancio arrivano i rialzi nel costo delle "bionde".

Si tratta di aumenti dell’ordine di 20-30 centesimi a pacchetto, meno del 5 per cento rispetto ai prezzi di vendita attuali. I nuovi prezzi sono già disponibili sul sito della Federazione nazionale tabaccai.

Gli aumenti, si diceva, sono stati decisi con la legge di Bilancio 2023 e poi ritoccati dalla Manovra dell’anno successivo che ha previsto un incremento dell'accisa sulle sigarette nelle sue diverse componenti.

In particolare la legge di Bilancio 2024 è andata a intervenire sulla componente fissa che oggi forma una parte dell’accisa, salita da 28,20 euro ogni mille sigarette a 29,50 dal 2025.

La crociata prima di tutto europea contro la "generazione tabacco" ha nuovi risvolti soprattutto per quanto riguarda i giri di vite nei confronti del fumo.
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In Italia due importanti città hanno compiuto dei passi in avanti notevoli. Secondo quanto riporta Altroconsumo la prima è stata Torino che, con una delibera del consiglio comunale approvata nell’aprile 2024, ha imposto il divieto di fumare all’aperto nel raggio di 5 metri da altre persone senza un loro esplicito consenso e comunque mai in presenza di minori o donne in gravidanza.

Milano l'ha seguita a ruota e, con il nuovo anno, è scattato il divieto di accendere le sigarette tradizionali in tutte le aree all’aperto a meno di 10 metri di distanza da altre persone.

Una stretta preannunciata, visto che il divieto è stato incluso nel regolamento per la qualità dell’aria entrato in vigore nel 2021, che di fumare nei parchi, nelle aree attrezzate destinate al gioco, allo sport o alle attività ricreative dei bambini, nelle fermate di tram, autobus e filobus, nei cimiteri, nelle aree cani e in tutte le infrastrutture sportive e sempre in presenza di donne incinte.

Oggi, infatti, a livello nazionale le uniche aree pubbliche all’aperto dove è vietato fumare le sigarette sono quelle esterne alle strutture scolastiche e a quelle ospedaliere. Per il resto, liberi tutti.

Nella sua annosa crociata contro il tabagismo, l’attuale ministro della Salute Orazio Schillaci ha più volte prospettato una stretta contro il fumo e la necessità di estendere il divieto a diversi spazi pubblici all’aperto, per esempio ai parchi o alle stazioni ferroviarie.

Non è mai troppo tardi per gettare il pacchetto nell'immondizia e lasciare il fumo alle spalle.
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